Edizione n.8 di mercoledì 12 marzo 2025

Prima pagina

Milano, Memoriale della Shoah, targa della biblioteca

Svelata il 13 novembre 2023
Milano, stazione centrale, Memoriale-Shoah, cerimonia (foto LNews ol)

Ora al Memoriale della Shoah, situato all'interno della Stazione Centrale di Milano, anche una targa indica la biblioteca completata nel 2022 con fondi regionali (1,1 milioni) e ministeriali (3 milioni). La Biblioteca contiene il patrimonio della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea.
La targa è stata svelata il 13 novembre 2023 durante una cerimonia alla quale ha partecipato l'assessora regionale alla cultura Francesca Caruso. «Una visita che in questo momento storico assume un significato importante che va oltre all'appuntamento istituzionale che ci ha portati qui oggi» ha dichiarato.
Il Memoriale della Shoah è stato progettato dagli architetti Guido Morpurgo e Annalisa De Curtis ed è ubicato al Binario 21. Inaugurato ufficialmente il 27 gennaio 2013, occupa un'area di circa 7.000 metri quadrati e il suo ingresso si affaccia su piazza Edmond J. Safra 1. Dal Binario 21 fra il 1943 e il 1945 partirono venti convogli Rsha (dal tedesco Reichssicherheitshauptamt) “Milano-Auschwitz". Erano carri bestiame sui quali furono stipati migliaia di ebrei, prigionieri politici, partigiani in partenza dalle carceri di San Vittore. E quel che successe poi lo sappiamo.
Milano, stazione centrale, Memoriale-Shoah, cerimonia (foto LNews ol) 

Lombardia, «la Regione che costa meno allo Stato»

Il dato emerge dallo studio annuale della Ragioneria Generale dello Stato – A costare di più sono le Regioni a statuto speciale

La Lombardia costa allo Stato 2.447 euro pro capite contro gli 8.679 della Provincia autonoma di Bolzano, 7.655 della Valle d'Aosta, 6.818 della Provincia autonoma di Trento e 3.658 euro della media nazionale. Parola della Ragioneria Generale dello Stato riferito al 2015. Lo studio annuale è stato ripreso dalla Regione Lombardia e pubblicato il 29 agosto 2017 sul suo sito (www.lombardiaspeciale.regione.lombardia.it).
La Lombardia è dunque, secondo la nota, la regione che "costa" meno allo Stato. I dati riguardano i pagamenti erogati dallo Stato a qualsiasi titolo per spese correnti e spese in conto capitale, distinti per regione. Si tratta di stipendi, acquisti di beni e servizi, trasferimenti ad amministrazioni ed enti pubblici, a imprese e famiglie, interessi, investimenti diretti e contributi agli investimenti. Rimangono escluse le spese per rimborsi di prestiti.

CONFRONTO CON ALTRE REGIONI
A costare di più sono le regioni a statuto speciale. Nella classifica dopo le Province autonome di Bolzano e Trento e la Valle d'Aosta, c'e' il Lazio con 5.730 euro pro capite, seguito da altre tre regioni autonome: Sardegna (5.296 euro), Friuli Venezia Giulia (4.974 euro) e Sicilia (4.419 euro pro capite).
Seguono Abruzzo (4.336 euro), Molise (4.237 euro), Calabria (4.148 euro), Basilicata (3.976 euro), Liguria (3.701 euro), Campania (3.520 euro), Puglia (3.430 euro), Umbria (3.404 euro), Piemonte (3.281 euro), Marche (3.007 euro), Toscana (2.978 euro), Veneto (2.853 euro), Emilia Romagna (2.704 euro).
ULTIMA PER SPESA STATALE, GENEROSA CON LE TASSE
La Lombardia è, dunque, ultima in termini di spesa statale pro capite, nonostante sia la regione più produttiva e più generosa in termini di gettito fiscale. «I 37,95 miliardi che lo Stato spende in Lombardia - continua il testo - riguardano il pagamento della spesa per interessi sui titoli del debito pubblico (13,4 miliardi di euro), i trasferimenti agli enti territoriali (13,6 miliardi di cui 10,5 trasferiti a Regione Lombardia) e gli stipendi del personale delle amministrazioni dello Stato (5,6 miliardi di euro). Queste voci da sole spiegano oltre l'85% delle spese finali dello Stato in Lombardia».
ANALISI
La nota spiega che dall'analisi delle spese del bilancio dello Stato per missioni emergono alcune conferme sui settori d'intervento. Tra i primi, con esclusione delle spese per il debito pubblico figurano le relazioni finanziarie con le autonomie locali (11 miliardi di euro), l'istruzione scolastica (4,4 miliardi), le spese per il diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto (1,8 miliardi), l'istruzione universitaria (1,1 miliardi di euro).  Non figurano, invece, alcuni settori, tra cui la Tutela della salute, finanziata con risorse proprie dal bilancio regionale. 

Corpo europeo di solidarietà, in arrivo posti di lavoro e tirocini

A sei mesi dal varo, da parte della Commissione europea, del Corpo europeo di solidarietà e dopo l'abbinamento dei collocamenti di volontariato iniziato nel marzo 2017, è ora la volta di migliaia di collocamenti di lavoro e di tirocinio. La Commissione europea sostiene infatti due progetti guidati dal Servizio pubblico per l'impiego italiano e da quello francese, che offriranno a un massimo di 6 mila giovani un lavoro o un tirocinio connessi alla solidarietà in un altro Paese dell'UE.
Due progetti guidati dal Servizio pubblico per l'impiego francese (Pôle Emploi) e dall'italiana Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) prevedono la collaborazione di servizi pubblici per l'impiego e organizzazioni di diversi stati membri dell'UE, come le organizzazioni dei datori di lavoro e gli istituti di formazione. Intento, fornire ai giovani tra i 18 e i 30 anni offerte di lavoro o tirocinio in settori connessi alla solidarietà. I partecipanti selezionati potranno impegnarsi in un'ampia gamma di attività quali l'assistenza sanitaria, l'integrazione sociale, la protezione dell'ambiente, l'assistenza a migranti e rifugiati e l'aiuto alimentare in un altro Paese dell'UE. I progetti si rivolgeranno ai datori di lavoro, garantiranno l'abbinamento tra candidati e offerte e forniranno ai partecipanti assistenza finanziaria e altre forme di sostegno, come la formazione. I progetti sono finanziati con più di 14 milioni di euro dal programma per l'occupazione e l'innovazione sociale.

Orizzonte temporale e prossime tappe
I due progetti proseguiranno fino a marzo 2019. In parallelo, il Corpo europeo di solidarietà verrà ulteriormente sviluppato e consolidato. L'obiettivo è mettere a disposizione 100  mila posti entro la fine del 2020.
L'esperienza acquisita contribuirà a preparare il terreno per l'introduzione su più ampia scala del Corpo europeo di solidarietà entro il 2020. I due progetti, in collaborazione con altri progetti in materia di collocamenti occupazionali per il corpo europeo di solidarietà,  continueranno a sostenere i giovani nella ricerca di collocamenti transfrontalieri fino alla primavera del 2019.
Per informazioni, contattare Europe Direct telefonicamente allo 00 800 67 89 10 11 o per e-mail

Epatite B cronica, in Lombardia al via progetto di nuovo farmaco

Per la sua realizzazione disponibili 5,6 milioni di euro

Un altro passo avanti verso la cura definitiva dell'epatite B cronica in Lombardia. A Milano, l’11 luglio 2017, l'assessore regionale all'università, ricerca e open innovation, Luca Del Gobbo, e il presidente di Promidis srl, Pietro Di Lorenzo, hanno siglato un accordo per la realizzazione di farmaci innovativi.
Il progetto vede in campo Promidis Srl, Istituto Nazionale di Genetica Molecolare, Ospedale San Raffaele, Università degli Studi di Milano, Policlinico San Matteo. L’investimento complessivo è di 5,6 milioni di euro e il contributo regionale di 3,3 milioni di euro.
Nell’epatite B il virus HBV intacca pericolosamente il fegato e il 5 per cento degli adulti e oltre il 50 dei bambini al di sotto dei 5 anni infettati diventano malati cronici.
DAL 2009 AL 2015 SPESA SANITARIA RADDOPPIATA
«I malati - ha sottolineato l'assessore - devono assumere farmaci per tutta la vita e questo significa costi elevatissimi per il sistema sanitario e la non certezza di ridurre il rischio del cancro al fegato. Su scala mondiale sono 300 milioni le persone affette, di cui 1 milione muore ogni anno. Dal 2009 al 2015 la spesa sanitaria per la cura dell'epatite B, in Lombardia, è passata da 12 a 24 milioni di euro».
Gli "Accordi per la ricerca e l'innovazione" sono stati introdotti con la legge 29/2016. Loro cardini sono l’abbandono della logica dei vecchi bandi e l’opzione della negoziazione tra le parti rispetto a elementi tecnici, tempi, risorse e modalità di compartecipazione a un progetto comune. Su questa misura Regione Lombardia ha scelto 32 progetti su un totale di 90 presentati e stanziato 106 milioni di euro a fondo perduto. Uno tra questi è il progetto per la realizzazione del nuovo farmaco contro l’epatite B. 

Luino, torta di pane alla Trattoria dei Nonni

Alla Fondazione Mons. Comi antichi sapori e vecchi ricordi tra generazioni
Sala (foto Fondazione Comi Luino)

Veniva chiamata “Torta paesana” e sulla tavola della domenica d’antan non poteva mai mancare. È la torta di pane, ricomparsa il 20 febbraio 2025 nel menu della Fondazione Mons. Comi di Luino con il progetto “In Trattoria con il Cfp”, varato l’anno scorso nell’ambito delle iniziative di Nova Coop con “Im.patto–CibiAmoLuino”.
Una volta al mese, i giovani del corso “Cuochi e sala bar” dell’Agenzia Formativa di Luino preparano un pranzo con menù stagionali e lo servono ai residenti del Nucleo Alzheimer. Gli ingredienti per il pranzo sono forniti da Nova Coop e ritirati direttamente dai ragazzi del Cfp.
Tutto è iniziato il 24 ottobre 2024 con il primo pranzo a base di polenta e bruscitt, seguito il 28 novembre da un primo piatto di pasta e fagioli accompagnato da un piatto di lonza di maiale alle pere con finocchi gratinati e una fetta di torta di pere. A chiudere l’anno, il 19 dicembre, è stato l’aperitivo per gli auguri natalizi.
LA RICETTA
Il 20 febbraio 2025 la trattoria dei nonni ha riaperto i battenti con un pranzo a base di pasta pasticciata con zucca e salsiccia, seguito da bocconcini di pollo agli aromi con carote glassate al balsamico e, appunto, anche con la torta di pane, un dolce che le nonne del Mons. Comi avevano descritto nel loro libro “Ricette in pentola” pubblicato nel dicembre 2023.
Ingredienti canonici, il pane secco avanzato nella settimana con l’aggiunta di uova, burro, latte, zucchero, lievito, pinoli, cacao amaro, amaretti, una buccia grattugiata di un bel limone e mezzo bicchiere di marsala secco. Il tutto informato per un’ora in forno già caldo.
La trattoria era un ambiente tipico del territorio ed è stata riprodotta in uno spazio progettato durante la ristrutturazione del Nucleo Alzheimer e inaugurato il 17 settembre 2024. «La scienza medica - questa. la motivazione - sta considerando sempre di più l’ambiente come parte della terapia di un malato di Alzheimer, perché capace di stimolare la curiosità e l’interesse, agendo sulla cognitività».
In foto: sala (foto Fondazione Comi) 

La Camelia invernale fiorisce a Verbania

Locandina

Luogo prediletto dalla natura per bellezza e attrattiva, Verbania (Vco) ospiterà il 25 e 26 novembre la Mostra della Camelia invernale. La manifestazione è organizzata dal Comune e da Verbania Garden Club e annovera tra i partner Distretto turistico dei Laghi, Società italiana della Camelia, Ente giardini botanici Villa Taranto, Pro loco di Verbania. La mostra, alla diciassettesima edizione, metterà in scena centinaia di varietà a fioritura invernale nei saloni di Villa Giulia. La dimora è nota oltre che per l'ottocentesca architettura perché fu frequentata da personalità quali Arturo Toscanini.
Dettagli, https://www.facebook.com/mostracameliaverbania 

Allarme siccità, innalzato il livello estivo del Lago Maggiore

Portato a +1,35 m sullo zero idrometrico contro i +1,25 metri già previsti in deroga – Preoccupazioni dal mondo agricolo varesino
Fioriture anticipate - Pruno, foto Coldiretti Varese

Nella provincia prealpina la primavera è partita con una carenza rispetto alla media di riserve idriche accumulate nei grandi laghi e sotto forma di neve. «Sono oltre 370 milioni i metri cubi d’acqua che mancano all’appello a livello regionale» ha dichiarato il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori. «Nelle campagne lombarde cresce l’allerta degli agricoltori, a cominciare dai produttori di cereali: in molti casi c’è difficoltà. Non si riesce a lavorare la terra e in diversi hanno preferito rinviare qualche settimana le semine».
In allerta anche il Consorzio di bonifica ETVilloresi. Nella sua ETVFlash del 22 marzo 2019 ha reso noto che, «in relazione alla scarsità di precipitazioni registrata dall’inizio dell’anno e all’esiguità delle riserve nivali in montagna, uno dei primi provvedimenti assunti per contrastare la siccità, che si prepara a minacciare l’avvio della stagione irrigua soprattutto al Nord, è il recente innalzamento del livello estivo del Lago Maggiore a +1,35 metri sullo zero idrometrico - contro i +1,25 metri già previsti in deroga – che corrisponde ad oltre 20.000.000 di m/c d’acqua in più. I Consorzi di bonifica e i Parchi lombardi confidano che questa misura possa rappresentare un primo passo verso l’adozione del limite massimo di regolazione del Verbano ad +1,50 metri sopra lo zero idrometrico anche in estate».
La situazione, se non cambiano le condizioni meteo, suscita gravi preoccupazioni. «Sui nostri laghi - ha osservato il presidente del Consorzio Alessandro Folli - abbiamo una riduzione delle riserve idriche superiori al 50 per cento. Lo scarso innevamento delle Alpi è molto preoccupante, abbiamo almeno due metri in meno. E se aprile non sarà piovoso, avremo grosse difficoltà a giugno».
TIMORI IN AGRICOLTURA
La siccità non è per il mondo agricolo l'unico fattore di ansia. Per Coldiretti Varese, «c'è il timore che, dopo queste temperature elevate, possa tornare il freddo e a risentirne potrebbero essere, oltre le orticole, anche alcune produzioni floricole particolarmente caratteristiche per il territorio varesino come le acidofile, in particolare camelie e azalee».
L'inverno appena concluso, ha aggiunto Fiori, è stato anomalo e siccitoso. «Tra il mese di dicembre e la prima metà di marzo – ha rilevato - ha fatto registrare solo tre giornate di pioggia che hanno coinvolto tutto il territorio regionale. Sempre più in sofferenza i grandi laghi con le percentuali di riempimento che, nel caso del Lago Maggiore, sono scese al 28,5%».

Varese, si scrive Breast Unit, si legge Eccellenza

All’Unità del seno dell’Asst Sette Laghi donato da associazioni un ecografo di ultima tecnologia
ecografo

Anche nella cura delle donne colpite dal cancro al seno il territorio prealpino può vantare una sensibilità sociale e un’assistenza sanitaria di tutto rilievo. La Breast Unit (Unità del seno) dell’Azienda socio sanitaria territoriale Settelaghi di Varese è un modello di organizzazione e integrazione che, attraverso un approccio multidisciplinare e personalizzato, registra un’alta percentuale di guarigione, unitamente ad una miglior qualità di vita.
Questa malattia è la prima causa di morte per patologia neoplastica nella popolazione femminile e nella provincia di Varese l’Osservatorio Epidemiologico registra 750/800 nuovi casi annui con circa 200 decessi. Il 17 luglio 2017 l’ASST varesina ha dato pieno compimento alla definizione della SSD Breast Unit. Responsabile è la professoressa Francesca Rovera, mentre direttore del Dipartimento Chirurgico è il dottor Eugenio Cocozza.
Ebbene, per completezza del Percorso diagnostico, terapeutico, assistenziale (PDTA) e per numero di casi trattati, la Breast Unit varesina è un Centro di Riferimento Nazionale dopo lstituto Europeo di Oncologia, Istituto Tumori di Milano e Humanitas. Parola della Regione Lombardia (delibera regionale sulle Breast Unit del 29/04/2016). Per la professoressa Rovera e il dottor Cocozza fondamentale è dare risposte in termini non solo di eccellenza tecnico-scientifica delle cure, ma anche di capacità di sviluppare una presa in carico finalizzata ai bisogni complessi e impellenti delle pazienti e dei familiari.
A questa punta di diamante sanitaria si aggiunge uno straordinario valore del volontariato sociale, da Andos Varese e Andos Insubria alla Lega Tumori, da Varese per l’Oncologia all’Associazione Volontari Ospedalieri, da Varese con Te a Sulle Ali e Caos.
La più recente testimonianza è la donazione di un ecografo particolare (modello MyLab Five di Esaote) alla Breast Unit. La macchina, tecnologicamente avanzata, è stata consegnata il 26 settembre 2017 da Associazione Caos, Fondazione per la Comunità di Malnate e Città delle Donne di Malnate. La donazione è stata possibile grazie alla costituzione, presso la Fondazione per la Comunità di Malnate, del Fondo intitolato a Pinuccia Spadotto, mancata il 31 luglio 2003 (era presente la figlia Tania). Donna di eccezionali doti e grande intelligenza, già nel 1994 organizzò un progetto pilota di screening mammografico presso la Città di Malnate e il 2 dicembre del 2002 donò all’Ospedale di Circolo di Varese il mammotest per le microbiopsie. 

Ritardi consegna corrispondenza nel varesotto, Bertocchi: «Segnali preoccupanti»

Per il consigliere provinciale «Comuni, imprese e cittadini meritano un servizio adeguato anche ad agosto o a Natale»

«Le segnalazioni di pesanti ritardi nella consegna della posta che ci sono arrivate in queste giorni, le ultime quelle di Besozzo e Germignaga, destano preoccupazione. Per questo motivo come Provincia abbiamo chiesto una nuova convocazione del Tavolo provinciale con Poste Italiane, affinché vengano fornite tutte le spiegazioni in merito ai disservizi registrati».
Così il consigliere provinciale di Varese e capogruppo di maggioranza Paolo Bertocchi ha reagito di fronte al ripetersi di un disagio diffuso nel servizio postale.
«Grazie all’iniziativa della Provincia di Varese e con l’aiuto di Regione e Prefettura - ha proseguito Bertocchi - siamo già riusciti questa primavera a riportare il servizio postale agli standard adeguati, eliminando i disagi per cittadini, imprese e comuni. Tuttavia in queste settimane di agosto il problema si è ripresentato, a quanto pare di nuovo causato da problemi di sostituzione del personale in ferie. Da qui la nostra preoccupazione».
A giudizio di Bertocchi, «se questo tema non viene affrontato in maniera strutturale, il rischio concreto è di ritrovarsi con problemi ancora più pesanti durante i mesi invernali e le festività natalizie, quando i numeri delle consegne sono decisamente maggiori. Provincia di Varese su questo fronte è stata sempre in prima linea, poiché consideriamo l’efficienza del servizio postale un elemento utile per la coesione territoriale e fondamentale per il tessuto socio economico».
La posizione della Provincia di Varese è chiara: «Ogni mancanza di questo servizio – ha concluso Bertocchi - va a penalizzare cittadini, imprese e comunità, in modo particolare quelle medio piccole. Per questo ribadiamo il concetto già espresso qualche mese fa ai referenti di Poste Italiane e a tutti gli operatori postali privati: Provincia di Varese non ha alcuna intenzione di abbassare la guardia finché davvero tutti i Comuni e tutti i cittadini possano godere di un servizio adeguato». 

Moda, dai 'falsi' danno di 9,9 miliardi l'anno per l'impresa italiana

Secondo Confartigianato Piemonte la contraffazione ruba 88.500 posti di lavoro

La moda italiana è a giudizio (quasi) generale la più bella del mondo e è anche la più copiata. La contraffazione aggredisce le imprese del settore e sottrae loro una cifra esorbitante, 9,9 miliardi l’anno per mancate vendite. I danni sono enormi dunque e si riflettono direttamente sull’occupazione, impedendo alle imprese di creare 88.500 posti di lavoro.
Ad approfondire il tema è Confartigianato Imprese Piemonte. «I falsi – sottolinea il presidente Giorgio Felici - colpiscono uno dei settori più vitali del made in Italy e ad altissima vocazione artigiana. Nel fashion operano in Piemonte 5.049 imprese artigiane, posizione al sesto posto della classifica regionale. La contraffazione, l’abusivismo, il lavoro nero sono tante facce di un fenomeno che mina l’economia, i consumatori e gli artigiani. Maggiormente colpiti da questo fenomeno sono i settori  dell’abbigliamento e dei gioielli. Tutto questo non significa solo minor reddito per gli imprenditori onesti ma anche migliaia di posti di lavoro in meno per i nostri giovani».
Secondo la rilevazione di Confartigianato, a livello mondiale i falsi nel settore della moda valgono 66,3 miliardi di euro e rappresentano il 32% di tutte le merci contraffatte.
L’Italia è il secondo Paese al mondo, dopo gli Usa, per maggior danno alle imprese da violazione dei diritti di proprietà intellettuale derivante dalla contraffazione. Tra il 2008 e il 2016, il 64% dei sequestri eseguiti in Italia ha riguardato proprio merci del settore moda, per un valore di 3,3 miliardi.
Cina, Turchia e Tailandia sono le nazioni da cui proviene la maggior parte delle merci taroccate della moda destinate al mercato europeo. Esse transitano soprattutto a Hong Kong, Singapore e Iran. Dalla Cina, in particolare, arriva il 41,8% dei prodotti sequestrati nell’Unione europea nel 2015.
Ma il mercato del falso alimenta sommerso e attività illegali anche in Italia. Quello della moda è infatti il settore manifatturiero con il maggior tasso di irregolarità, pari all’11,1%, dell’occupazione del settore.
Il commercio online ha contribuito ad espandere il fenomeno dei falsi. In cinque anni nell’Unione europea è aumentato dal 5,7% a quasi il 23% il valore dei sequestri di merce contraffatta spediti per posta e corriere espresso.
Elementi positivi tuttavia esistono. Nel 2017 le aziende italiane della moda vedono una crescita del 2,9% del fatturato e contribuiscono a mantenere in attivo la bilancia commerciale. Lo scorso anno l’export italiano aveva totalizzato 61 miliardi di euro, con un aumento dell’1% rispetto al 2015.
La tenuta sui mercati esteri è accompagnata da una ripresa dei consumi interni. La spesa degli italiani in abbigliamento e calzature è aumentata dello 0,4% tra il 2015 e il 2016, attestandosi ad una media per famiglia di 118 euro mensili per abbigliamento e calzature.

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