Edizione n. di mercoledì 15 gennaio 2025

Luoghi + Lago Maggiore e dintorni + Italia + Estero

Mura Veneziane, s’allarga la famiglia italiana dei siti Unesco

In Lombardia- e nel Varesotto - il maggior numero di beni culturali

Primato dell’Italia nel mondo (53), della Lombardia in Italia (11) e di Varese in Lombardia (4) per numero di siti iscritti nel Patrimonio dell'Umanità. A Cracovia (Polonia), il 9 luglio 2017, durante la quarantunesima sessione di lavori il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco ha inserito nella lista le Opere di difesa veneziane tra il XVI e il XVII secolo: Stato di Terra - Stato di Mare occidentale, un sito seriale transnazionale presentato dall'Italia insieme con Croazia e Montenegro.
Le Mura Veneziane sono presenti a Bergamo, Palmanova, Peschiera del Garda per l'Italia, Zara e Sebenico per la Croazia, Cattaro per il Montenegro e costituiscono un insieme straordinario dei più rappresentativi sistemi difensivi "alla moderna” (poi diffusI in tutta Europa), progettati dopo la scoperta della polvere da sparo e dislocati lungo lo Stato di Terra e lo Stato di Mare.
TESTIMONIANZA UNICA
Le opere di difesa veneziane “alla moderna” costituiscono un'eccezionale testimonianza dell'architettura militare che si sviluppò tra XVI e XVII secolo e interessò territori vasti e le loro interazioni. Nel loro insieme, le componenti testimoniano la presenza di una rete difensiva unica tra Stato da Terra e Stato da Mar occidentale incentrato sul Mare Adriatico storicamente conosciuto come Golfo di Venezia. Tale progetto difensivo ebbe connotazione civile, militare e urbana che si estese oltre il bacino mediterraneo spingendosi a Oriente.
«Con le Mura veneziane salgono a undici i siti Unesco della Lombardia, dieci 'materiali' più il sito 'immateriale' del 'saper fare il liutario' riconosciuto alla città di Cremona» ha dichiarato il presidente Roberto Maroni. «La Lombardia rafforza il proprio primato di regione con il maggior numero di siti Unesco in Italia e si conferma, anche in questo ambito, una vera eccellenza nazionale».
I “MAGNIFICI 11” LOMBARDI
In Lombardia sono questi i siti del Patrimonio mondiale dell’Umanità: 1) BESANO (Varese), Monte San Giorgio; 2) CAPRIATE SAN GERVASIO (Bergamo), Villaggio operaio di Crespi d'Adda; 3) CASTELSEPRIO (Varese), torre di Torba e Chiesa di Santa Maria Foris portas e - a GORNATE OLONA - Monastero di Torba; 4) CREMONA, Palazzo Pallavicino Ariguzzi, sede dell'Istituto di Istruzione Superiore 'Antonio Stradivari'; 5) ISOLINO VIRGINIA (Varese); 6) MILANO, Cenacolo Vinciano; 7) OSSUCCIO (Como), Sacro Monte; 8) SABBIONETA (Mantova), Palazzetto del Valleggero; 9) VALLE CAMONICA (Brescia), incisioni rupestri; 10) VARESE, Sacro Monte; 11) MURA VENEZIANE.

STORIA DELLE MURA VENEZIANE
Le Opere di difesa veneziane tra il XVI e XVII secolo Stato da Terra-Stato da Mar occidentale sono costituite da sei componenti fortificate situate in Italia, Croazia e Montenegro, che formano un sistema esteso per oltre mille chilometri tra la Regione Lombardia, in Italia, e la costa orientale adriatica.
L'introduzione della polvere da sparo comportò notevoli trasformazioni delle tecniche e dell'architettura militare, cambiamenti riflessi nella progettazione delle fortificazioni denominate alla moderna. Gli apparati difensivi dello Stato di Terra (a protezione della Repubblica dai potentati europei del nord-ovest) e dello Stato di Mare (a difesa delle rotte marittime e dei porti, dal Mare Adriatico fino a Levante) erano entrambi necessari per proteggere l'assetto territoriale e il potere della Repubblica di Venezia.
SISTEMI BASTIONATI
Durante il Rinascimento, il vasto e strategico territorio della Serenissima fu lo spazio ideale per sostenere la nascita dei sistemi bastionati o 'alla moderna'.
Gli elementi di eccezionale valore universale sono molteplici: dalle colossali operazioni di scavo per i percorsi ipogei alle realizzazione di complessi manufatti che riflettono i nuovi requisiti costruttivi messi a punto tra XVI e XVII dai tecnici della Repubblica. Al valore del sito contribuisce poi sensibilmente il contesto paesaggistico in cui si inseriscono le sei componenti, ciascuna in grado di offrire notevoli suggestioni visive all'interno del proprio contesto.
Ibis

Galleria Monte Ceneri, verso il traguardo anche il terzo cantiere di Alptransit

Sopralluogo della delegazione Ue Commissione Coter – Adeguamento delle linee ferroviarie italiane di Luino, Chiasso e Domodossola
Monte Ceneri veduta aerea
Monte Ceneri, Cattaneo (al centro) con la delegazione Coter e il console svizzero Baumann nella galleria del Monte Ceneri

Prima Lotschberg (34,6 chilometri) nel 2007, poi San Gottardo (57,1 chilometri) l’11 dicembre 2016 e, ora, Monte Ceneri (15,4 chilometri) dal 2020. Sono le tre gallerie del progetto Alptransit realizzato con tipica puntualità dalla Svizzera. Obiettivi: trasferire il maggior volume di traffico dalla strada alla rotaia, agganciare la rete ferroviaria europea ad alta velocità, collegarsi direttamente con l'asse Rotterdam-Anversa-Genova.
Il costo complessivo di Alptransit ammonta a circa 22 miliardi e mezzo di euro. A questa montagna di soldi vanno poi aggiunti altri 42 miliardi e 300 milioni di euro, investiti nei grossi ampliamenti previsti da Ferrovia 2000, nello sviluppo di 130 progetti dell'infrastruttura ferroviaria SIF, nel raccordo diretto con la rete ferroviaria europea ad alta velocità e nei collegamenti lungo l'asse Rotterdam-Anversa-Genova,

LAVORI A LUINO, CHIASSO E DOMODOSSOLA…
La colossale opera non solo risponde a un preciso mandato politico del popolo rossocrociato (1994), ma ha inevitabili e benefiche ricadute anche sul fronte italiano.
L’inaugurazione e la messa in servizio della Galleria di base del Ceneri sono previste per il 2020. La sua realizzazione comporterà un miglioramento delle interconnessioni con la Lombardia e l'istituzione di nuove linee ferroviarie da parte della TiLo (la società mista Ticino Lombardia).
Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha in corso interventi di potenziamento tecnologico e infrastrutturale per circa 500 milioni di euro lungo i tre valichi transfrontalieri di Luino, Chiasso e Domodossola, tra cui adeguamenti per consentire il transito di carichi alti fino a quattro metri, l’adeguamento del modulo dei binari allo standard europeo di 750 metri  e l’installazione di tecnologie di ultima generazione per incrementare la capacità di traffico merci e viaggiatori.
…E PROSSIMO TRAFFICO MERCI
Con il completamento del Ceneri, unitamente a quella del San Gottardo, si potrà ottenere un’unica linea ferroviaria quasi completamente pianeggiante, in grado di accogliere sul suo percorso treni merci dal peso complessivo di 2mila tonnellate.
A lavori completati, la capacità di traffico merci sarà di 390 treni al giorno a fronte dei 285 di oggi, di cui 170 al valico di Chiasso, 90 al valico di Luino e 130 al valico di Domodossola. Entro fine anno, con un investimento complessivo di 260 milioni di euro, è infine prevista l’attivazione anche della linea Arcisate–Stabio, che grazie all’interscambio di Gallarate consentirà di collegare facilmente l’aeroporto di Malpensa con le principali città della Svizzera centrale e meridionale.
SOPRALLUOGO EUROPEO
Ai cantieri della Galleria Monte Ceneri ha fatto visita, l’8 giugno 2017, la Commissione europea per le politiche di Coesione territoriale (Coter) a margine di un seminario sul tema della cooperazione transfrontaliera organizzato il giorno precedente al Joint Research Centre di Ispra (VA).
Il presidente Raffaele Cattaneo e la delegazione sono stati accolti a Sigirino dal presidente della Direzione generale di AlpTransit San Gottardo Renzo Simoni, il presidente del Consiglio di Stato del Ticino Manuele Bertoli, il presidente del Consiglio Cantonale ticinese Walter Gianora e il responsabile della comunicazione dell'Ufficio federale svizzero dei Trasporti Gregor Saladin. «I lavori procedono nel rispetto dei tempi previsti - ha sottolineato Cattaneo - ed entro il 2020 il sistema Alptransit sarà pienamente operativo. Sul fronte italiano dobbiamo adoperarci per rispettare i tempi di realizzazione per le opere complementari, dall'Arcisate-Stabio a quelle in programma in prossimità dei valichi di Luino, Chiasso e Domodossola, e sono fiducioso che ci riusciremo in modo puntuale».
GALLERIA DEL MONTECENERI
I cantieri del tunnel del Monte Ceneri sono stati illustrati dal direttore dei lavori Alberto De Col. Con i suoi 15,4 chilometri di lunghezza, la Galleria di base del Monte Ceneri rappresenta, dopo l’apertura della Galleria di base del San Gottardo, il secondo maggiore progetto di galleria della Svizzera.
Analogamente alla Galleria di base del San Gottardo, anche quella del Ceneri è costituita da due canne a binario unico, distanziate tra loro di circa 40 metri e collegate l’una all’altra ogni 325 metri attraverso cunicoli trasversali. Vista la sua lunghezza, non sono necessari cambi di corsia né stazioni multifunzionali. Su richiesta del Cantone Ticino è in corso di realizzazione la bretella Locarno–Lugano, che servirà anche a smaltire il traffico regionale ticinese, riducendo i tempi di percorrenza del tratto tra le due località dagli odierni 59 minuti a 31 minuti.
Per collegare la Galleria di base del Ceneri alla linea ferroviaria esistente sono in fase di costruzione altre opere al nodo di Camorino: tra di esse spiccano soprattutto il ponte a quattro binari sovrastante l’autostrada A2 e i due viadotti ferroviari.
Nelle foto: Il presidente Cattaneo (al centro) con la delegazione Coter e il console svizzero Baumann nella galleria del Monte Ceneri; veduta aerea del cantiere Alptransit 

Stalking, Cgil Cisl Uil: «Nessuna denuncia deve rientrare in sanzione riparatoria»

Dal ministero riconosciuto il problema di equivoco interpretativo della riforma del codice penale

«Accogliamo con piacere le dichiarazioni del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che di fatto ammette la fondatezza delle preoccupazioni di Cgil, Cisl e Uil per gli effetti della riforma del diritto penale sul reato di stalking».
Così a Roma, il 30 giugno 2017, Loredana Taddei, responsabile nazionale delle Politiche di genere di Cgil, Liliana Ocmin, responsabile del Coordinamento nazionale donne Cisl, e Alessandra Menelao, responsabile nazionale dei Centri di ascolto della Uil, hanno accolto le dichiarazioni governative.

NORMA INVOCATA
Il ministro Orlando - proseguono le sindacaliste -, nello spiegare che il Governo sta intervenendo «per evitare comunque qualunque possibilità di equivoco interpretativo», sia pur indirettamente ammette l’esistenza del problema creato dalla legge recentemente approvata.
«Ora - avvertono - per evitare che lo stalking sia fuori dall’estinzione del reato solo in caso di querela irrevocabile, l’esecutivo deve da subito specificare con una norma che nessuna denuncia per questo reato debba rientrare nella sanzione riparatoria. Come giustamente oggi ricorda l'avvocata Giulia Buongiorno, alcune querele sono irrevocabili altre no. Sono irrevocabili quelle in cui ci sono reiterate e gravi minacce. Tutte le altre querele per minacce e tutte le molestie possono essere rimesse».
DONNE TRADITE DUE VOLTE
«Lo Stato non può tradire le donne due volte, prima esortandole a denunciare e poi archiviando le denunce o, peggio, depenalizzando il reato di stalking». Sconcertante e inammissibile l’efferato femminicidio della oncologa Ester Pasqualoni, uccisa dallo stalker contro il quale aveva presentato due denunce, entrambe archiviate.
Nella legge di riforma del codice penale, approvata il 14 giugno 2017, è stato introdotto un nuovo articolo: il 162 ter, che «prevede l’estinzione dei reati a seguito di condotte riparatorie. Uno di questi reati è lo stalking«. La denuncia è arrivata dalle tre sindacaliste, che hanno aggiunto: «Si presume inoltre che la legge sia estesa a tutti i reati contro la persona che prevedono una pena di 4 anni di condanna. Un’assurdità di una gravità assoluta, peraltro in totale contrasto anche con la Convenzione di Istanbul».
MATTANZA INTOLLERABILE
«Quante donne uccise o perseguitate dobbiamo contare dopo che questa nuova norma verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale? Indipendentemente dalla volontà della vittima basterà al reo (come se fosse al mercato a comprare della carne fresca) presentare un’offerta risarcitoria che sia congrua per il giudice e, magia delle magie, il reato verrà estinto.
«Il reato di stalking non può essere depenalizzato in un paese come l’Italia dove ogni due giorni viene uccisa una donna e che ha registrato, nel 2016, 120 femminicidi. E dove evidentemente non c’è la volontà politica di combattere questa mattanza». 

Piemonte, il lupo ormai di casa sul territorio montano

La sua presenza è invece ancora una novità nelle Alpi centrali e orientali - Presentati a Torino i dati ufficiali del progetto europeo Life Wolfalps
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Nelle Alpi centrali e orientali italiane il lupo è ancora oggi una novità, in Piemonte invece, principalmente nelle province di Cuneo, Torino e Alessandria, la specie è ormai presente su tutto il territorio montano ed è aumentata in numero, distribuzione e densità, raggiungendo anche le zone più collinari. È quanto emerge dal report ufficiale su ”Lo stato di presenza del lupo in Piemonte” presentato il 19 maggio 2017 a Torino dalla coordinatrice scientifica del progetto europeo LIFE WolfAlps, Francesca Marucco.
Durante la presentazione dei dati il presidente delle Aree protette delle Alpi Marittime, Paolo Salsotto, ha evidenziato le dinamiche ambientali, come l’aumento delle superfici boscate, e sociali, quali lo spopolamento delle aree rurali e montane, che hanno permesso alla specie lupo la riconquista naturale dell’habitat alpino.
BRANCHI, COPPIE E INDIVIDUI SULLE ALPI ITALIANE
Sulle Alpi italiane nel 2015-2016 sono documentati 31 branchi, 8 coppie e 5 individui solitari per un totale di minimo 188 lupi. Di questi, il nucleo “storico” e più consistente della popolazione si trova in Piemonte, dove per lo stesso periodo è documentata la presenza di 27 branchi, 6 coppie e 1 individuo solitario stabile per un totale di minimo 151 lupi.
La maggior parte dei lupi presenti è stata campionata in provincia di Cuneo, dove nel 2016-2017 sono stati documentati 17 branchi e 3 coppie per un totale di minimo 101 lupi, ed a seguire nella provincia di Torino con 10 branchi e 3 coppie per un totale di minimo 46 lupi. Nel nord del Piemonte, nelle province di Biella, Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola e Novara, è documentata la presenza di individui solitari stabili e di passaggio, ma non di branchi. Territori montani liberi dalla presenza stabile del lupo sono presenti solo più nel nord del Piemonte.
BRACCONAGGIO E INVESTIMENTI
La densità di lupo sul territorio cuneese e torinese è aumentata, come dettagliato nei capitoli del report tecnico, non tanto a livello locale, dove il branco - formato in media da 5 lupi - occupa esclusivamente il proprio territorio, ma a causa dell’aumento di branchi oramai adiacenti l’uno all’altro ed in forte competizione territoriale. In queste zone iniziano, secondo il rapporto, a comparire le prime presenze della specie nelle zone collinari e pedemontane.
Di conseguenza è aumentata anche la dinamica interna dei branchi, con alti turnover dovuti a mortalità, facilmente causata da conflitti naturali, ma anche da più frequenti investimenti e azioni di bracconaggio, questi ultimi intensificati dalla più alta presenza di lupi in zone più antropizzate.
EVOLUZIONE DAGLI ANNI ‘90
I dettagli dell’evoluzione a partire dagli anni ‘90 della ricolonizzazione naturale della popolazione di lupo in Piemonte e sulle Alpi sono disponibili nel report scaricabile dalla pagina: www.lifewolfalps.eu/download.
Questo documento rappresenta il punto di arrivo di un imponente lavoro scientifico di monitoraggio, coordinato dal progetto europeo LIFE Wolfalps, che ha coinvolto un network di oltre 400 operatori e tecnici appositamente formati, appartenenti a enti e istituzioni coinvolti dal ritorno del lupo sulle Alpi. Lo studio rappresenta il punto di partenza per tutte le parti chiamate a confrontarsi sul tema della gestione della specie a livello nazionale. 

Somma Lombardo, a Volandia aperto al pubblico l’aereo di Pertini e Wojtyla

Museo Volandia . DC9

A Somma Lombardo (Varese), da sabato 8 aprile 2017, il Museo Volandia aprirà al pubblico l’aereo DC 9 su cui viaggiarono il presidente della repubblica italiana Sandro Pertini e Papa Giovanni Paolo II. L’aereo, sottoposto a lavori di ripristino, è il gemello di quello che riportò a casa la Nazionale di calcio campione del mondo dell’82 in Spagna e andò poi distrutto.
Il velivolo è accompagnato da un allestimento sulla sua storia attraverso i viaggi dei presidenti della Repubblica e del pontefice. C’è anche, ricreato, il tavolino della famosa partita a scopone tra Pertini e Bearzot al ritorno dalla Spagna con la Coppa del Mondo.

Ferrovia del Gambarogno, entro il 2021 sarà ampliato l’asse nord-sud

Disco verde dell’Ufficio federale dei trasporti a un progetto di circa 100 milioni di franchi

Da marzo 2017 a dicembre 2019 nel Gambarogno, aldilà del confine di Zenna, sarà aperto il cantiere per la modernizzazione delle infrastrutture ferroviarie. Da Berna l’Ufficio federale dei trasporti ha dato disco verde a un progetto di circa 100 milioni di franchi, che renderà l’offerta ferroviaria più sicura e stabile una volta terminati tutti gli ampliamenti infrastrutturali pianificati sull’asse nord-sud entro il 2021.
Sarà raddoppiato il binario di 2,7 chilometri tra Contone e Quartino e la tratta Contone–Ranzo–Sant’Abbondio sarà integrata nel sistema di gestione del Centro di Esercizio di Pollegio. I lavori ammoderneranno l’infrastruttura ferroviaria e contemporaneamente aumenteranno la capacità della linea del Gambarogno.
L’ampliamento cercherà di ridurre al minimo l’impatto su popolazione e ambiente. In particolare, saranno installate barriere di protezione, risanati e ampliati alcuni sottopassaggi stradali e realizzato un nuovo tratto di ciclopista.
I piani di lavoro sono già stati accessibili nei mesi di febbraio e marzo del 2015 al momento della pubblicazione. Popolazione e amministrazione comunale hanno avuto, in occasione, la possibilità di consultare l’incarto ed esprimere le loro considerazioni.  

Isola Bella, in ascensore a Palazzo Borromeo

Trovata soluzione tecnica tra rispetto architettonico e accesso delle persone con difficoltà motorie
immagine Studio ESSECI

Sul lago Maggiore conciliate le esigenze di rispetto architettonico e accesso delle persone con handicap motori in una delle più incantevoli bellezze del patrimonio italiano. Inserire un ascensore in un ambiente storico, fortemente connotato e delicato come il Palazzo Borromeo sull’Isola Bella, sembrava un’impresa ai limiti del possibile e invece è stata superata.
Dopo molte difficoltà dovute all’esigenza di rispettare l’architettura seicentesca, si è finalmente trovata una soluzione tecnica in accordo con la Soprintendenza ai Beni Architettonici del Piemonte. Nei mesi di chiusura del palazzo al pubblico i principi Borromeo hanno installato un ascensore, che consentirà l’accesso a gran parte del palazzo.
Dal 24 marzo 2017, apertura della nuova stagione turistica, la visita sarà più facile. «Per noi è il raggiungimento di un obiettivo importante» ha dichiarato la principessa Marina Borromeo Arese nell’annunciare il completamento del progetto. «Purtroppo il Palazzo, ma vale anche per i giardini e per l’intera Isola, non è certo stato pensato per facilitare l’accesso ai portatori di handicap, ma per fortuna la tecnologia ci viene incontro. È nostra volontà raggiungere un ragionevole superamento delle barriere architettoniche, pur sapendo che un tesoro così perfetto e allo stesso tempo meravigliosamente fragile, com’è l’Isola Bella, merita anch’esso il massimo rispetto». 

Lombardia, concorso sulla tragedia Giuliano-Dalmata-Istriana

Pubblicato il bando riservato alle scuole

Sul Bollettino ufficiale della Regione Lombardia del 27 settembre 2017 è stato pubblicato il concorso promosso dal Consiglio regionale dedicato all’esodo giuliano-dalmata-istriano e riservato agli istituti scolastici lombardi. È ammesso ogni tipo di elaborato realizzato nell’anno scolastico in corso in qualsiasi forma (tema, ricerca, spot, musica, canto, poesia, disegno, manifesto, striscione, sito web, musical, cortometraggio, ecc.) purché originale e pertinente al tema. Presentazione entro il 18 gennaio 2018.
La proclamazione dei vincitori sarà effettuata in Consiglio regionale in occasione della cerimonia del Giorno del Ricordo che si tiene il 10 febbraio di ogni anno. Per gli autori degli elaborati giudicati migliori sarà organizzato un viaggio di studio, nella primavera 2018, nelle zone teatro degli eventi, con un itinerario che comprende la visita al Sacrario di Redipuglia e alle foibe di Basovizza e Monrupino.
Per chiarimenti è possibile contattare l’Ufficio Relazioni con il pubblico del Consiglio regionale (dott. Andrea Ferrari) tel. 02-67482777, 02-67482817, e-mail urp@consiglio.regione.lombardia. 

Bruxelles, all’Italia 1,2 miliardi per i terremoti del 2016 e 2017

È il più ingente sostegno UE mai stanziato nell'ambito di questo fondo
terremoto, campionamento sorgente Santa Susanna (Rieti), foto Uninsubria

Dall’Unione Europea sono stati destinati all’Italia 1,2 miliardi di euro a titolo di solidarietà per i terremoti del 2016 e 2017. Il 14 settembre 2017 l’Europarlamento ha accolto la proposta avanzata dalla Commissione.
La proposta deve ora essere adottata formalmente dal Consiglio. L'Italia dovrebbe ricevere il finanziamento in autunno. Come ha dichiarato il presidente della Commissione Juncker, l’importo eccezionale consentirà a Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo di sanare le ferite e riprendersi e «aiuterà le persone che vivono in queste regioni a chiudere questo doloroso capitolo della loro storia e a costruire un nuovo futuro». 

Consiglio europeo della ricerca, 605 milioni di euro a 406 ricercatori di punta in tutta Europa

Quarantatré gli italiani - La percentuale femminile raggiunge il 40%

Il Consiglio europeo della ricerca (CER) ha annunciato a inizio mese l'assegnazione di starting grants (sovvenzioni di avviamento) a quattrocentosei giovani ricercatori di tutta Europa. Il finanziamento, che ammonta a 605 milioni di euro e stanzia per ogni progetto fino a un massimo di 1,5 milioni, permetterà loro di costituire i propri team di ricerca e di perseguire le loro idee innovative. La percentuale di donne beneficiarie è la più alta mai registrata in un concorso lanciato dal CER e anche la varietà in termini di nazionalità è stata maggiore che in passato.
I ricercatori italiani si trovano il gradino più basso del podio, alle spalle dei tedeschi (65 vincitori) e dei francesi (48), con 43 vincitori (19 donne e 24 uomini). Di questi 43,17 svilupperanno il loro progetto CER in Italia e 26 all'estero.
Se si aggiungono due vincitori non italiani, sono in totale diciannove i progetti ospitati in Italia: tre ciascuno all'Università di Padova e alla Sapienza, due ciascuno all'Università di Trento e a Ca' Foscari a Venezia, e uno ciascuno all'Università di Torino, all'Università Federico II di Napoli, all'Università Bocconi, alla Fondazione Centro San Raffaele, all'Università Statale di Milano, alla Fondazione Telethon, all'Università di Verona, alla SISSA di Trieste e al CNR.

In tutta Europa i nuovi beneficiari lavoreranno in un'ampia gamma di settori, dalla ricerca sanitaria sulle infezioni croniche o l'asma alla gestione delle catastrofi, dalla sicurezza delle reti ai cambiamenti climatici. Le ricerche sovvenzionate coprono tutte le discipline. I finanziamenti sono assegnati nell'ambito del pilastro Eccellenza scientifica di Horizon 2020, il programma dell'UE per la ricerca e l'innovazione.
Il 40% dei vincitori sono donne. Le candidate hanno superato gli uomini nell'aggiudicarsi i finanziamenti (14,5% e 12,7% rispettivamente). Le sovvenzioni del CER sono assegnate ai ricercatori di qualunque nazionalità stabiliti o che vogliano trasferirsi in Europa. I beneficiari saranno ospitati in 23 Paesi europei, in particolare nel Regno Unito (79), in Germania (67) e in Francia (53).
I vincitori del concorso di quest'anno sono di 48 nazionalità diverse, il numero più alto mai registrato dalla fondazione del CER. Quarantacinque assegnatari sono cittadini non europei, molti di loro già stabiliti in Europa; fra questi anche 17 americani. Diciotto ricercatori, tra cui 13 europei, si trasferiranno in Europa per portare a termine i loro progetti. Il CER ha ricevuto 3085 proposte, circa il 13% delle quali è stato finanziato.
Gli Starting grants
Gli Starting grants sono assegnati ai ricercatori di ogni nazionalità con un'esperienza dai due ai sette anni dal completamento del dottorato di ricerca (o titolo universitario equivalente) e con una comprovata esperienza in campo scientifico che ne dimostri le potenzialità. La ricerca deve essere condotta in un istituto di ricerca pubblico o privato con sede in uno dei Paesi membri dell'Unione Europea o dei Paesi associati. Il finanziamento, fino a 1,5 milioni di euro, viene erogato per una durata massima di cinque anni. Due terzi del bilancio del CER è destinato ai ricercatori agli inizi della carriera – i programmi Starting grants e Consolidator grants – e i relativi bandi sono pubblicati una volta all'anno.
Il Consiglio europeo della ricerca, istituito dall'Unione Europea nel 2007, è il primo ente europeo di finanziamento della ricerca d'avanguardia. Ogni anno seleziona e finanzia i migliori ricercatori creativi di tutte le nazionalità e le età per sviluppare progetti basati in Europa. Tre i programmi di finanziamento principali: starting grants, consolidator grants e advanced grants. Un ulteriore programma di finanziamento, sinergy grants, è stato rilanciato nel 2017.
Ad oggi il CER ha finanziato circa 7000 ricercatori d'eccellenza in diverse fasi della carriera ed oltre 50 mila tra studenti di dottorato, post-dottorato e altro personale dei loro gruppi di ricerca.  

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