Edizione n.4 di mercoledì 15 febbraio 2025
Prima pagina
Oropa (Biella), immagini e documenti sui profughi della Grande Guerra
A Oropa (Biella), domenica 8 gennaio, è stata inaugurata la mostra “Qui siete amati e prediletti”, dedicata ai profughi della Prima Guerra Mondiale ospitati nel locale santuario. Documenti e immagini ripercorrono l’arrivo, già dalla fine di giugno del 1915, di centinaia di profughi in fuga dalle zone di combattimento in Trentino Alto Adige, Gorizia, Veneto e Pola.
La ricerca è stata svolta dal curatore Danilo Craveia attraverso L’Eco del Santuario di Oropa e l’archivio storico. La mostra, come osservano gli organizzatori, é «un'occasione per riflettere sull'attualità e sul ruolo di "rifugio" svolto nei secoli dal Santuario di Oropa». Apertura tutti i giorni (dalle 10 alle 17) nelle sale della dottrina del Santuario fino al 26 febbraio.
INTERVENTO - Legnano ricorda i deportati della retata nazifascista del '44 alla Franco Tosi
INTERVENTO - Era la mattina del 5 gennaio 1944. Da alcune settimane alla Franco Tosi di Legnano, grossa e antica fabbrica metalmeccanica produttrice di turbine, nella quale lavoravano oltre 5000 persone, c’era molto fermento. Era in corso un'importante trattativa per l'equiparazione dei salari a quelli di altri stabilimenti lombardi, per l'aumento della razione di pane e per la mensa. Dopo alterni momenti in cui sembrava che le trattative andassero in porto, la mattina del 5 gennaio gli operai della Franco Tosi si raccolsero nel corrile per parlare della loro lotta, e una volta saputo della totale chiusura della direzione aziendale, occuparono gli uffici dei dirigenti. Di questo venne immediatamente informato il generale delle SS Otto Zimmermann, cui era stata affidata la repressione degli scioperi nell’Alta Italia. Nel pomeriggio dello stesso giorno due camion pieni di SS varcarono il cancello della Franco Tosi. Nel piazzale centrale erano radunati migliaia di operai. Reparti fascisti si erano invece collocati all’esterno della fabbrica a presidiare gli ingressi.
Improvvisamente le SS scendono dai camion e puntano le mitragliatrici contro i manifestanti. Con un altoparlante ordinano ai lavoratori di ritornare in fabbrica. Nessuno si muove. Il comandante ordina il fuoco ma le raffiche fortunatamente non fanno né morti né feriti. Subito dopo scatta la caccia ai rappresentanti sindacali e ai più noti lavoratori antifascisti; i tedeschi sperano di mettere fine agli scioperi iniziati nel marzo dell’anno precedente. Vengono arrestati una sessantina di lavoratori e portati nel carcere di San Vittore. Nella notte reparti tedeschi e fascisti arrestano anche alcuni antifascisti legnanesi. Alla fine vengono trattenuti nove lavoratori, quasi tutti appartenenti alla Commissione Interna, che vengono mandati prima a Fossoli, poi a Mauthausen l’11 marzo ’44, dove vengono classificati come prigionieri politici. Sette di loro muoiono di fame, lavoro forzato e malattie, uno solo sopravvive.
Il 18 gennaio, come ogni anno ininterrottamente dal 1945, Legnano ha reso onore a Carlo Ciapparelli, Pericle Cima, Alberto Giuliani. Carlo Grassi, Francesco Orsini, Angelo Santambrogio, Ernesto Luigi Venegoni, Antonio Vitali. E ovviamente sono stati ricordati anche Paolo Arturo Cattaneo e Natale Morandi che riuscirono a far ritorno a casa, e tutti i caduti della Franco Tosi che hanno partecipato alla lotta di Liberazione.
La cerimonia si è aperta con la fermata dei lavori, poi alle 9.30 le lavoratrici e i lavoratori della Tosi si sono radunati in reparto, dove hanno ascoltato i discorsi ufficiali. E' poi partito un corteo che ha attraversato le vie cittadine fino al cimitero, dove davanti alle tombe vuote dei deportati ha parlato il presidente dell'Anpi di Legnano Luigi Botta. A commemorare la memoria dei caduti, insieme a un rappresentante della Rsu, ad alcuni studenti e al sindaco di Legnano Alberto Centinaio, il segretario generale della Cgil Susanna Camusso in veste di oratore ufficiale.
Cgil Lombardia
«Parlamento come palcoscenico, fragilità sociale sacrificata ai forti»
Parlamentari inadeguati al ruolo ed eccessivamente retribuiti. Sindacati lontani dalle nuove generazioni e ancora struttura ideologica e poco democratica. Europa, Stato e Regioni sfiorati a malapena dal consenso… E, dall’altro lato, una società normale e paziente, che respinge guerra e terrorismo e non soffre l’ebbrezza del cellulare e del web.
Questi, a grandi linee, il profilo e il rapporto dell’italiano – o più precisamente del lombardo - d’oggi con istituzioni e società secondo un’indagine sociale dell’Università degli Studi dell’Insubria. La ricerca è stata condotta da quaranta studenti del corso di studi di Comunicazione Pubblica e Istituzionale ed è stata coordinata dal professore Franz Foti in collaborazione con i dottori Mauro Carabelli e Gennaro Scarpato.
CAMPIONE E TEMI DELL’INDAGINE
A oltre 600 cittadini (55% donne, 45% uomini) provenienti dall’area varesotta (circa il 70%) e dalle città di Milano, Lodi, Cremona, Monza Brianza, Como (30%) è stato sottoposto un questionario su quattro temi: politica e istituzioni; crisi economica e sociale; cultura e società; preferenze e aspettative.
Il campione degli interpellati aveva un’età compresa tra: 18/24 anni 38%; 25/44, 32%; 45/64,26%; 65 e oltre 4%. Quanto a composizione professionale e sociale, gli studenti erano 31%, gli impiegati 34%, gli operai 12%, i liberi professionisti 11%, i disoccupati 8%, i pensionati 4%.
POLITICA E ISTITUZIONI
Impressionante ma non sorprendente il diffuso rifiuto di politica e istituzioni. «Quasi metà del campione non avverte la vicinanza di nessuna istituzione e per il 60% nemmeno alcuna figura istituzionale a parte il sindaco, che spunta un risicato 25%. Europa, Stato e Regioni sono ai minimi storici, ovvero intorno all’8% di consenso».
Così a Varese l’8 gennaio gli studenti Federico Moretti, Francesca Bianchi, Federica Carlomagno hanno introdotto la presentazione del sondaggio.
Sul comportamento dei parlamentari il giudizio è emerso ancora più tagliente. Solo l’1% del campione sostiene la sobrietà del loro comportamento e l’adeguatezza del loro ruolo in questa fase di crisi. La mano si fa più pesante quando si tratta delle loro retribuzioni: il 41% pensa che siano eccessive e nel 31% dei casi si sostiene che scambiano il parlamento per un palcoscenico.
SFIDUCIA IN IMPRENDITORI E SINDACATI
Delusione e sfiducia marcano le attese riguardo alla crisi economica e sociale. Sia il Parlamento sia le imprese medio grandi lavorano per aiutare i più deboli e per il bene comune solo – rispettivamente - per l’1% e il 2% dei cittadini interpellati.
«Tutto l’agire è orientato a favorire i forti a discapito della fragilità sociale» è la sintesi degli umori raccolti dall’indagine. E la scure del consenso si abbatte anche sui sindacati: non aiutano il governo a risolvere la crisi, non difendono tutti allo stesso modo, sono lontani dalle nuove generazioni e operano ancora come struttura ideologica e poco democratica.
PIEDI PER TERRA
Il barometro punta al bello solo quando gli interpellati rispondono su cultura e società. Emerge allora una società che concentra la sua esistenza su salute, affetti e lavoro come elemento di sicurezza sociale. Il profilo - secondo gli analisti – è quello di un popolo normale e paziente, attento all’umanitarismo sociale di Madre Teresa di Calcutta e al pacifismo e alla centralità dei diritti civili richiamati da Nelson Mandela, Martin Luther King e Gandhi.
Gli interpellati desiderano un’esistenza felice nell’ordinarietà del quotidiano, accettano un lavoro anche se poco retribuito, respingono guerra e terrorismo. Al cinema e nella lettura amano gli eroi popolari Batman e l’Uomo Ragno, preferiscono il giallo e l’immaginazione, senza disdegnare l’impegno sociale di Primo Levi e il fantasy di J.K. Rowling con Harry Potter. Si tratta insomma di un popolo con i piedi ben piantati per terra, che non soffre l’ebbrezza del cellulare e del web.
PRETI SPOSATI SÌ, SUORE NO
Un quadro contraddittorio di apertura e pregiudizi viene, invece, fuori da preferenze e aspettative.
Nelle relazioni interpersonali le scelte mettono al primo posto l’intelligenza, la spiccata personalità e la dolcezza, quasi a manifestare un bisogno di ripristinare il pensiero, punto di forza della nostra cultura italiana.
Orientamento non altrettanto coerente e omogeneo anima le aspettative sull’evoluzione che sta attraversando la Chiesa.
Il pensiero va alla figura di Papa Francesco nella sua dimensione rivoluzionaria tesa al cambiamento e al superamento del conservatorismo di taluni prelati. Nel questionario inoltre affiorano pronunciamenti a favore della possibilità che i preti possano sposarsi e della concessione della comunione ai divorziati. Verso le suore, circa la possibilità di sposarsi e poter diventare sacerdoti, emerge invece una netta avversione. «Solo il 6% del campione lo consentirebbe» annotano gli analisti.
«QUADRO PREOCCUPANTE»
Quale è, alla fine, la situazione che si può ricavare dall’indagine? Ecco la valutazione del professore Franz Foti:
«Dai risultati dell’indagine sembra emergere un quadro con seri elementi di preoccupazione per la tenuta democratica del Paese. Ma accanto a questo campanello d’allarme si possono leggere risultati che segnalano ancora un forte senso di civiltà, un bisogno disperato di cambiamento in tutti gli ambiti istituzionali e decisionali di rilievo, pur nella repulsione verso l’operato dei poteri che non contemplano i veri bisogni sociali, il bene comune.
«Emerge la necessità di offrire nuovi orizzonti alla società del presente e alle nuove generazioni all’insegna di un’etica trasparente e risoluta, senso della giustizia sociale e spinta solidale. Al di fuori di questi confini pressanti si ripropone la corruzione, il degrado morale e il disfacimento della nostra civiltà».
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Nella foto (da sinistra): Federica Carlomagno, Francesca Bianchi, Franz Foti e Federico Moretti.
I baci della vita
Parlare di leggerezza può essere fuorviante. E' subito da dire che leggerezza qui non significa facilità, nemmeno spensieratezza, bensì ariosità. Non si può non esserne presi. Accostandosi a Trilogia dei baci (farfalle Marsilio), si capta subito questa leggerezza speciale che si stende, si srotola anzi, secondo un approccio di scrittura capace di staccarsi senza essere distaccato, di commuoversi senza lacrimare. E' anche materna verso sé stessa - la sé stessa che narra - e verso la propria creatura - il romanzo - la scrittrice Gabriella Imperatori come riesce a essere chi abbia a lungo con calma girato la sabbia dentro il setaccio. La sensazione che si trae leggendo è analoga a quella che produce uno psicologo. Si entra nello studio, si cerca di tirar fuori i propri problemi; l' altro, se è bravo, sarà impercettibile, sarà lieve. Eppure, una volta a casa, scopriremo che nel nascosto nostro io-mondo è stato condotto un lavoro profondo e si è andati oltre tante staccionate autodifensive.
Veneziana che vive a Padova, giornalista, saggista, alle spalle testi teatrali, una guida sociologico-giuridica, più romanzi, Gabriella Imperatori usa i talenti dell'esperienza e quelli d'una creatività fluida. La parola è esatta ma non puntigliosa; il periodare è composito ma limpido; l' analisi è minuta, senza attanagliare. Così si è subito dentro il romanzo, che, partendo dalla giovinezza, indaga un tempo ampio, e accompagna la protagonista, studentessa in collegio, dall'epoca dei baci-non baci, a quella dei baci mendaci, fino alla maturità, quando avanzano i baci d'addio. Lei è Marina “la Rossa”; compagne di soggiorno e di speranze, di esami e di segretezze sono due amiche: Alessandra “la Pia” e Federica “la Longa”. Tutte e tre termineranno l' università durante gli anni Sessanta per seguire diramazioni anche forzate. Dalla famiglia, dalla socialità, dalle proprie stesse attese. Dapprima le vicende quotidiane danno spazio per restarsene in surplace, si bilanciano con la vita immaginata e desiderata; presto arriverà la realtà così com'è: e qualcosa muta, si sgretola. Le aspettative si vanno svuotando, l'amore appare sfuggente o sfuggito, la famiglia non è più culla. Con il salto di anni cambia il linguaggio, che ora è quello di una donna che riannoda i ricordi tra sé e la propria famiglia, l'Istria, il mare-lago (dall'evocatività di poetica), il senso del divenire nel divenire trasmesso (forse) dalla madre. In un fitto parlarsi, in un continuo ripercorrere e riaggiustare le tappe, e le soglie, Imperatori introduce uno dopo l'altro i suoi temi - la guerra, le etnie, l'emigrazione, il rapporto Nord-Sud - e li intreccia con altri più intimisti: le prevaricazioni, la solitudine, l'incomunicabilità, le maschere. Li affronta con introspettività femminile, non facendosene dominare, ma ispezionandoli e porgendoli a chi legge come rifranti da luce e acqua. Ne deriva un gioco di rimandi e sollecitazioni che sono una delle note dominanti e fascinose del romanzo. Intanto le stagioni passano, ne affiorano di nuove. Ma i posti, le genti che hanno dato o tolto vigore all'esistenza, anche le domande senza risposta, non lasciano la mente. Proprio per questo è possibile la pacificazione delle righe conclusive, dopo che la ciclicità ha completato con la morte il suo giro.
Elena Ciuti
--- Gabriella Imperatori, “Trilogia dei baci”, Marsilio Editore (2004), pagine 248.
Luino, laboratori di cucito e caffè il primo ponte tra generazioni
Sono un laboratorio di cucito e un laboratorio di caffè le prime attività di scambio tra “nonni” e “nonne” della Fondazione Comi e i giovani con disabilità dell’Associazione Costa Sorriso. Le educatrici della Fondazione Mons. Comi, Monica Rossi e Margherita Parolin, affiancate dalla psicologa Eleonora Colaleo, dopo un primo incontro preliminare con due giovani di Costa Sorriso hanno definito un piano annuale di attività che terminerà nel gennaio 2026.
È così entrato nella fase operativa il progetto “L’ascolto che cura”, un ponte tra giovani con disabilità e ospiti della residenza sanitaria assistenziale concordato tra la presidente dell’Associazione Costa Sorriso, Cristina Dedè, e il presidente e il direttore generale della fondazione Gianfranco Malagola e Fausto Turci.
FASI DEL PIANO
Il piano prevede una prima fase di ambientamento dei giovani con delle attività iniziali a cui seguirà un progressivo inserimento con nuove attività e maggiori ruoli di responsabilità.
«Nel periodo estivo - è stato precisato - si struttureranno altre attività con i residenti per poi consolidare le abilità acquisite e le relazioni instaurate grazie anche a momenti di confronto e riflessione sugli obiettivi raggiunti e sulle sensazioni provate dai giovani in questo coinvolgente progetto». Al termine è prevista una valutazione finale dei risultati raggiunti con un attestato delle competenze acquisite.
I DUE PIONIERI
La ragazza ha iniziato a svolgere un laboratorio di cucito, che, grazie anche al prezioso aiuto delle volontarie dell’Associazione di Volontariato Mons. Comi, diventerà mano a mano un laboratorio per la creazione di bambole a tema per ogni periodo dell’anno. Poi, più avanti, prenderà parte anche all’attività della tombola per sperimentarsi in un contesto leggermente più complesso.
Il ragazzo sta, invece, portando avanti il laboratorio del caffè, svolto direttamente nei vari piani della residenza sanitaria assistenziale. Ora è impegnato nella relazione con i residenti attraverso l’ordinazione dei caffè e la preparazione, assieme al personale della struttura, del materiale necessario.
Un anno alla scoperta delle eccellenze lombarde
Connettere i territori in un viaggio lungo un anno, alla scoperta delle peculiarità e delle eccellenze lombarde culminando nei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano-Cortina 2026, che si svolgeranno dal 6 al 22 febbraio 2026. È il filo rosso di un progetto della giunta regionale, approvato il 20 dicembre 2024 su proposta dell'assessora al turismo Barbara Mazzali. Il finanziamento complessivo ammonta a 480mila euro e prevede un contributo di 40mila euro per ciascun comune capoluogo interessato. Destinatari dell'iniziativa, i comuni capoluogo, che saranno responsabili della realizzazione degli eventi e della comunicazione, promuovendo la Lombardia come una destinazione d’eccellenza attraverso materiali, contenuti multimediali e collaborazioni con eventuali sponsor.
STAFFETTA DELLE ECCELLENZE
I comuni diventeranno, come li hanno definiti gli ideatori, dei ‘Cuori Olimpici’, luoghi da visitare in una ideale mappa di avvicinamento ai Giochi. Attraverso una simbolica staffetta racconteranno le specificità lombarde, valorizzandone le unicità e l’attrattività. Si partirà il 9 marzo 2025 da Brescia per attraversare le dodici province lombarde. Per gli eventi promozionali stabilito che dovranno tenersi a staffetta in modo da far risaltare il territorio non direttamente interessato.
CALENDARIO
Così il calendario delle manifestazioni:
*BRESCIA: BAM-Brescia Art Marathon, 9 marzo 2025;
*PAVIA: Mezza maratona Corri Battaglia di Pavia, 30 marzo 2025;
*LODI: Laus open games XIX edizione, 9-11 maggio 2025;
*CREMONA: Festa sul Po, 17-18 maggio 2025;
*MANTOVA: Mincio Marcia, 7 giugno 2025;
*VARESE: È Va con il cuore, 5 luglio 2025;
*LECCO: Alla scoperta dei Piani d'Erna, 30 agosto 2025;
*MONZA: Monza Fuori GP, 4-7 settembre 2025;
*BERGAMO: Millegradini, 20-21 settembre 2025;
*SONDRIO: Autunno a Sondrio Città del vino - Wine Trail Family, 8-9 novembre 2025;
*COMO: Como Lake Half Marathon, 7 dicembre.
Nella foto (LNews): Cuori Olimpici, Mantova dall'alto.
Cittiglio e Cuasso al Monte, manutenzione straordinaria sul canale di gronda e il torrente Cavalizza
Manutenzione straordinaria delle difese spondali del torrente Cavalizza a Cuasso al Monte (200.000 euro) e ampliamento del canale di gronda per accogliere e allontanare le acque di scorrimento superficiale dal corpo frana a Cittiglio (150.000 euro). I due lavori nel Varesotto sono tra i 42 interventi in dieci province della Lombardia finanziati con oltre 15,6 milioni di euro.
Il nuovo programma per la difesa del suolo e la mitigazione dei rischi idrogeologici del territorio, approvato il 22 luglio 2024 dalla giunta regionale, aggiunge risorse fresche a quelle di circa un miliardo di euro investite negli ultimi cinque anni per la messa in sicurezza da frane o esondazioni e per la sistemazione delle sponde e degli argini fluviali.
LAVORI PER PROVINCIA
*MILANO (2 interventi, per un totale di 1.488.000 euro).
1) Gessate–Bellinzago Lombardo, 800.000 euro; rifacimento dell'attraversamento del torrente Trobbia al di sotto del Naviglio Martesana; 2) Melegnano, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, Peschiera Borromeo, 688.000 euro; intervento emblematico per l'adattamento ai cambiamenti climatici: Wild Lambro (Lambro Selvaggio).
*BERGAMO (8 interventi, per un totale di 2.885.000 euro).
1) Bracca, 700.000 euro. Messa in sicurezza di un tratto della viabilità comunale via Acquata di collegamento alla frazione Cornalta; 2) Casnigo, 200.000 euro. Sistemazione della voragine causata dalla rottura del canale sotterraneo di convogliamento delle acque meteoriche, provenienti dal versante sito in via Lungo Roma; 3) Colzate, 240.000 euro. Intervento sulla frana in via Rezzo a monte dell’incrocio con via Case sparse; 4) Locatello, 10.000 euro. Sistemazione delle erosioni del muro d’argine a sostegno strada, acquedotto e collettore principale di valle; 5) Lovere, 500.000 euro. Riduzione del rischio idrogeologico in località Cornasola di Lovere; 6) Sant’Omobono Terme, 450.000 euro. Messa in sicurezza movimento franoso in località Recudino; 7) Serina, 500.000 euro. Messa in sicurezza dei piazzali limitrofi al campo sportivo soggetti a cedimenti vari e messa in sicurezza della strada agro-silvo-pastorale; 8) Zogno, 285.000 euro. Messa in sicurezza del versante oggetto di caduta massi sulla ciclopedonale della Val Brembana in località Al Derò tra Ambria e San Pellegrino Terme.
*BRESCIA (11 interventi, 3.687.064,23 euro).
1) Edolo, 300.000 euro. Mitigazione del rischio idraulico per l'abitato di Edolo, le infrastrutture, la viabilità primaria (S.S. 39) e secondaria attraverso il ripristino della funzionalità idraulica della Valle Nicolina (I lotto); 2) Incudine, 150.000 euro. Manutenzione straordinaria per il ripristino della funzionalità idraulica del torrente Valle Moriana; 3) Malonno, 350.000 euro. Ripristino della funzionalità idrogeologica dell'alveo del torrente Vallaro; 4) Malonno, 650.000 euro. Sistemazione del versante a monte dell'abitato di Malonno in località San Faustino; 5) Malonno, 173. 500 euro. Sistemazione spondale del fiume Oglio in sinistra orografica; 6) Monno, 301.000 euro. Mitigazione del rischio idrogeologico a protezione dell'abitato di Monno e del tratto di S.S. 42 Dir/A del Passo del Mortirolo; 7) Montirone, 340.000 euro. Ripristino della funzionalità idraulica di tratti di canale delle rogge Pedrona, Molinara e Gheda per i soli interventi idraulici; 8) Nave–Ghedi–Brescia, 200.000 euro. Ammodernamento del sistema di automazione delle vasche di Nave (BS), Ghedi (BS) e scolmatore idraulico nella città di Brescia facenti parte del torrente Garza; 9) Sarezzo, 850.900 euro. Mitigazione del rischio lungo il versante che interessa l'abitato di Sarezzo in località Noboli legati agli interventi di frana del giugno 2024; 10) Sonico, 300.000 euro. Manutenzione straordinaria sull'asta della Val Rabbia a seguito degli eventi del 27 agosto 202; 11) Vobarno, 71.664,23 euro. Sistemazione del versante del Monte Cingolo in via Giorgio Enrico Falck.
*COMO (3 interventi, per un totale di 460.000 euro).
1) Barni, 150.000 eur. Messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico attraverso la sistemazione dello squilibrio della morfo dinamica fluviale del fiume Lambro (I lotto); 2) Porlezza, 250.000 euro. Sistemazione e messa in sicurezza del territorio a seguito degli eventi alluvionali del 24 e 25 luglio 2023; 3) Valbrona, 60.000 euro. Vallo paramassi in via Risorgimento.
*LECCO (5 interventi, 2 .050.000 mila euro).
1) Barzio, 350.000 euro. Regimazione idraulica della valle Inscea; 2) Oggiono, 900.000 euro. Realizzazione dell'area di laminazione delle piene del torrente Gandaloglio; 3) Primaluna, 180.000 euro. Ripristino soglia rotta e messa in sicurezza di un tratto del torrente Pioverna a Primaluna; 4) Taceno, 150.000 euro. Difesa idraulica in sinistra idrografica del torrente Pioverna in località Tartavalle; 5) Monte Marenzo, 470.000 euro. Sistemazione idrogeologica del versante franoso in località Ravanaro -(I lotto).
*MANTOVA (1 intervento, 400.000 euro).
Borgo Virgilio, 400.000 euro. Manutenzione straordinaria delle sponde del fiume Mincio in prossimità di punti di sede di cedimento della banchina spondale in destra idraulica da Borgo Virgilio a foce Po.
*MONZA BRIANZA (3 interventi, 599.000 euro).
1) Carnate, 14.000 euro. Manutenzione straordinaria delle difese spondali dei reticoli idrici maggiore e minore; 2) Cavenago, 270.000 euro. Manutenzione straordinaria dell'alveo del torrente Pissanegra; 3) Lentate sul Seveso, 315.000 euro. Manutenzione straordinaria della difesa spondale del fiume Seveso.
*PAVIA (3 interventi, 1.300.000 euro).
1) Bagnaria, 250.000 euro. Messa in sicurezza del Rio Crenna; 2) Godiasco Salice Terme, 470.000 euro. Manutenzione straordinaria dell'alveo del torrente Staffora e messa in sicurezza delle infrastrutture tecnologiche (servizi) e dei nuclei abitati; 3) Voghera, 580.000 euro Manutenzione straordinaria dell'alveo in corrispondenza del ponte di via Piacenza.
*SONDRIO (4 interventi, per un totale di 2.464.721,78 euro).
1) Chiesa in Valmalenco, 1.147.721,78 euro. Manutenzione straordinaria lungo l’asse del torrente Mallero nelle località Vassalini, Sabbionaccio, Senevedo, Chiareggio, Forbesina e Laresin; 2) Samolaco, 187.000 eur. Sistemazione idrogeologica del versante che sovrasta la frazione San Pietro e realizzazione della pista di cantiere tra le località Monastero, Belegno e Macolino; 3) Vervio, 130.000 euro. Sistemazione dei crolli in roccia del versante sovrastante la viabilità comunale Vervio–Nova; 4) Villa di Chiavenna, 1.000.000 di euro. Opere di difesa passiva, messa in sicurezza abitato tratto S.S. n. 37 in località Pian della Cà-Dogana.
*VARESE (2 interventi, 350.000 euro).
1) Cuasso al Monte, 200.000 euro. Manutenzione straordinaria delle difese spondali del torrente Cavalizza; 2) Cittiglio, 150.000 euro. Ampliamento del canale di gronda per accogliere e allontanare le acque di scorrimento superficiale dal corpo frana.
In foto, lago di Como nel Lecchese-foto Ibis
Bruxelles, nasce la Procura europea
Iniziativa di portata storica a Bruxelles. Il 5 ottobre 2017 il Parlamento dell’Unione, a larga maggioranza, ha dato il via libera all'istituzione della Procura europea. Suo obiettivo, tutelare meglio il bilancio dell'UE e il denaro dei contribuenti. E non è tutto. All’orizzonte si profila un ampliamento dei compiti della Procura contro i reati di terrorismo transfrontaliero.
La decisione fa seguito all'orientamento generale concordato a giugno 2017 in sede di Consiglio "Giustizia" da Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna. Ora il Consiglio "Giustizia" può, il 12 ottobre 2017, adottare in via definitiva il regolamento e, da quel momento, altri Stati membri potranno aggiungersi ai 20 membri fondatori.
RUOLO DELLA PROCURA
«La Procura europea aiuterà a tutelare meglio il denaro dei contribuenti dell'UE» hanno dichiarato i Commissari europei al bilancio, il tedesco Günther Oettinger, e alla giustizia, la ceka Veˇra Jourová. Gli organi dell'UE che esistono attualmente, quali l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), non hanno giurisdizione penale negli Stati membri e devono trasmettere i fascicoli agli organi nazionali. Questo può complicare l'esercizio dell'azione penale nei casi transfrontalieri e una loro conclusione in tempi rapidi.
Proprio questo sarà il ruolo della nuova Procura europea: assicurare che chi delinque sia consegnato alla giustizia e che l'importo delle malversazioni sia recuperato molto più rapidamente.
TAPPE SUCCESSIVE
«I delinquenti non conoscono confini ed è giunto il momento di fermarli dotando le procure degli strumenti che permetteranno loro di operare nella dimensione transnazionaleı» hanno aggiunto Oettinger e Jourová. «Ci rallegra il fatto che 20 Stati membri abbiano già espresso la volontà di unire le forze per tutelare maggiormente il bilancio dell'UE e il denaro dei contribuenti. Esortiamo gli altri Stati membri ad associarsi presto all'iniziativa».
Come annunciato dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker nel discorso sullo stato dell'Unione, la nuova Procura europea può affermarsi come strumento potente di tutela dei cittadini anche al di là dell'attuale competenza sui reati che ledono gli interessi finanziari dell'UE e potrebbe in futuro essere incaricata di perseguire anche i reati di terrorismo transfrontaliero. La Commissione delineerà l'anno prossimo le tappe successive del cammino verso un futuro ampliamento dei compiti della nuova Procura europea.
Minori stranieri non accompagnati, elenco della Lombardia per tutor volontari
Via libera in Lombardia al reclutamento di volontari che si candidino a esercitare gratuitamente la responsabilità genitoriale per i minori già presenti o in ingresso sul territorio nazionale. Sul Bollettino ufficiale di Regione Lombardia (Burl) del 19 luglio 2017 è stato pubblicato l’Avviso aperto ad evidenza pubblica per la selezione, la formazione e l’iscrizione negli elenchi dei tutor volontari previsti dalla legge del 7 aprile 2017.
I candidati dovranno sostenere un colloquio di idoneità. La partecipazione è aperta ai cittadini che abbiano compiuto il 25° anno di età. Non è fissato un termine per la presentazione delle domande. Il facsimile della domanda sarà a breve presente sul portale del Consiglio regionale della pagina dedicata al Garante.
COMPITI E RISORSE
Il bando precisa che i cittadini dovranno non solo farsi carico della rappresentanza giuridica, ma promuovere anche una sorta di “genitorialità sociale” e di cittadinanza attiva, vigilare sul benessere psico-fisico del tutelato, amministrare l’eventuale patrimonio, seguire percorsi formativi, scolastici ma anche di ricongiungimento famigliare dei minori non accompagnati.
Secondo le stime del Garante regionale per l’Infanzia, Massimo Pagani, in prima battuta serviranno almeno mille volontari. «Tra le maggiori criticità – ha aggiunto - c’è sicuramente la previsione delle risorse da parte del Governo: già oggi mancano i fondi per sostenere adeguatamente la formazione dei tutori, ma soprattutto la legge non ha stimato i costi dell’organizzazione e della gestione di questa macchina che coinvolge Regione, Garante, Tribunali ordinari e Tribunali dei minori».
Navigazione laghi lombardi, investimenti per 4,1 milioni
Adeguamento delle strutture esistenti. Abbattimento delle barriere architettoniche. Riqualificazione e costruzione di nuovi pontili e approdi. Potenziamento dei porti pubblici e di tutte le opere funzionali al demanio lacuale e al suo uso pubblico. Sono le opere che tra il 2017 e il 2019 saranno realizzate sui laghi Maggiore, Comabbio, Monate e Varese, Ceresio, Piano e Ghirla.
Il 17 luglio 2017 la giunta lombarda ha approvato la programmazione degli interventi per lo sviluppo della navigazione turistica e di linea sulle acque interne, della portualità e delle infrastrutture di trasporto nelle annualità 2017-2019. Si tratta di 27 interventi per complessivi 4,1 milioni sul Lario (9), lago Maggiore (6), lago d'Iseo (5), lago di Garda (4) e lago Ceresio (3).
Per le autorità di bacino dei laghi Maggiore, Comabbio, Monate e Varese lo stanziamento regionale ammonterà a 690 mila euro e per le autorità di bacino di Ceresio, Piano e Ghirla a 145 mila.
