Edizione n.9 di mercoledì 19 marzo 2025

AlpTransit e linea Bellinzona-Luino-Gallarate/Novara, ora necessaria una task force anche per il traffico viaggiatori

Un ministro dei trasporti nel film Destinazione Piovarolo si rivolse al capostazione Totò affermando: «L’eccellenza della rete ferroviaria è il segno della civiltà di un paese». Eccellenza del trasporto merci, passeggeri o di entrambi?
Dopo aver seguito, negli ultimi mesi e con il dovuto interesse, la necessità del trasporto merci su rotaia, così come deriva dall’apertura dell’Alp Transit, ora altrettanto doveroso interesse ci pare debba essere dedicato al servizio pubblico passeggeri, ferroviario e no.
Lo spunto deriva da quello che Regione Lombardia mise in campo qualche anno fa, se è vero che le leggi discusse e approvate non debbano riempire gli scaffali rimanendo lettera morta.

LEGGE REGIONALE DEL 2012
Nel 2012 la Regione promulgò la legge 4 aprile n.6 “Disciplina del settore dei trasporti” commentata su questo giornale il 25 luglio di quell’anno. Questa la parte conclusiva dell’articolo a mia firma “Trasporto ferroviario e le ricette della crisi, Diffuse rivolte contro i tagli e il caso Lombardia – La linea Luino e la presa di posizione della Provincia di Varese”:
"…Eccezione Lombardia
In Lombardia, per fortuna, si marcia in controtendenza, affrontando l'emergenza finanziaria con lucidità e si guarda con interesse perfino ad aumentare del 10% la mobilità ciclistica con un "Piano regionale". La Regione si muove varando leggi sulla "Disciplina del settore dei trasporti" (L.R. n.6 del 4/4/2012) e si adopera per non abbandonare il trasporto pubblico, rivitalizzare le infrastrutture ferroviarie, privilegiando i treni e dare vita ad alleanze a tutto campo per non trovarsi impreparati al dopocrisi.
Nei primi di luglio in un "Tavolo regionale per la mobilità delle merci" ha preso il via un "Protocollo d’intesa" con Rfi, Fnm, imprese ferroviarie e gestori degli impianti di logistica per: sviluppo ed integrazione della rete ferroviaria; aumento della capacità d’interscambio modale strada-ferrovia; miglioramento del trasporto merci ferroviario lombardo. Tutti insieme mirando con realismo al quadro di programmazione "possibile" ed al rimedio delle "criticità segnalate". Appuntamento ad ottobre per sottoscrivere un accordo al fine di eliminare i “colli di bottiglia - così definiti dall'assessore Raffaele Cattaneo, patron del tavolo di lavoro - che riducono notevolmente il traffico merci su ferro".

Tassello Luino
Lasciare che dei 401 milioni di tonnellate di merci il 93% in Lombardia viaggi su gomma e solo il 7% su ferro non è incoraggiante. Mano, quindi, ad uno sviluppo strategico della rete che gioverà anche al servizio passeggeri. Allungamenti di binari, soppressioni di passaggi a livello, aumento del profilo delle gallerie e nuovi terminal.
Luino costituisce un tassello di quanto bolle nella pentola regionale delle infrastrutture. Nella giusta direzione si muove anche la Provincia di Varese. Il consiglio provinciale del 19 luglio ha approvato all'unanimità una mozione presentata dal luinese Paolo Enrico, sostenuto dal collega Pierangelo Rossi, a sostegno del rilancio della nostra linea ferroviaria. Temi trattati: sicurezza dei trasporti, impatto ambientale, disturbo acustico, passaggio a livello cittadino, compatibilità del traffico merci e passeggeri. Un programma nel quale dovrà essere coinvolto il comune di Luino che dal 2010 è impegnato per affidare le sue istanze a Fs, Canton Ticino, aziende ferroviarie e regione.
L'esito positivo dei treni Tilo da Bellinzona a Malpensa (
Il Corriere del Verbano del 18 luglio) incoraggia a non tirare i remi in barca”.

IMPEGNO POLITICO TERRITORIALE
La Lombardia proponeva un sistema di trasporto integrato “rispondente alle esigenze di mobilità delle persone e della sostenibilità ambientale… con particolare riferimento al trasporto pubblico regionale e locale…” (art. 1).
Così come riteniamo che nessuno, animato da buon senso, possa negare la necessità di dotare la economia nazionale ed europea del valido supporto del trasporto delle merci garantendo sicurezza e compatibilità ambientale, sottraendolo al dominio della strada e dirottandolo sulla rotaia, altrettanto impegno le autorità preposte alle amministrazioni territoriali e locali hanno il dovere per assicurare un servizio indispensabile alla vita di tutti i giorni, siano essi lavoratori, studenti e viaggiatori in genere, quello del trasporto.
Sindaci tutti, consiglieri comunali e regionali (presenti e futuri), istituzioni regionali e nazionali avranno la capacità di costituire una task force a sostegno delle istanze dei cittadini, ripetendo la medesima unione dimostrata per il traffico merci?

In particolare e fuori da ogni metafora è opportuno scendere sul dettaglio.
QUALE IL FUTURO DI TRENORD E TILO?
A partire dal gennaio 2018 (riapertura della linea ferroviaria da Bellinzona a Gallarate o Novara, passando da Luino), il traffico merci sarà il benvenuto e beneficerà di una infrastruttura rinnovata, sicura e più scorrevole, così come vuole il progetto Alp Transit. Ma il palinsesto dei treni passeggeri di Trenord e Tilo non deve diventare figlio di un dio minore e surclassato da sua maestà il Corridoio Rotterdam–(Luino)–Genova.
Il timore, non infondato, deriva dal maggiore appeal-ascolto delle forti economie (Europa, aziende multinazionali e governo) e dal pigolio di chi, costretto all’uso del treno e a un servizio pubblico in genere, si è visto spesso abbandonato. Vogliamo augurarci che quanto riportato dalla citata legge funga da guida alle autorità che hanno il dovere di abbandonare ogni fumosità di stampo elettorale e dare concreta attuazione ad un dispositivo democraticamente approvato.
Ci permettiamo (a rischio di apparire logorroici) di riportare quanto scritto nella legge regionale:
* “…affinchè risponda alle esigenze di mobilità delle persone e di sostenibilità ambientale e favorire, attraverso l'aumento e la razionalizzazione dell'offerta, l'ottimizzazione delle reti e degli orari, lo sviluppo dei centri di interscambio e l'integrazione tra le diverse tipologie di servizio, il trasferimento modale dal mezzo privato al mezzo pubblico”;
*“…migliorare la qualità del servizio in termini di regolarità, affidabilità, comfort, puntualità e accessibilità, anche mediante l'adozione di tecnologie innovative, la definizione di contratti di servizio che incentivino il raggiungimento di tali risultati e la realizzazione di un adeguato sistema di monitoraggio dei fattori di produzione e della qualità del servizio, basato anche sulle valutazioni dell'utenza”.

Come si vede, c’è impegno per tutti: comuni attraversati dalla ferrovia e quelli serviti da bus di linea e dalla navigazione. Tutti uniti da un comune compito nella realizzazione di un servizio di “mobilità pubblica” sotto la efficace egida della Regione Lombardia. Ne saranno capaci?
Giovanni Mele
ninomele35@gmail.com