Edizione n.30 di mercoledì 20 settembre 2023

Prima pagina

I baci della vita

Parlare di leggerezza può essere fuorviante. E' subito da dire che leggerezza qui non significa facilità, nemmeno spensieratezza, bensì ariosità. Non si può non esserne presi. Accostandosi a Trilogia dei baci (farfalle Marsilio), si capta subito questa leggerezza speciale che si stende, si srotola anzi, secondo un approccio di scrittura capace di staccarsi senza essere distaccato, di commuoversi senza lacrimare. E' anche materna verso sé stessa - la sé stessa che narra - e verso la propria creatura - il romanzo - la scrittrice Gabriella Imperatori come riesce a essere chi abbia a lungo con calma girato la sabbia dentro il setaccio. La sensazione che si trae leggendo è analoga a quella che produce uno psicologo. Si entra nello studio, si cerca di tirar fuori i propri problemi; l' altro, se è bravo, sarà impercettibile, sarà lieve. Eppure, una volta a casa, scopriremo che nel nascosto nostro io-mondo è stato condotto un lavoro profondo e si è andati oltre tante staccionate autodifensive.
Veneziana che vive a Padova, giornalista, saggista, alle spalle testi teatrali, una guida sociologico-giuridica, più romanzi, Gabriella Imperatori usa i talenti dell'esperienza e quelli d'una creatività fluida. La parola è esatta ma non puntigliosa; il periodare è composito ma limpido; l' analisi è minuta, senza attanagliare. Così si è subito dentro il romanzo, che, partendo dalla giovinezza, indaga un tempo ampio, e accompagna la protagonista, studentessa in collegio, dall'epoca dei baci-non baci, a quella dei baci mendaci, fino alla maturità, quando avanzano i baci d'addio. Lei è Marina “la Rossa”; compagne di soggiorno e di speranze, di esami e di segretezze sono due amiche: Alessandra “la Pia” e Federica “la Longa”. Tutte e tre termineranno l' università durante gli anni Sessanta per seguire diramazioni anche forzate. Dalla famiglia, dalla socialità, dalle proprie stesse attese. Dapprima le vicende quotidiane danno spazio per restarsene in surplace, si bilanciano con la vita immaginata e desiderata; presto arriverà la realtà così com'è: e qualcosa muta, si sgretola. Le aspettative si vanno svuotando, l'amore appare sfuggente o sfuggito, la famiglia non è più culla. Con il salto di anni cambia il linguaggio, che ora è quello di una donna che riannoda i ricordi tra sé e la propria famiglia, l'Istria, il mare-lago (dall'evocatività di poetica), il senso del divenire nel divenire trasmesso (forse) dalla madre. In un fitto parlarsi, in un continuo ripercorrere e riaggiustare le tappe, e le soglie, Imperatori introduce uno dopo l'altro i suoi temi - la guerra, le etnie, l'emigrazione, il rapporto Nord-Sud - e li intreccia con altri più intimisti: le prevaricazioni, la solitudine, l'incomunicabilità, le maschere. Li affronta con introspettività femminile, non facendosene dominare, ma ispezionandoli e porgendoli a chi legge come rifranti da luce e acqua. Ne deriva un gioco di rimandi e sollecitazioni che sono una delle note dominanti e fascinose del romanzo. Intanto le stagioni passano, ne affiorano di nuove. Ma i posti, le genti che hanno dato o tolto vigore all'esistenza, anche le domande senza risposta, non lasciano la mente. Proprio per questo è possibile la pacificazione delle righe conclusive, dopo che la ciclicità ha completato con la morte il suo giro.
Elena Ciuti
--- Gabriella Imperatori, “Trilogia dei baci”, Marsilio Editore (2004), pagine 248.

Varese, Carlo Manzoni nel direttivo nazionale dell’Associazione Mazziniana Italiana

Riconoscimento al lavoro della sezione “Giovanni Bertolè Viale”
Foto, Carlo Manzoni (Ass.Mazziniana Varese)

Sarà forse più nota come “culla dell'indipendenza padana”, ma Varese nella storia vanta e tutela una cultura e un sentimento nazionale di ben più gloriosa tradizione. Nove dei Mille erano di Varese; tra il 1848 e il 1859 Luino, Varese, Morazzone, Laveno e San Fermo furono teatro di memorabili imprese patriottiche; dal Secondo dopoguerra il territorio prealpino non ha mancato di dedicare energia e impegno al pensiero mazziniano.
E ora ecco una conferma. «La sezione di Varese “Giovanni Bertolè Viale” è finalmente riuscita ad avere un posto nella nuova direzione nazionale, come giusto riconoscimento del lavoro svolto in questi ultimi anni».
Così il presidente dell’Associazione Mazziniana Italiana di Varese Leonardo Tomassoni ha salutato l'evento. A Milano, dall'8 al 10 settembre 2023, si è svolto il congresso nazionale dell’Associazione Mazziniana Italiana ed è stata eletta la nuova direzione nazionale.
In quell'occasione, le porte del massimo organismo sono state aperte anche alla sezione varesina. «Si è concordato – ha spiegato il presidente Tomassoni - di riservarlo al nostro decano, Carlo Manzoni, storico mazziniano e repubblicano della città di Varese, che ha testimoniato lungo tutta la sua vita una profonda adesione ai principi e agli ideali mazziniani. Il suo impegno, ancor che gravoso, sarà sicuramente altamente onorevole e pienamente consapevole della rappresentatività in esso racchiuso».
Nella foto: lo storico varesino Carlo Manzoni. 

Bruxelles, nasce la Procura europea

Suo compito sarà - per ora - quello di tutelare meglio il denaro dei contribuenti – All’orizzonte un ampliamento dei poteri anche contro i reati di terrorismo transfrontaliero

Iniziativa di portata storica a Bruxelles. Il 5 ottobre 2017 il Parlamento dell’Unione, a larga maggioranza, ha dato il via libera all'istituzione della Procura europea. Suo obiettivo, tutelare meglio il bilancio dell'UE e il denaro dei contribuenti. E non è tutto. All’orizzonte si profila un ampliamento dei compiti della Procura contro i reati di terrorismo transfrontaliero.
La decisione fa seguito all'orientamento generale concordato a giugno 2017 in sede di Consiglio "Giustizia" da Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna. Ora il Consiglio "Giustizia" può, il 12 ottobre 2017, adottare in via definitiva il regolamento e, da quel momento, altri Stati membri potranno aggiungersi ai 20 membri fondatori.

RUOLO DELLA PROCURA
«La Procura europea aiuterà a tutelare meglio il denaro dei contribuenti dell'UE» hanno dichiarato i Commissari europei al bilancio, il tedesco Günther Oettinger, e alla giustizia, la ceka Veˇra Jourová. Gli organi dell'UE che esistono attualmente, quali l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), non hanno giurisdizione penale negli Stati membri e devono trasmettere i fascicoli agli organi nazionali. Questo può complicare l'esercizio dell'azione penale nei casi transfrontalieri e una loro conclusione in tempi rapidi.
Proprio questo sarà il ruolo della nuova Procura europea: assicurare che chi delinque sia consegnato alla giustizia e che l'importo delle malversazioni sia recuperato molto più rapidamente.
TAPPE SUCCESSIVE
«I delinquenti non conoscono confini ed è giunto il momento di fermarli dotando le procure degli strumenti che permetteranno loro di operare nella dimensione transnazionaleı» hanno aggiunto Oettinger e Jourová.  «Ci rallegra il fatto che 20 Stati membri abbiano già espresso la volontà di unire le forze per tutelare maggiormente il bilancio dell'UE e il denaro dei contribuenti. Esortiamo gli altri Stati membri ad associarsi presto all'iniziativa».
Come annunciato dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker nel discorso sullo stato dell'Unione, la nuova Procura europea può affermarsi come strumento potente di tutela dei cittadini anche al di là dell'attuale competenza sui reati che ledono gli interessi finanziari dell'UE e potrebbe in futuro essere incaricata di perseguire anche i reati di terrorismo transfrontaliero. La Commissione delineerà l'anno prossimo le tappe successive del cammino verso un futuro ampliamento dei compiti della nuova Procura europea. 

Minori stranieri non accompagnati, elenco della Lombardia per tutor volontari

Inizialmente stimato un fabbisogno di almeno mille tutor

Via libera in Lombardia al reclutamento di volontari che si candidino a esercitare gratuitamente la responsabilità genitoriale per i minori già presenti o in ingresso sul territorio nazionale. Sul Bollettino ufficiale di Regione Lombardia (Burl) del 19 luglio 2017 è stato pubblicato l’Avviso aperto ad evidenza pubblica per la selezione, la formazione e l’iscrizione negli elenchi dei tutor volontari previsti dalla legge del 7 aprile 2017.
I candidati dovranno sostenere un colloquio di idoneità. La partecipazione è aperta ai cittadini che abbiano compiuto il 25° anno di età. Non è fissato un termine per la presentazione delle domande. Il facsimile della domanda sarà a breve presente sul portale del Consiglio regionale della pagina dedicata al Garante.
COMPITI E RISORSE
Il bando precisa che i cittadini dovranno non solo farsi carico della rappresentanza giuridica, ma promuovere anche una sorta di “genitorialità sociale” e di cittadinanza attiva, vigilare sul benessere psico-fisico del tutelato, amministrare l’eventuale patrimonio, seguire percorsi formativi, scolastici ma anche di ricongiungimento famigliare dei minori non accompagnati.
Secondo le stime del Garante regionale per l’Infanzia, Massimo Pagani, in prima battuta serviranno almeno mille volontari. «Tra le maggiori criticità – ha aggiunto - c’è sicuramente la previsione delle risorse da parte del Governo: già oggi mancano i fondi per sostenere adeguatamente la formazione dei tutori, ma soprattutto la legge non ha stimato i costi dell’organizzazione e della gestione di questa macchina che coinvolge Regione, Garante, Tribunali ordinari e Tribunali dei minori».

Navigazione laghi lombardi, investimenti per 4,1 milioni

Tra il 2017 e il 2019 saranno realizzati 27 interventi tra pontili e strutture, riqualificazione porti, passeggiate a lago -
Iseo, Montisola. Nel giugno 2016, durante Floating Piers - foto D. Cazzaniga

Adeguamento delle strutture esistenti. Abbattimento delle barriere architettoniche. Riqualificazione e costruzione di nuovi pontili e approdi. Potenziamento dei porti pubblici e di tutte le opere funzionali al demanio lacuale e al suo uso pubblico. Sono le opere che tra il 2017 e il 2019 saranno realizzate sui laghi Maggiore, Comabbio, Monate e Varese, Ceresio, Piano e Ghirla.
Il 17 luglio 2017 la giunta lombarda ha approvato la programmazione degli interventi per lo sviluppo della navigazione turistica e di linea sulle acque interne, della portualità e delle infrastrutture di trasporto nelle annualità 2017-2019. Si tratta di 27 interventi per complessivi 4,1 milioni sul Lario (9), lago Maggiore (6), lago d'Iseo (5), lago di Garda (4) e lago Ceresio (3).
Per le autorità di bacino dei laghi Maggiore, Comabbio, Monate e Varese lo stanziamento regionale ammonterà a 690 mila euro e per le autorità di bacino di Ceresio, Piano e Ghirla a 145 mila.

Ferrovia Lugano-Malpensa, «accordo su una soluzione provvisoria»

Tra Canton Ticino e Lombardia per ora solo “chiarimento positivo” – Impegno comune per chiudere la questione entro il 2018
Lugano-Malpensa

«Accordo su una soluzione provvisoria per partire nei tempi previsti e, nel frattempo, lavoro per una soluzione definitiva - entro la fine del 2018 - che contempli tutte le esigenze di Lombardia e Cantone Ticino». Questo, per Roberto Maroni, il risultato del faccia a faccia del 5 luglio 2017 a Coldrerio (Svizzera) con il presidente del Consiglio di Stato ticinese Manuele Bertoli sulla tratta ferroviaria Lugano-Malpensa.
Il governatore lombardo era accompagnato dagli assessori Alessandro Sorte e Francesca Brianza e ha dichiarato come «il dibattito degli ultimi mesi abbia portato a un chiarimento positivo. Le incomprensioni possono capitare, l'importante è trovarsi e chiarirsi, come abbiamo fatto noi oggi».

MOTIVI DEL CONTENDERE
Le «incomprensioni» hanno toccato i servizi ferroviari sulla tratta della linea S40 (Como-Chiasso-Mendrisio-Varese) verso Malpensa.
Bellinzona accusava l’Italia di voler dirottare il servizio diretto verso Malpensa dalla linea S50 Lugano-Mendrisio-Varese alla S40 Como-Chiasso-Mendrisio-Varese e minacciava lo stop al cofinanziamento da due milioni di euro.
La reazione di Palazzo Lombardia non s’era fatta attendere e non era stata sfumata. «Le dichiarazioni del Consiglio di Stato del Canton Ticino non rispondono al vero» aveva dichiarato il 28 giugno l’assessore ai trasporti Alessandro Sorte e, a conforto delle sue affermazioni, aveva ricordato riferimenti precisi.
«Le modifiche al servizio ferroviario tra Varese e Malpensa rispetto a quanto previsto dall'Intesa del 25 novembre 2011 – spiegava Sorte - sono state discusse e concordate in diversi incontri tecnici tra gennaio e giugno tra il Cantone e la Regione nei quali si è evidenziata l'opportunità di rendere più appetibili i collegamenti con Malpensa, distanziando le corse in maniera più efficiente. Ciò è stato possibile solo prolungando a Malpensa il servizio proveniente da Como, poiché il Cantone non ha acconsentito a ruotare di 30 minuti i propri servizi pur lasciandone le frequenze invariate».
LOMBARDIA: «IMPEGNI ONORATI»
«La Lombardia - aveva aggiunto Sorte - in fase di aggiornamento dell'accordo ha ritenuto di dover attualizzare le previsioni alla mutata situazione odierna. Anziché portare a Malpensa un servizio che parte da Bellinzona, ha proposto di far arrivare nello scalo varesino la linea proveniente da Como per evitare l'inefficienza di avere due treni diretti da Varese a Malpensa a distanza da 5 minuti l'uno dall'altro. In alternativa ha proposto al Cantone di modificare i propri orari di 30 minuti così da rendere più efficiente il sistema. Il Cantone per ora non intende attuarla, pertanto ha accettato la soluzione proposta non mantenendo però l'impegno di cofinanziare il servizio su Malpensa come previsto dall'Intesa. La Regione dal canto suo onora gli impegni assunti nell'Intesa vigente, tanto é vero che ha finanziato l'acquisto di treni bitensione dedicati al servizio e non viene meno all'impegno di finanziare il servizio su Malpensa».
RISPETTO ACCORDO 2011
Basterà il «chiarimento positivo» di Coldrerio a chiudere definitivamente lo scontro tra Milano e Bellinzona? Per ora, è solo armistizio. Le spinte locali sono forti, ma comune appare tuttavia l’interesse al decollo del collegamento diretto tra Bellinzona/Lugano e Varese/Malpensa.
Toccherà ai tecnici trovare elementi per un compromesso e, naturalmente, ai politici alzare lo sguardo oltre il proprio recinto. Per arrivare al prolungamento della S50 fino a Malpensa, ci sono da risolvere varie altre questioni. Prima fra tutte, bisogna risolvere le interferenze con il Piemonte lavorando sugli orari. «Per farlo – ha precisato Maroni - ci vogliono più di sei mesi di tempo e il coinvolgimento di Rfi e Regione Piemonte».
L'obiettivo temporale è entro la fine del 2018. «L'impegno preso nel 2011 - ha concluso Maroni – viene confermato. Bisogna solo intervenire sul piano tecnico per risolvere alcuni problemi, cosa che siamo tutti impegnati a fare e sono certo che ci riusciremo». 

Statale 38 dello Stelvio, a Morbegno abbattuto il diaframma della galleria “Paniga”

I lavori saranno ultimati entro dicembre 2017
Valtellina, Tirano

In Valtellina un altro passo nello snellimento del traffico sulla strada statale 38 dello Stelvio. A Morbegno, lunedì 14 novembre, è stato abbattuto il diaframma della galleria 'Paniga', che costituisce il tronco più importante della variante di Morbegno.
Alla cerimonia erano presenti il sottosegretario di Regione Lombardia Ugo Parolo e rappresentanti di Anas, Provincia di Sondrio, Bim e Camera di Commercio. «La strada sarà aperta alla circolazione nel dicembre 2017, perché c'è un lavoro in corso sette giorni su sette, animato peraltro dall'orgoglio dei Valtellinesi di fare quest'opera». Lo ha annunciato Parolo, che ha ringraziato Anas e impresa appaltatrice.
Per la realizzazione dei lavori il territorio ha messo a disposizione circa 90 milioni di euro. Secondo Parolo, «l’opera è attualmente la più importante della Lombardia e ha un valore strategico a livello nazionale, tanto da essere inserita nel Contratto di programma di Anas».
Sul fronte della viabilità, in Valtellina sono in corso anche altri interventi di notevole rilievo. Due in particolare, frutto della collaborazione con Anas, rivestono un'importanza strategica per l’intera provincia di Sondrio.
Uno è la variante di Santa Lucia, che velocizzerà e snellirà il traffico da Bormio a Livigno e sarà aperta entro i primi giorni di dicembre. L’altro è la strada della Valchiavenna, dove sono in corso, in località Pozzo di Riva, i lavori di messa in sicurezza. Entrambe le opere, frutto della collaborazione con Anas, rivestono un'importanza strategica per il territorio della provincia di Sondrio. 

Valli del Verbano, impianti anticollisione tra fauna selvatica e auto

Innovativi sistemi sonori saranno installati sulle strade del territorio montano
roadkill

Tra il 1995 e il 2005 ha provocato in Italia 150 vittime. Alla sola Regione Lombardia costa circa 300.000 euro l’anno. Ogni anno registra circa 15.000 animali per provincia coinvolti in incidenti. È l’impatto stradale tra animali e veicoli, fonte di infortunio o decesso dei conducenti e di morte o agonia degli animali investiti.
Le vittime principali sono gli animali in fase di spostamento verso i luoghi di riproduzione o in ambienti più favorevoli. A essere investiti sono, secondo le statistiche, nell’81% dei casi, mammiferi (cervi, cinghiali, tassi, volpi, ecc.), nel 15% uccelli e, a seguire, rettili e anfibi. Ma a pagarne le conseguenze sono la biodiversità e l’ecosistema locale nel loro complesso.
Per tutelare l’ambiente e la sicurezza dei guidatori, la comunità montana Valli del Verbano ha messo a punto il progetto “Roadkill-Interventi per la riduzione dell’impatto stradale”, realizzato in collaborazione con Istituto Oikos Onlus e finanziato da Fondazione Cariplo.
Nel corso del 2016 nel territorio dell’ente saranno installati sistemi anticollisione basati su un’innovativa tecnologia. Il meccanismo scatterà quando un animale stia per attraversare la strada e contemporaneamente una macchina non rallenti. La coincidenza di questi due fattori innescherà un segnale sonoro (urla o ululati) che spaventerà l’animale. L’attraversamento rimarrà momentaneamente bloccato e il rischio di impatto si ridurrà. I sistemi saranno piazzati da Idrogea Servizi Srl d’intesa con Istituto Oikos, che misurerà anche l’effetto dell’iniziativa sulla biodiversità del territorio montano.
Il progetto punta anche a rendere più visibili i tratti a rischio e a investire nella comunicazione. L’obiettivo è aumentare la consapevolezza dei guidatori sulla necessità di diminuire la velocità nelle aree segnalate. 

Varese, donazione “Rocco Magnoli” all’ospedale

L’associazione dedicata al celebre architetto varesino installerà un impianto di climatizzazione nella sala d’attesa di Oncologia
architetto Rocco Magnoli

A Varese sarà resa più confortevole, ai pazienti malati di tumore, l’attesa per le visite specialistiche e le relative terapie nel padiglione centrale dell’ospedale di Circolo. Nella sala d’attesa del reparto di Oncologia day hospital sarà installato un impianto di climatizzazione, che l’Associazione Rocco Magnoli per i malati di mieloma multiplo Onlus si è impegnata a donare.
L’annuncio è stato dato il 5 aprile dalla stessa associazione durante una conferenza stampa a Villa Tamagno. Sono intervenuti la presidente, Flavia Brogini Magnoli, e il segretario dell’associazione, Vittorio Meschini, il consulente progettista Luca Santarelli e il direttore sanitario dell’Azienda socio sanitaria territoriale (Asst) dei Sette Laghi, Gianluca Avanzi.

ASSOCIAZIONE E SCOPO
Il progetto “Sala Rocco Magnoli” è firmato dall’ingegnere Santarelli e prevede una spesa complessiva di circa 18mila euro, che verrà coperta dall’associazione. Le ditte STA Branca Idealair e Klimatech forniranno impianti e servizi a condizioni particolarmente favorevoli. L’iniziativa – e l’attività - dell’associazione può essere sostenuta da tutti con versamenti tramite bonifico bancario (Associazione Rocco Magnoli Onlus; Iban IT85Z0840410801000000001879; causale “Progetto Sala Rocco Magnoli”), assegno bancario o circolare non trasferibile (Associazione Rocco Magnoli Onlus) inviato alla sede sociale (via Adige 18 Varese) e 5 per mille (Associazione Rocco Magnoli per i malati di mieloma multiplo Onlus, codice fiscale 95071690127).
L’associazione Rocco Magnoli per i malati di mieloma multiplo Onlus è stata costituita nel dicembre 2010, a tre anni dalla morte dell’architetto avvenuta il 20 aprile 2007, per volere della moglie Flavia Brogini Magnoli e di alcuni amici. Scopo, onorare la memoria del professionista varesino Magnoli con opere di solidarietà sociale nell’ambito socio-sanitario.
CHI ERA ROCCO MAGNOLI
L’architetto Rocco Magnoli fonda nel 1978 a Milano lo studio di architettura Spatium insieme con l’interior designer Lorenzo Carmellini. Entrambi dal 1980 lavorano per Gianfranco Ferré e, da allora per oltre vent'anni, per Gianni Versace, del quale cureranno le mutazioni delle immagini di riferimento degli spazi in tutto il mondo, dai negozi agli uffici, alle show room e alle sfilate fino alle case di Milano, Moltrasio, New York.
Ma oltre la moda, nel portfolio professionale di Carmellini e Magnoli ci sono anche residenze, palazzi, alberghi, centri di spiritualità cristiana (chiesa di Nostra Signora del Rosario a Doha nel Qatar) e non solo, visto che non mancano neppure le moschee, come quella di Abu Dhabi.
Non si contano poi i restauri di edifici storici, come il Cristallo a Cortina d’Ampezzo o il Grande Bretagne a Bellagio, o di alberghi espressamente dedicati a un tema, come l’hotel Aria di Praga dedicato alla musica.
A Varese Magnoli, oltre il restauro del Centro di Spiritualità delle Romite Ambrosiane di Santa Maria al Monte, ha voluto lasciare una traccia precisa del suo lavoro, perché operando nei centri storici il rapporto con la città arricchisce anche i progetti di interni.
Il restauro del cinquecentesco Palazzo Biumi, che dà su piazza del Garibaldino, apre uno squarcio su un “accordo di programma” tra un nobile giureconsulto e l’Universitas Burgi Varisii per esigere un credito secolare al Ducato di Milano e usarlo per ampliare la Piazza del Borgo, in base a un progetto di nuova scena urbana su cui si affaccerà un Palazzo degno di ospitare la più grande nobiltà contemporanea.
Il restauro ha riportato alla luce le tracce di un antico viottolo tangente a una torre, quindi la dimensione della piazza del mercato prima del suo ampliamento e molti altri dettagli non solo materiali della storia della cittadina. 

Bellinzona, oltre 500 lavoratori nella clinica dei treni

Lo stabilimento ferroviario svolge anche formazione di apprendisti e impiegati
Zali e Hauri locomotiva
Zali e Hauri reparto sale

Sono un po’ la clinica del trasporto ferroviario, dove oltre 500 persone e numerosi artigiani, divenuti quasi una rarità nella realtà produttiva del cantone, revisionano diverse tipologie di veicoli destinati per lo più al traffico merci. Sono le Officine delle Ferrovie federali svizzere di Bellinzona, dove il 24 ottobre il direttore Felix Hauri ha accolto la visita del Consigliere di Stato del Ticino Claudio Zali.
Lo stabilimento industriale bellinzonese revisiona i carri merci, lavora le sale montate e fa il tagliando anche alle locomotive. Inoltre accoglie il centro di formazione professionale login, dove vengono formati oltre 60 apprendisti tra polimeccanici e operatori in automazione e anche una decina di impiegati di commercio e in logistica per le Officine.
Nel Canton Ticino le Ffs impiegano oltre 2000 collaboratori. Entro il 2020 investiranno oltre un miliardo e mezzo di franchi per il rinnovo delle stazioni, l’acquisto di nuovo materiale rotabile per il traffico nord-sud e l’ammodernamento dell’infrastruttura ferroviaria.
Nelle foto: visita del Consigliere di stato Claudio Zali. 

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