Edizione n.16 di mercoledì 14 maggio 2025

Lombardia

Porto e Retroporto di Genova, in moto la Zona logistica semplificata

Comprende oltre 3.600 ettari distribuiti tra il porto di Genova e i principali retroporti di Liguria, Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna
Emilia, pianura, foto Ibis
Liguria, foto Gjr

Ha ora volti e regole uno degli strumenti strategici più rilevanti per lo sviluppo logistico e industriale di Liguria, Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna. A Genova,18 aprile 2025, è stato Insediato il comitato di indirizzo della Zona logistica semplificata (ZLS) "Porto e Retroporto di Genova” ed è stato anche approvato il regolamento. Oltre ai rappresentanti regionali, alla riunione hanno partecipato anche i vertici dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e delle istituzioni coinvolte.
La Zona logistica semplificata trae origine dalle Zone economiche speciali (ZES) previste per il Mezzogiorno (decreto legge n.91/2017 del 20 giugno 2017) e comprende oltre 3.600 ettari distribuiti tra il porto di Genova e i principali retroporti del Nord-Ovest.
Per le imprese di quelle aree,l'avvio operativo significa opportunità di semplificazioni amministrative e autorizzazioni uniche, vitali per la competitività e la sostenibilità del sistema logistico-industriale dell’area. Nel solo Piemonte sono coinvolti 2.141 ettari, situati nel territorio alessandrino tra i comuni di Alessandria, Tortona-Rivalta Scrivia, Arquata Scrivia, Novi-San Bovo, Castellazzo Bormida, Ovada e Belforte Monferrato.
In immagine, Emilia pianura, foto Ibis; Liguria, foto Gjr 

Lotta allo smog senza confini, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto unite contro l'inquinamento atmosferico

Firmato a Bologna accordo col Ministero dell'Ambiente – Interessati oltre 23 milioni di cittadini, il 40% della popolazione italiana
Bologna Università

Investimenti pubblici e interventi comuni per liberare la Pianura padana dallo smog. A Bologna, nella sede della Regione, il ministero dell’Ambiente e le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto hanno firmato il 9 giugno il ‘Nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano’. In esso si ribadisce innanzitutto la centralità di una lotta condivisa contro l’inquinamento atmosferico, fenomeno particolarmente intenso nel Nord Italia.
L’intesa punta a misure strutturali da attuare con modalità comuni nelle quattro regioni. Ciò significa sviluppare regole omogenee di accesso alle Ztl (zone a traffico limitato), car-sharing, mobilità ciclo-pedonale, distribuzione diffusa di carburanti alternativi, limitazioni alla circolazione per poter dare risposte concrete a un’area di oltre 23 milioni di residenti (il 40% della popolazione italiana). Ad esse si aggiunge lo stanziamento di 16 milioni di euro complessivi da parte del ministero: 8 milioni per gli eco-bonus delle Regioni, gli incentivi economici per la sostituzione dei veicoli più inquinanti; 8 milioni per ridurre l’inquinamento prodotto dalle attività agricole e zootecniche.
Sono inoltre allo studio misure sulle tasse automobilistiche e altre di carattere legislativo per accelerare la diffusione di veicoli a basse o nulle emissioni, in sostituzione delle tecnologie tradizionali come i diesel. Condivisa anche la gestione delle situazioni di emergenza legate al superamento dei limiti di inquinamento da PM10, con divieti temporanei, pure questi comuni e omogenei nelle quattro regioni.
L’accordo è stato firmato dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, dai presidenti delle Regioni Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e Piemonte, Sergio Chiamparino, dagli assessori all’Ambiente della Lombardia, Claudia Terzi, e del Veneto, Gianpaolo Bottacin. Presenti gli assessori regionali all’Ambiente dell’Emilia-Romagna, Paola Gazzolo, e del Piemonte, Alberto Valmaggia.
La firma, ritenuta dai partecipanti «una svolta» e anche un superamento dei colori politici,  ha chiuso la due giorni su Government policies on air quality and climate change, dedicata alle politiche sulla qualità dell’aria e sul cambiamento climatico attuate a livello europeo, nazionale e nei territori del bacino padano, nell’ambito del Progetto comunitario Prepair.
«E’ un accordo importante. Per la prima volta le regioni che insistono sulla Pianura Padana hanno concordato azioni omogenee ed integrate», commenta il ministro. «Le Regioni hanno approvato Piani sulla qualità dell’aria che si parlano tra loro e qui a Bologna hanno preso impegni a portare avanti ulteriori azioni comuni per migliorare la qualità dell’aria e della vita delle persone». 

Da Venezia a Torino, avanza la pista ciclabile lungo il Po

Costituito il Tavolo tecnico per la realizzazione della ciclovia attraverso Veneto, Emilia, Lombardia e Piemonte

Ci sono i soldi nella Legge di Stabilità 2016 (91 milioni di euro per tutte le ciclovie nazionali). C’è il Protocollo di intesa del 27 luglio 2016 tra Governo (Mit e Mibact) e regioni. Ora a Cremona, il 10 febbraio 2017, ha preso il via il Tavolo tecnico per la realizzazione del progetto, composto da un referente per ogni Regione, per il Politecnico di Milano e per Infrastrutture Lombarde spa, incaricata di eseguire il progetto di fattibilità tecnico-economica.
La ciclovia 'VenTo', la pista ciclabile che, con i suoi 679 chilometri, collega Venezia a Torino lungo il corso del Po attraverso Veneto, Emilia, Lombardia e Piemonte, 12 province, 121 comuni e 20 aree protette, ha fatto un’altra tappa. Il Tavolo tecnico ha raccolto proposte di modifica e aggiornato lo stato di fatto del tracciato. Le indicazioni saranno vagliate e, se migliorative e più vantaggiose, accolte.

Condividi contenuti