Edizione n.9 di mercoledì 19 marzo 2025
Prima pagina
Valganna, in cammino sulla Via Francisca del Lucomagno
A Valganna (Varese), sabato 30 aprile, le associazioni Amici della Badia di Ganna e l’Association internationale Via Francigena organizzano una camminata (gratuita) lungo un tratto della Via Francisca del Lucomagno “Costanza-Coira-Lucomagno-Agno-Varese-Pavia”. La partenza è fissata al Maglio di Ghirla (ore 9.45) con arrivo alla Badia di San Gemolo di Ganna, una delle tappe fondamentali del percorso, dove sarà presentato (ore 11.30) il progetto della “Via Francisca del Lucomagno-Dagli antichi cammini nuove opportunità per i territori”.
Il rilancio della Via Francisca è sostenuto da Regione Lombardia e Provincia di Varese in collaborazione con Comunità Montana del Piambello, Parco Regionale Campo dei Fiori e i comuni di Cadegliano Viconago, Cugliate Fabiasco, Cunardo, Marchirolo, Lavena Ponte Tresa e Valganna.
Per partecipare all'escursione e/o al convegno, è consigliata l’iscrizione entro giovedì 28 aprile (ore 18) mediante mail all’indirizzo comunicazione@provincia.va.it. (Info: www.provincia.va.it; tel. 0332/252.415). In caso di maltempo, la camminata sarà annullata, ma sarà confermata la conferenza alla Badia.
PROGETTO E RELATORI
La conferenza nella Badia di San Gemolo sarà introdotta dal presidente della Provincia di Varese, Gunnar Vincenzi, e condotta da Marco Giovannelli. Interverranno:
*Mauro Visconti (UTR Insubria), ”La proposta de La Via Francisca del Lucomagno nel panorama regionale”;
*Ferruccio Maruca (UTR Insubria) e Donatella Ballerini (Provincia di Varese), ”Presentazione del progetto”;
*Timo Cadlolo (TicinoTurismo): “≠hike Ticino-Una nuova strategia per la valorizzazione degli itinerari escursionistici del Cantone”;
*Adelaide Trezzini (Ass. Internationale Via Francigena), “La rinascita del pellegrinaggio romeo”;
*Luigi Pilastro (Ass. Amici Badia di Ganna), “Note storiche: il ruolo della badia di Ganna sul percorso”;
*Carlo Cattaneo (Collegiata di Agno), ”La Pieve di Agno”.
LE ANTICHE VIE ROMEE DA CANTERBURY (‘FRANCIGENA’) E DA COSTANZA (‘FRANCISCA’)
La genesi della Via Francisca del Lucomagno è stata illustrata, mercoledì 20 aprile, a Lavena-Ponte Tresa da Adelaide Trezzini, presidente dell’Association Internationale Via Francigena (AIVF). Occasione, la presentazione della conferenza sul progetto “Via Francisca del Lucomagno”, in programma il 30 aprile a Ganna.
L’AIVF - ha spiegato Adelaide Trezzini – è un’associazione privata nata nel 1997 a Martigny (Svizzera) che ha fatto rivivere in Svizzera, Francia e Inghilterra la Via Francigena, un percorso da Roma a Canterbury compiuto nel 990 dall’arcivescovo Sigerico, autore del più antico diario di viaggio di un pellegrino anglosassone.«Da 15 anni l’associazione si impegna, da pioniera, ad individuare e fare rinascere le storiche Vie Francigene (varianti rispetto al percorso ufficiale del 2008-2009 del MiBAC), come quella di Abbadia S.Salvatore (Siena), quella romana di Ivrea-Santhià sud del lago di Viverone, quella romana-medievale da Sarzana a Pietrasanta in Italia, ma anche in Svizzera e Francia».
390 CHILOMETRI DA COSTANZA A PONTE TRESA
Il successo della Via Francigena di Sigerico con migliaia di pellegrini - ha ricordato Trezzini - ha solo negli ultimi anni suscitato l’attenzione dell’AIVF sull’assenza di itinerari che collegassero il mondo germanico direttamente a Pavia, antica capitale longobarda. «Partendo da Costanza, meta di numerosi concili, la via tocca San Gallo (monastero fondato da san Colombano, morto a Bobbio nel 615) e Disentis (monastero benedettino dall’VIII sec.), istituzioni fondamentali per la storia e la creazione dell’Europa di oggi».
Nel lontano passato lo storico asse internazionale Germania-Roma ebbe per imperatori, papi, mercanti, soldatesche e pellegrini un interesse dimostrato dai numeri e valido, a giudizio di Trezzini, anche per i singoli pellegrini di oggi. «Tutto l’itinerario Costanza–Ponte Tresa di 390 chilometri, più il tratto italiano di circa 120 chilometri, rappresentano 510 km fino a Pavia, cui si aggiungono i 690 km sino a Roma, arrivando a un totale di 1.200 km dal lago di Costanza».
Luino e Casalzuigno, scrittura e grafologia tra conferenza e laboratori
Tra Luino e Casalzuigno, nel Varesotto, si svolgerà, da venerdì 28 a sabato 29 marzo 2025, il progetto “Scrittura e grafologia”, organizzato dall’Associazione Grafologica Italiana in collaborazione con le associazioni Le Sempiterne e Amici del Liceo Sereni, l’Istituto comprensivo statale “B. Luini” di Luino e il FAI Villa Della Porta Bozzolo di Casalzuigno.
Laboratori in alcune delle scuole primarie luinesi nella mattina del 28 marzo e poi - nel pomeriggio del giorno successivo - una visita guidata alla biblioteca di Villa Della Porta Bozzolo faranno corona a una conferenza di orientamento in programma, venerdì 28 marzo (ore 17), a Palazzo Verbania di Luino. Prenderanno la parola il presidente di Fondazione Varesotto Federico Visconti e la studiosa Francesca Boldrini. Maggiori informazioni sul feed @le_sempiterne e @orotrailaghi.
FFS ed eventi, in Svizzera atteso trasporto record per l'estate
Dopo la pausa di due anni imposta dalla pandemia, nell’estate imminente la Svizzera ha ottime attese quanto a trasporto e risposta del pubblico. Le Ferrovie Federali Svizzere accompagneranno quattro grandi manifestazioni, tredici concerti negli stadi e circa duecentocinquanta altri eventi con treni speciali e treni regolari con più posti a sedere, in modo che gli spostamenti avvengano in modo sostenibile e comodità.
Per alcuni appuntamenti sono previste offerte combinate che comprendono il viaggio di andata e ritorno con i trasporti pubblici e il biglietto d’ingresso. Le informazioni sulle offerte e sui treni speciali sono disponibili alla pagina ffs.ch/eventi. Inoltre vista l'intensità di iniziative, un gran numero di macchinisti e assistenti clienti sarà coinvolto in impieghi speciali che faciliteranno la fruizione da parte dell'utenza.
Treni speciali per festival e grandi concerti
L’estate delle manifestazioni inizierà con un doppio concerto dei Rammstein, il 30 e il 31 maggio 2022 allo stadio Letzigrund di Zurigo. In questi due giorni le FFS metteranno a disposizione cinque treni speciali e ne potenzieranno altri regolari. Seguiranno poi i concerti di Elton John, Imagine Dragons, Metallica, Ed Sheeran e altri. Numerosi convogli speciali saranno garantiti anche per altri grandi appuntamenti come il Greenfield Festival, l’Openair Frauenfeld, il Montreux Jazz Festival,la Street Parade, i carri «Love Mobile», il campo scout federale, la Festa federale di lotta svizzera e giochi alpestri e così via.
Oltre agli eventi, in Svizzera sono in programma anche lavori di costruzione e manutenzione della rete ferroviaria. Queste ulteriori esigenze operative comporteranno in parte variazioni dell’orario che online viene costantemente aggiornato. È quindi opportuno consultarlo su www.ffs.ch o nell’app Mobile FFS.
Cerro di Laveno, il volto nell’arte ceramica
La testa rappresentata nell’ambito della scultura ceramica. È il tema della mostra “Il Volto che cambia” allestita dall’8 ottobre (inaugurazione ore 15,30) al 12 novembre 2017 nel Museo Internazionale Design Ceramico (Palazzo Perabò) di Cerro di Laveno Mombello (Varese) a cura di Fabio Carnaghi. Attraverso linguaggi diversi, che spaziano dalla scultura in ceramica alla videoarte, artisti internazionali ricontestualizzano la fisiognomica nella cultura odierna e continuano a «tramandare l’arcano desiderio dell’uomo di rappresentare se stesso nell’inafferrabile e sfuggente espressività del volto».
Gli artisti sono Angelo Biancini, Lorenza Boisi, T-yong Chung, Sabine Delafon, Saraï Delfendahl, Christian Gonzenbach, Debora Hirsch, Concetta Modica, Katja Noppes, Riccardo Rossi, Andrea Salvatori, Lucia Veronesi, Yusuké Yamamoto. Accanto alle opere contemporanee vengono presentati pezzi inediti provenienti dalla collezione della Civica Raccolta di Terraglia conservata al MIDeC e da una collezione privata.
«L’evento, spiegano gli organizzatori, si inserisce nell’ambito delle iniziative nazionali in occasione di F@MU 2017, Giornata nazionale delle famiglie al museo. Volendo puntare su valori quali integrazione, accoglienza, fratellanza, condivisione, il tema dell’edizione 2017 di F@Mu, a cui parteciperanno circa ottocento musei in tutta Italia, è "La cultura abbatte i muri".
Orari di apertura: martedì 10–12.30; merccoledì–domenica 10–12.30/14.30–17.30; lunedì chiuso Il Museo resterà chiuso nei giorni 21 e 22 ottobre 2017.
Varese, faccia a faccia tra sindaci e società sui disservizi postali
«I problemi verificatisi nei mesi di luglio e agosto sono dovuti a temporanee difficoltà legate all'individuazione del personale nel periodo estivo. Attualmente la situazione si sta normalizzando. Poste Italiane continuerà a monitorare la situazione in modo da poter intervenire tempestivamente». Così Gabriele Marocchi, responsabile regionale del Recapito di Poste Italiane, al tavolo provinciale sui disservizi postali, riunitosi il 19 settembre 2017 al Pirellino (Ufficio territoriale regionale) di Varese.
All'incontro, oltre Marocchi e la neoresponsabile del Recapito di Poste Italiane per la provincia di Varese Alessandra Laghi, erano presenti una ventina di sindaci, i referenti dell'Utr Augusto Conti e Ferruccio Maruca e un rappresentante dell'amministrazione provinciale.
SEGNALAZIONI DA 25 COMUNI
Villa Recalcati e amministrazioni comunali hanno portato al tavolo le segnalazioni raccolte da venticinque località nelle precedenti settimane. La maggior parte dei disservizi riguardava mancata consegna o ritardi, uffici aperti a giorni alterni, eccessive code agli sportelli e si è registrata nei periodi delle ferie estive. «Questo è un dato che ci preoccupa, ha dichiarato il consigliere provinciale Paolo Bertocchi, perché anche durante le ultime festività natalizie si era verificato il medesimo problema. Per i nostri cittadini sarebbe inaccettabile dover subire gli stessi disagi dal prossimo dicembre».
A Poste Italiane i pubblici amministratori hanno chiesto «un intervento puntuale e tempestivo per riportare la situazione alla normalità e, inoltre, la disponibilità alla nuova responsabile del Recapito provinciale di avere una linea diretta con i sindaci per affrontare in maniera concreta e rapida le criticità». Dal canto suo, Regione Lombardia ha ribadito che continuerà il costante monitoraggio e l'azione propositiva, in sinergia con Poste Italiane e in raccordo con la Provincia di Varese e i Comuni, «per dare risposte ai cittadini che lamentano difficoltà nei servizi di consegna della corrispondenza».
Luinese e Valcuvia, canale diretto tra imprese e Pirellone
Una proposta di legge per porre un freno alla desertificazione economica in corso nell’area del Luinese e della Valcuvia. La definizione di un progetto - condiviso con imprese, associazione ed eventualmente di Regione Lombardia - per l’avvio di percorsi formativi specifici mirati alle esigenze dei singoli comparti produttivi della provincia di Varese. Una nuova tavola rotonda delle “Imprese per il territorio”.
Questi gli obiettivi del progetto “ImpresAperta” presentato il 14 settembre 2017 da Confartigianato Varese alla Commissione Attività Produttive dell’assemblea regionale della Lombardia, presieduta da Pietro Foroni (Lega Nord).
Il presidente dell’associazione varesina Davide Galli, accompagnato dal direttore generale Mauro Colombo e dai rappresentanti di Tintoria Filati Maino, Bbr Models di Saronno e Ratti Luino Srl, ha presentato le criticità e le proposte emerse in occasione delle visite nelle tre aziende condotte la scorsa primavera alla presenza del presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo per facilitare la reciproca conoscenza tra ente regionale e imprese.
DALLA VISITA AZIENDALE ALLA PROPOSTA DI LEGGE
L’originalità del progetto ImpresAperta consiste nel trasformare una visita in azienda in proposte concrete da sottoporre al livello politico e istituzionale interessato all’iniziativa, con l’obiettivo principale di rafforzare i canali di comunicazione indirizzati alle imprese per informarle tempestivamente dei finanziamenti messi a disposizione da Regione Lombardia e facilitarne l’accesso attraverso un continuo impegno nell’ottica della semplificazione.
Altri temi e problematiche affrontate riguardano una legislazione del lavoro poco flessibile e spesso obsoleta, l’alto costo del lavoro, l’elevata tassazione e burocratizzazione, la lentezza nelle risposte da parte di enti e istituzioni.
Particolare attenzione sarà posta sul rischio di desertificazione economica dell’area del Luinese e della Valcuvia, dovuta soprattutto alle forti difficoltà logistiche, complici strade di non facile percorribilità e talvolta addirittura inaccessibili ai mezzi di trasporto pesanti, con ricadute stimate nell’ordine del 10-15%. Né sarà trascurato il fatto che la concorrenza con il Canton Ticino e con gli stipendi che le attività economiche d’oltre confine riescono a offrire ai giovani e ai professionisti del territorio producono una sorta di dumping salariale che, negli anni, ha reso sempre più complicato il mantenimento di tecnici e operatori all’interno delle imprese locali in particolare nel comparto meccanico.
CONTRO IL DUMPING SALARIALE
Tra le possibili soluzioni e azioni che Confartigianato Varese presenta nel progetto ImpresAperta, viene evidenziata la necessità di agire sul reddito netto, adottando un regime fiscale incentivante per i lavoratori che risiedono in Italia e sono occupati in aziende italiane con sede produttiva entro una certa distanza dal confine. In tal caso solo una parte del reddito del lavoratore contribuirà alla formazione della sua tassazione, generando per differenza un aumento del suo netto, tale da pareggiare quello equiparabile in Svizzera. Il lavoratore potrà usufruire del beneficio fiscale per la durata di 5 anni e il suo reddito di lavoro dipendente concorrerà alla formazione della base imponibile in una misura iniziale massima del 70 per cento, fino al 50 per cento alla fine del quinquennio.
L’incontro ha posto in rilievo la necessità di attivare, in partnership con gli istituti del territorio, vere e proprie scuole ad alta specializzazione tecnologica destinate a rispondere alla domanda delle imprese manifatturiere del Luinese, con particolare riferimento al settore della meccanica, e l’avvio di percorsi di specializzazione per il rilascio di attestati di competenza, realizzati da VersioneBeta, con il sostegno dei Fondi interprofessionali, utilizzando docenze provenienti dalle stesse imprese. Sono intervenuti Raffaele Cattaneo e i consiglieri Paola Macchi (M5Stelle), Carlo Malvezzi (Forza Italia), Enrico Brambilla (PD), Donatella Martinazzoli (Lega Nord), Luca Gaffuri (PD) e Daniela Mainini (Patto Civico), Alessandro Alfieri (PD).
Distretto idrografico del Po, passata (per ora) è la siccità
Il grande caldo di fine primavera è passato e le piogge di fine giugno hanno incrementato le disponibilità idriche. I laghi lombardi si sono ricaricati, arrivando quasi tutti al massimo volume d’invaso, ad iniziare dal Lago Maggiore.
Il quadro è emerso il 4 luglio 2017 dai resoconti di Arpa Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna durante una riunione dell’Osservatorio Permanente per gli utilizzi idrici in atto nel Distretto Idrografico del fiume Po. Erano presenti funzionari regionali e rappresentanze dei principali utilizzatori delle acque a fini civili, irrigui ed elettrici oltre ai Consorzi di bonifica e agli enti regolatori dei grandi laghi.
Per ANBI (Associazione nazionale Consorzi di tutela e gestione acque irrigue) Lombardia sono intervenuti il presidente Alessandro Folli e il direttore Giorgio Negri. All’incontro ha preso parte anche Stefano Roverato, responsabile del progetto Isil (Indagine sui sistemi irrigui della Lombardia), presentato nei suoi esiti il 3 luglio a Palazzo Lombardia nel corso del convegno “Conoscere l’acqua”.
LIVELLI LAGO MAGGIORE
Sul lago Maggiore, proprio in questi giorni, si è riacceso il confronto tra territori rivieraschi e quelli del Ticino sublacuale rispetto ad una regolazione dei livelli idrici. I primi, in un documento unitario, hanno chiesto di rivederli al ribasso, con l’eccezione del Garda e di Idro, in situazione critica.
Per mitigare gli effetti delle crisi idriche in agricoltura, l’ANBI ha reclamato un impegno serio per la realizzazione di infrastrutture che permettano di conservare l’acqua d’inverno in previsione dei mesi estivi. Sulla stessa linea, agli inizi di luglio, in Regione Lombardia è stata presentata una proposta di legge che punta all’uso delle cave dismesse quali bacini utili per l’accumulo di acqua piovana.
Intervenendo il 12 luglio a Roma all'assemblea nazionale di Anbi, l'assessora regionale al Territorio Viviana Beccalossi ha osservato che la Lombardia si trova quest'estate in una situazione meno grave rispetto ad altre regioni grazie al buon livello di riempimento dei grandi laghi, che dispongono quindi di adeguate riserve per far fronte ai bisogni dell'agricoltura. «L'eccezione – ha precisato – è rappresentata dal lago d'Idro e dal relativo bacino del Chiese. Proprio da questo territorio è nata l'idea di sperimentare l'uso delle cave per immagazzinare l'acqua che in inverno scorre verso l'Oglio e il Po».
Lotta allo smog senza confini, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto unite contro l'inquinamento atmosferico
Investimenti pubblici e interventi comuni per liberare la Pianura padana dallo smog. A Bologna, nella sede della Regione, il ministero dell’Ambiente e le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto hanno firmato il 9 giugno il ‘Nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano’. In esso si ribadisce innanzitutto la centralità di una lotta condivisa contro l’inquinamento atmosferico, fenomeno particolarmente intenso nel Nord Italia.
L’intesa punta a misure strutturali da attuare con modalità comuni nelle quattro regioni. Ciò significa sviluppare regole omogenee di accesso alle Ztl (zone a traffico limitato), car-sharing, mobilità ciclo-pedonale, distribuzione diffusa di carburanti alternativi, limitazioni alla circolazione per poter dare risposte concrete a un’area di oltre 23 milioni di residenti (il 40% della popolazione italiana). Ad esse si aggiunge lo stanziamento di 16 milioni di euro complessivi da parte del ministero: 8 milioni per gli eco-bonus delle Regioni, gli incentivi economici per la sostituzione dei veicoli più inquinanti; 8 milioni per ridurre l’inquinamento prodotto dalle attività agricole e zootecniche.
Sono inoltre allo studio misure sulle tasse automobilistiche e altre di carattere legislativo per accelerare la diffusione di veicoli a basse o nulle emissioni, in sostituzione delle tecnologie tradizionali come i diesel. Condivisa anche la gestione delle situazioni di emergenza legate al superamento dei limiti di inquinamento da PM10, con divieti temporanei, pure questi comuni e omogenei nelle quattro regioni.
L’accordo è stato firmato dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, dai presidenti delle Regioni Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e Piemonte, Sergio Chiamparino, dagli assessori all’Ambiente della Lombardia, Claudia Terzi, e del Veneto, Gianpaolo Bottacin. Presenti gli assessori regionali all’Ambiente dell’Emilia-Romagna, Paola Gazzolo, e del Piemonte, Alberto Valmaggia.
La firma, ritenuta dai partecipanti «una svolta» e anche un superamento dei colori politici, ha chiuso la due giorni su Government policies on air quality and climate change, dedicata alle politiche sulla qualità dell’aria e sul cambiamento climatico attuate a livello europeo, nazionale e nei territori del bacino padano, nell’ambito del Progetto comunitario Prepair.
«E’ un accordo importante. Per la prima volta le regioni che insistono sulla Pianura Padana hanno concordato azioni omogenee ed integrate», commenta il ministro. «Le Regioni hanno approvato Piani sulla qualità dell’aria che si parlano tra loro e qui a Bologna hanno preso impegni a portare avanti ulteriori azioni comuni per migliorare la qualità dell’aria e della vita delle persone».
Svizzera, in cantiere il treno merci del futuro
Meno rumorosi, più leggeri e più veloci di quelli attuali. Sono i primi quattro “carri merci del futuro” presentati per la prima volta dalla società svizzera FFS Cargo alla recente Fiera Transport Logistic di Monaco. Il treno merci innovativo o “treno 5L” è composto da un totale di 16 carri portacontainer dotati di numerose componenti innovative, come assi ad orientamento radiale sui carrelli, freni a disco, accoppiamenti automatici, sistemi telematici, silenziatori e sensori.
SENSORI SU CARRI E BINARI
L’abbreviazione “5L” designa in tedesco le caratteristiche di silenziosità, leggerezza, solidità di marcia, ottimizzazione per la logistica e orientamento ai costi del ciclo di vita.
La FFS Cargo non punta solo a ridurre rumore, usura e consumo energetico. La sua strategia di automazione include anche l’installazione sul carro o sul binario di diversi sensori per il monitoraggio del trasporto e l’equipaggiamento di circa 5000 carri con microchip RFID (Radio-frequency Identification) entro la fine del 2017 nonché l’accoppiamento automatico per la riduzione delle operazioni di manovra, l’ottimizzazione della formazione dei treni, la collaborazione con la logistica dell’ultimo miglio, l’introduzione di app mobili o la manutenzione predittiva.
CORRIDOIO NORD-SUD ROTTERDAM-GENOVA
Con la messa in servizio della galleria di base del San Gottardo, il cambiamento d’orario 2016 ha segnato un’altra tappa fondamentale per la ferrovia merci svizzera. Nel quadro del grande progetto Gateway Basel Nord, FFS Cargo sta lavorando con diversi partner per collegare la Svizzera nel modo migliore al Corridoio nord-sud Rotterdam–Genova.
Alla fiera di Monaco sono state presentate alcune simulazioni e un modello del terminal logistico. Il terminale trimodale dispone delle capacità necessarie per trasbordare il numero crescente di merci che, attraverso i porti del nord, giungono in Svizzera via nave o treno. In questo modo si garantisce che le merci possano essere trasportate su rotaia per il tratto più lungo possibile.
Finora in Svizzera mancava un hub adeguato con binari lunghi 750 metri, conformi agli standard internazionali. Insieme ai partner, FFS Cargo contribuisce così a incrementare il trasferimento del traffico merci su rotaia. Per il terminal è già stata presentata la richiesta di finanziamento ed è in corso la procedura di approvazione dei piani. Le relative decisioni sono attese entro la fine del 2017. La messa in servizio potrebbe avvenire già nel 2019.
Da Venezia a Torino, avanza la pista ciclabile lungo il Po
Ci sono i soldi nella Legge di Stabilità 2016 (91 milioni di euro per tutte le ciclovie nazionali). C’è il Protocollo di intesa del 27 luglio 2016 tra Governo (Mit e Mibact) e regioni. Ora a Cremona, il 10 febbraio 2017, ha preso il via il Tavolo tecnico per la realizzazione del progetto, composto da un referente per ogni Regione, per il Politecnico di Milano e per Infrastrutture Lombarde spa, incaricata di eseguire il progetto di fattibilità tecnico-economica.
La ciclovia 'VenTo', la pista ciclabile che, con i suoi 679 chilometri, collega Venezia a Torino lungo il corso del Po attraverso Veneto, Emilia, Lombardia e Piemonte, 12 province, 121 comuni e 20 aree protette, ha fatto un’altra tappa. Il Tavolo tecnico ha raccolto proposte di modifica e aggiornato lo stato di fatto del tracciato. Le indicazioni saranno vagliate e, se migliorative e più vantaggiose, accolte.
