Edizione n.30 di mercoledì 4 settembre 2024
Prima pagina
Galleria di base del San Gottardo, di nuovo pienamente operativa
In Svizzera, dal 2 settembre 2024, la galleria di base del San Gottardo - a meno di tredici mesi dal deragliamento di un treno merci avvenuto il 10 agosto 2023 - è stata totalmente riaperta al traffico ferroviario come previsto dai piani di lavoro.
I viaggiatori non solo tornano a guadagnare un’ora sugli spostamenti fra il Ticino e la Svizzera tedesca, ma possono ora contare anche su collegamenti ogni mezz’ora. Pure il traffico merci recupera maggiori capacità.
Sono alcuni dati emersi il 2 settembre 2024 dalla conferenza stampa per la riapertura del tunnel ferroviario più lungo del mondo (57 chilometri). Sono intervenuti il consigliere federale Albert Rösti, il presidente del Consiglio di Stato ticinese Christian Vitta, il consigliere di Stato urano Urban Camenzind e il Ceo delle FFS Vincent Ducrot, che ne hanno sottolineato l’importanza come collegamento chiave nord-sud per l’Europa e la Svizzera.
DAL NORD AL SUD EUROPA
La galleria collega non solo la Svizzera tedesca e il Ticino, ma anche il nord e il sud dell’Europa. Tornano in servizio tutti i collegamenti diretti con l’Italia. Oltre Milano e Venezia, dalla Svizzera sono raggiungibili di nuovo senza cambi anche Genova e Bologna.
Anche il collegamento trinazionale da Francoforte a Milano è di nuovo attivo con treni Giruno, che ora viaggiano via Zurigo anziché Lucerna.
Tutti i treni merci tornano a percorrere la galleria di base. I clienti del traffico merci riguadagnano da 60 a 75 minuti per viaggio. In precedenza, fino al 20% dei treni merci doveva transitare sulla linea panoramica.
DANNI, LAVORI E COSTI
Dal 23 agosto 2023 il deragliamento del treno merci ha causato danni ingenti e dirottato circa cento treni merci al giorno attraverso la canna est non danneggiata. Le Ffs stimano che il danno subito, comprensivo dei mancati introiti, ammonti a circa 150 milioni di franchi. Di questi, circa 140 milioni sono coperti da assicurazioni.
Lo sgombero del tunnel ha richiesto circa un mese e mezzo. I lavori di ripristino hanno comportato il completo rinnovo di circa sette chilometri di binari con la sostituzione delle rotaie, di oltre ventimila traversine e dello strato di calcestruzzo in cui sono posate.
Inoltre, sono stati sostituiti il portone di cambio binario, due scambi ad alta velocità e molti altri componenti del sistema rilevanti dal punto di vista della sicurezza e dell’esercizio. Hanno lavorato contemporaneamente nella galleria fino a ottanta collaboratori e collaboratrici delle Fps e di aziende esterne.
Al termine si sono svolte le fasi di test e di prova. Con l’autorizzazione concessa dall’Ufficio federale dei trasporti (UFT), l’esercizio ferroviario attraverso il tunnel è ripreso completamente la mattina del 2 settembre, come pianificato.
FATTI E CIFRE DEL RIPRISTINO
*Deragliamento il 10 agosto 2023, alle ore 12.48
*Lavori di sgombero e recupero fino al 24 settembre 2023
*Deragliati 16 carri merci
*Circa 400.000 ore di lavoro in galleria
*Temperatura interna fino a 40 gradi
*Circa 9000 tonnellate di calcestruzzo scarificato
*Oltre 20.000 nuove traversine in calcestruzzo
*Circa 7 chilometri di binario interamente riparato
*Dal 10 agosto 2023 al 1° settembre 2024 transitati circa 1750 treni viaggiatori e circa 26.500 treni merci
*Costi per circa 150 milioni di franchi svizzeri.
Nelle foto (FFS): treno Giruno GBT; incidente Galleria Gottardo; lavori Galleria del Gottardo.
Ristorni anni 2022 e 2023, dai Cantoni elvetici ai Comuni di confine
Si allarga anche in Lombardia la platea dei Comuni che riceveranno i ristorni frontalieri direttamente da parte del ministero dell'economia e delle finanze (Mef) per uso in interventi sul territorio comunale.
Il 29 luglio 2024 la giunta regionale, su proposta dell'assessore Massimo Sertori, ha espresso parere favorevole ai nuovi criteri di ripartizione e di impiego delle compensazioni finanziarie per gli anni 2022 e 2023 operate dai Cantoni svizzeri a favore dei Comuni italiani di confine. I nuovi criteri sono previsti dalla legge 83 del 2023, che ha ratificato il nuovo accordo fiscale tra la Repubblica italiana e la Confederazione Elvetica sull’imposizione dei lavoratori frontalieri.
RISTORNO E NUOVE NORME
I Comuni di confine, il cui il numero dei frontalieri residenti nel corso di ciascun anno rappresenti almeno il 3%, e non più il 4%, dell’intera popolazione, riceveranno e potranno utilizzare direttamente i fondi ad essi spettanti.
La restante quota del ristorno fiscale delle imposte verrà trasferita dal Mef direttamente alla Regione Lombardia, che, secondo modalità determinate con successivi atti, sarà impiegata per la realizzazione di interventi a favore della collettività residente nei territori di confine, in raccordo e coordinamento con le Province e le Comunità montane di frontiera, nell’ottica di una sempre maggiore efficacia ed efficienza dell’utilizzo di queste risorse.
PIÙ FONDI ALLA PARTE CORRENTE
Altra novità, la possibilità per i Comuni di disporre di maggiori risorse in parte corrente per l’erogazione di servizi volti ad agevolare i lavoratori frontalieri.
È stato innalzato dal 30% al 50% il limite massimo per l’utilizzo dei fondi in parte corrente per realizzazione, completamento e potenziamento di opere pubbliche di interesse generale con preferenza per i settori dell’edilizia abitativa e dei trasporti pubblici.
Milano, il Salone del mobile veicolo per il futuro e la rinascita
Il tempo bello, in alcune giornate addirittura estivo, con sole e brezza insieme, non è mancato sui padiglioni allestiti in Fiera Milano Rho per il Salone internazionale del mobile, andato in scena dall'8 al 14 aprile. Ne ha beneficiato l'impatto generale nell'accedere alla città e il caso ha mostrato a chi magari venendo dall'altra parte del mondo abbia in sé l'idea di una pianura lombarda scialba, sempre in mezzaluce e nebbiosa, inattesi, fruttuosi, aspetti. La città è stata benedetta anche da alcune prestigiose esposizioni in palazzo Reale (“Klimt. Alle origini di un mito”; “Piero Manzoni. 1933-1963”) e soprattutto da quella affascinante dedicata a un gigante dell'arte lombarda rinascimentale dal titolo "Bernardino Luini e i suoi figli” (vedere in 'Articoli in evidenza' in basso a questa pagina). Questa, promossa dal Comune di Milano-Cultura, organizzata insieme alla Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologicidi Milano, al Dipartimento di Beni culturali e ambientali dell’Università degli Studi di Milano, è prodotta insieme a 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE, con il sostegno di Cosmit e Ford. Allestimento, progetto dell’architetto Piero Lissoni.
L'edizione 2014 del Salone è apparsa fin dall'avvio corposa, abbondante di quantità, e idiomi ovviamente. Migliaia i visitatori-turisti che si sono affiancati ai visitatori di categoria (artigiani, designer, artisti, professionisti, manager, giornalisti, grafici, tecnici, industriali...), un “Fuorisalone” o “Design Week” che è l'evento più importante al mondo sul tema del design, 984 appuntamenti legati al comparto hanno reso tangibile come non di sola crisi, o rimandi, o attese, debba vivere la nazione ma siano pronti e custoditi energia, estro, coraggio, slancio.
Fiducia anche, come indica la presenza di giovani e formazione. Un esempio. Giovedì 10 aprile, allo stand FederlegnoArredo, sono stati illustrati i percorsi formativi del settore al sottosegretario dell'Istruzione. In particolare è stata presentata la Fondazione ITS per lo sviluppo del Sistema Casa nel Made In Italy "Rosario Messina", Istituto tecnico superiore che erogherà il percorso post-diploma del Polo formativo del Legno Arredo di Lentate sul Seveso (MB). Al termine, chi frequenterà i corsi con successo avrà acquisito il titolo di "tecnico superiore di processo, prodotto, comunicazione e marketing dell'arredamento". Presso lo stand erano i ragazzi che studiano la filiera legno-arredo. Al Salone hanno seguito lezioni teoriche e pratiche, visitato alcune aziende focalizzandosi sulla parte espositiva e commerciale, per poi tornare allo stand della fondazione, fornito di tavoli da falegname e attrezzi, per creare oggettistica e gadget in tempo reale.
Spunti significativi quindi. Che ha colto anche l'applauditissimo presidente del Consiglio Matteo Renzi, giunto l'11 aprile a Milano per visita a Salone e incontri istituzionali su Expo. Le sue non sono sembrate parole di circostanza: «Qui vedo l'Italia viva», ha detto, «L'Italia ce la deve fare», «Dobbiamo restituire dignità e valore al lavoro».
L'impressione che molti hanno ricavato, dentro e fuori l'ambito specifico di questa manifestazione che dal 1961 dà impulso alle esportazioni italiane di mobili e affini e ne ha pubblicizzato ovunque la qualità, è quella della propensione a propulsione e ri-partenza. Basta venir messi in condizione di lavorare, sviluppare creatività, cultura, saperi e quelle talentuosità spesso inimitabili che fanno del Made in Italy un marchio e dell'attrazione verso la Penisola una risorsa.
Le cifre divulgate dal Cosmit circa l'edizione 2013 (i dati 2014 sono a venire, ma già nel primo giorno si è avuto il 20% in più) parlano di oltre 285.000 visitatori di cui 193.000 esteri, 6.578 operatori della comunicazione; di altre 38.000 presenze di pubblico nel weekend. Numeri enormi quindi. E i numeri, la facilità di movimento con mezzi privati e pubblici, le fruibilità per chiunque – cittadino o espositore – favoriscono, sono un incentivo economico, un richiamo, un volano, una commessa a portata di mano. Speriamo che nel futuro, quando nel 2015 Expo chiamerà a sé milioni di persone, Milano sia meglio pronta (pulita, per esempio, senza cartacce - ma certo non può essere lasciata sola a smaltirsi tutto, deve essere affiancata, al di là di cortine politiche, dalle componenti istituzionali regionali e nazionali -), le metropolitane abbiano sufficienti scale mobili in salita e in discesa, le persone con difficoltà di movimento non si sentano allo sbaraglio e schiacciate dentro i propri problemi, che gli affittacamere non vogliano guadagnare con la pigione di una settimana le pigioni mancate di un anno, che le ferrovie predispongano treni rinnovati, sufficienti, in orario, ben indicati. A proposito. Domenica 14, giorno finale del Salone del mobile, sui cartelloni delle stazioni fatale un messaggio: «cancellato», «cancellato», «cancellato». Dalle sera prima, sciopero. Disagi vari, e anche per il Malpensa Express da Milano all'aeroporto di Malpensa.
Ibis
AlpTransit si avvicina e i terminal aumentano
(gi) L'AlpTransit bussa alle porte e, dopo il 2017, un'ondata di traffico merci si profila per le ferrovie italiane. Il nuovo tunnel scaricherà un vortice di convogli sempre più lunghi e pesanti su una rete non sempre in grado di sostenerne l'impatto. Problemi spinosi sono l'adeguamento delle gallerie e il dimensionamento delle rotaie a serpentoni di 750 metri e 2000 tonnellate.
Se le Fs ancora non hanno definito come e dove faranno confluire la valanga, le aziende trasporti invece sanno bene quel che vogliono e si attrezzano ai tempi. Prova è il Forum di Trasporti "AlpTransit, opportunità per l'economia" organizzato da Hupac l'11 maggio a Lugano in occasione della propria 45ª assemblea generale.
Mobilità intermodale
La multinazionale elvetica spinge per la linea Bellinzona-Luino-Novara, impareggiabile valvola di sfogo del traffico del Gottardo, e la Lombardia è impegnata nello sviluppo della mobilità intermodale e nella movimentazione sostenibile delle merci.
I terminal intermodali rappresentano il futuro del traffico merci. Come ha osservato l'assessore regionale Raffaele Cattaneo, attualmente in Lombardia transitano su rotaia solo 24 dei 400 milioni di tonnellate movimentate. Troppo poco per un territorio che nel comparto della logistica vanta una ricchezza di oltre 10 miliardi di euro prodotta da 18.000 imprese e oltre 90.000 addetti. Un passo avanti notevole è pertanto l'intesa siglata tra Hupac, Cemat (azienda intermodale del Gruppo Fs) e Fs (era presente l'ad Mauro Moretti) per creare nuovi terminali.
Valanga merci
Con l'apertura della nuova galleria AlptTansit si prospetta l'aumento di traffico merci su ferrovia da Sud. Per Cattaneo, «nel 2019 dovremo essere in grado di assorbire circa 1.200.000 spedizioni annue di traffico combinato in aggiunta alle 900.000 dell'anno precrisi 2008».
La Lombardia manca di interporti, ma è la regione italiana dalla fitta rete di terminal. A Busto/Gallarate (Va) l'impianto Hupac è passato da circa 3 milioni di tonnellate annue a 6. A Segrate (Mi) il terminal intermodale ha superato i 2 milioni di tonnellate/anno. La realizzazione dei due nuovi impianti di Mortara (Pv) e Sacconago di Busto Arsizio (Va) ha permesso di sopportare una capacità operativa di altri 3 milioni di tonnellate.
In Lombardia un gruppo regionale dovrà individuare interventi utili alla mobilità delle merci a partire dallo sviluppo di una rete infrastrutturale dedicata. Uno di questi dovrà consentire il trasporto su ferro delle merci cosiddette "ad altezza 4 metri" sulla Milano-Mortara-Novara, oggi bloccate da alcuni impedimenti lungo il percorso. Interventi che daranno nuova linfa al polo di Mortara.
La Bellinzona-Luino-Novara continuerà a veder crescere il traffico merci. I contraccolpi - in primo luogo l'inquinamento acustico - per il territorio non saranno lievi. Sul versante ticinese le popolazioni hanno già ottenuto barriere antirumore e sono in stato di allerta contro l'intensificazione dei convogli. E da noi? Per ora, tutto tace.
Archivi storici della Lombardia, progetto da 2,6 milioni
Paesaggi, architetture storiche e vita rurale nelle province di Brescia e Bergamo salvaguardati da circa 44.500 negativi su lastra, pellicola e provini su carta baritata (uno specifico tipo di carta fotografica), realizzati tra il 1985 e il 1986.
Una ricerca sonora e visiva nell'area del fiume Adda. La vita cremonese dal 1920 documentata da circa 2.300 lastre in vetro, negativi e stampe originali. Scultura, lavoro agricolo, paesaggi, architettura, cantieri urbani e design realizzati con tecniche fotografiche del tardo Ottocento e dei primi decenni del Novecento.
E poi circa 1.700 stampe fotografiche, raccolte da Alberto Cima nelle collezioni familiari della valle bergamasca, e oltre mille immagini realizzate per il progetto Osservatorio del Territorio Rurale, avviato dalla Direzione Agricoltura della Regione Lombardia e da Urbim nel 1997, con contributi di autori come Gabriele Basilico e Francesco Jodice.
PROGETTO
È questo solo il fior da fiore del ricco patrimonio documentario dell'Archivio di etnografia e storia sociale (Aess), che documenta le tradizioni culturali del territorio lombardo. Sarà digitalizzato secondo un progetto avviato il 23 agosto 2024 dall’assessora regionale alla cultura Francesca Caruso e sostenuto con un finanziamento 2,6 milioni di euro.
L’operazione sarà realizzata in collaborazione con Aria Spa, responsabile delle infrastrutture digitali per Regione Lombardia. Inoltre, sono previste collaborazioni con l'Università di Milano-Bicocca e l'Università degli Studi di Milano per sviluppare progetti di ricerca e formazione legati al patrimonio culturale immateriale.
PATRIMONIO CULTURALE
L'Archivio di etnografia e storia sociale è un centro pubblico fondato negli anni Settanta su iniziativa di Roberto Leydi e dedicato allo studio, alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale immateriale delle comunità lombarde. Dal 1972, ha raccolto una vasta documentazione fotografica, sonora e scritta, grazie a indagini etnografiche sul campo e all'acquisizione di fondi documentari da collezioni private, enti e associazioni.
Il patrimonio fotografico complessivo dell’Asse supera un milione di immagini e include circa 60.000 file digitali di immagini storiche e contemporanee. Questo corpus, in continuo aggiornamento, conserva una vasta eredità culturale della Lombardia in fondi specifici, come il Fondo Mondo Popolare, il Fondo Simone Magnolini, il Fondo Ernesto Fazioli, il Fondo Scrocchi, il Fondo Arno Hammacher, il Fondo Ricerca De Martino, il Fondo Valle Imagna e il Fondo Osserva.Te.R.
Nella foto Ibis, Tram Giallo Milano
Lago di Como, due pontili a Ossuccio
A Ossuccio di Tremezzina, sul lago di Como, saranno realizzati vari interventi relativi a due pontili, di cui uno destinato all’ormeggio dell’imbarcazione storica La Velarca. Il progetto, finanziato dal Fondo ambientale italiano (104.028 euro) e dall’Autorità di bacino del Lario e dei laghi e minori (37.181), sarà sostenuto anche da un contributo regionale di 250.000 euro, come previsto da uno schema di convenzione approvato il 29 luglio 2024 dalla giunta lombarda su proposta dell’assessora alle infrastrutture e opere pubbliche Claudia Maria Terzi.
LAVORI
Su un pontile già esistente verrà effettuata la manutenzione straordinaria. Sull'altro, invece, verrà realizzato ex novo un secondo punto di attracco di utilità pubblica, che consentirà l’accesso alla Greenway del lago di Como (percorso che costeggia la sponda lacustre occidentale) e alla ‘casa barca’ ormeggiata a Ossuccio. Nel provvedimento è prevista inoltre la manutenzione straordinaria delle due rampe della scala comunale proveniente dalla strada statale.
La Velarca, composta da tre cabine, cucina e bagni, da un salotto, uno studiolo e un piccolo guardaroba, declina in ambito nautico la torre Velasca, celebre grattacielo milanese firmato dallo stesso gruppo di architetti. Venne realizzata alla fine degli anni Cinquanta su richiesta dei coniugi Norsa, che volevano ormeggiarla stabilmente a Ossuccio, sulla sponda occidentale del lago di Como. A progettare l’imbarcazione, poi donata nel 2011 al Fai, fu il famoso studio milanese BBPR, in particolare Ernesto Nathan Rogers.
Nella foto Ossuccio (LNews o.l.):
Castelseprio, all'occhiello il blasone Unesco
Il sito di Castelseprio-Torba (Varese) si è messo all'occhiello il blasone Unesco. Martedì 5 giugno l'assessore regionale Luciana Ruffinelli ha consegnato la targa attestante l'avvenuta iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco.
L'area archeologica di Castelseprio-Torba comprende il Castrum, la Chiesa di Santa Maria foris portas e la Torre di Torba e dal 25 giugno 2011 è iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco all'interno del sito "I Longobardi in Italia. I Luoghi del potere (568-774 d.C)".
Piano “Dopo di Noi”, stanziati 13 milioni di euro
In Lombardia saranno disponibili nella prossima annualità oltre 13 milioni di euro per interventi a favore di persone con disabilità grave prive del sostegno familiare. L’8 agosto 2024 una delibera regionale, proposta dall’assessora Elena Lucchini, ha dato via libera aI piano attuativo e ai programma operativo 'Dopo di noi’.
Prioritario obiettivo è quello di consolidare le esperienze di coabitazione avviate fino ad oggi sul territorio regionale, mantenendo il più possibile la persona con disabilità nel proprio contesto di vita e sostenendo la famiglia nell’azione quotidiana di assistenza.
RISORSE
Le risorse stanziate verranno erogate agli ambiti tramite le Agenzie di tutela della salute (Ats). Questa la suddivisione.
- euro 6.076.800 per garantire la continuità alle residenzialità già attive sulla base dei dati del flusso 'Dopo di noi' al 31 marzo 2024.
- euro 2.596.500: quota per gli obiettivi di servizio. Le risorse sono destinate per l’attivazione di nuove progettualità sulla base della popolazione residente 18-64 anni. Saranno così da utilizzate: 40% per il sostegno di percorsi dell’autonomia; 50% per il sostegno della residenzialità, compresi gli interventi infrastrutturali; 10% per il pronto intervento/sollievo.
Le percentuali sono da considerarsi indicative e potranno essere modificate in ragione degli interventi del Piano di attuazione dell’Ambito.
Le risorse di 4.499.610 euro sono destinate a garantire la continuità dei percorsi di accompagnamento già attivi e rendicontati al 31.03.2024. Per questa tipologia, gli ambiti dovranno prioritariamente utilizzare le risorse residue dei fondi 'Dopo di noi', annualità precedenti a partire dal 2019, laddove siano disponibili.
Nella foto (LNews): locandina “Dopo di noi”.
Somma Lombardo, sviluppo di Volandia
L’area del Museo dell’Aeronautica di Somma Lombardo (Varese) si allargherà ai comuni di Ferno e Vizzola Ticino e allo sviluppo di Volandia parteciperà anche la Regione Lombardia.
Sono questi i cardini dell“Accordo di programma della Provincia di Varese per lo sviluppo dell’area museale di Volandia”, siglato il 5 agosto 2024 anche da Palazzo Lombardia su proposta dal presidente Attilio Fontana. Insieme con la Regione Lombardia, hanno aderto: Provincia di Varese (ente promotore dell’accordo), i comuni di Somma Lombardo, Ferno e Lonate Pozzolo, il Consorzio Parco Lombardo valle del Ticino, la Fondazione Museo dell’Aeronautica e la SEA, Società Servizi Aeroportuali di Milano.
Gli interventi amplieranno l’offerta culturale e l’integrazione di servizi e mobilità. In particolare, si prevede il ripensamento del percorso museale, anche in termini di aumento della superficie coperta a disposizione dell’esposizione aeronautica e di ampliamento dell’offerta dei servizi accessori del museo come punti ristoro, sale convegno spazi eventi e bookshop e altro.
Sarà migliorato il comfort dei visitatori, gli edifici saranno resi più agibili e la viabilità, la sosta del comparto e gli accessi all’area saranno riorganizzate, valorizzando le opportunità di interscambio fra mobilità stradale, pedonale, aeroporto e pista ciclabile. Altro aspetto dell’accordo sarà l’incremento dei servizi pubblici in funzione di cooperazione e funzionalità tra Volandia e territorio.
Nella foto (LNews): un gioiello di Volandia.
Arboricoltura da legno, finanziamenti per 2,5 milioni
A sostegno della pioppicoltura e dell’arboricoltura, in Lombardia sono disponibili 2,5 milioni di euro. Dal 24 luglio sono aperti due bandi regionali dedicati alla realizzazione di impianti su superfici agricole (per 2 milioni di euro) e non agricole (per 500.000 euro).
Le domande dovranno essere presentare entro il 31 ottobre 2024. Possono presentare domanda, attraverso il portale regionale dedicato ai bandi, i proprietari e i conduttori di terreni agricoli e non agricoli
I due bandi, come precisato dall'assessore Alessandro Beduschi, «sono previsti nell’ambito del Complemento per lo sviluppo rurale della Pac 2023-2027». La misura SRD05 è dedicata agli impianti di pioppicoltura e di arboricoltura su superfici agricole, mentre la misura SRD10 è dedicata agli impianti di pioppicoltura e di arboricoltura su superfici non agricole.
Nella foto (LNews ol.): arboricoltura da legno pioppi.