Edizione n.13 di mercoledì 17 aprile 2024

Fondazione Cariplo

Patrimoni senza eredi, nel 2040 disponibili 90 miliardi di euro

Presentata a Pavia ricerca di Fondazione Cariplo - Alle comunità locali potrebbero essere lasciati più di 37 miliardi
Patrimoni senza eredi (foto Fondazione Cariplo

C’è una ricchezza che può tornare alla comunità. Sono i patrimoni di persone senza parenti o legittimi eredi e destinabili a opere e attività per il bene comune. Nel 2040 potrebbero essere disponibili 90 miliardi di euro e più di 37 miliardi potrebbero essere lasciati in eredità alle comunità locali.
Al Collegio Borromeo di Pavia, il 4 aprile 2024, è stata presentata in anteprima la terza edizione dello studio Patrimoni senza eredi, promosso da Fondazione Cariplo. Alla conferenza su “Le ragioni del dono” hanno partecipato, oltre gli autori della ricerca, anche i presidenti della Fondazione Cariplo, Giovanni Azzone, e della Fondazione Comunitaria di Pavia, Giancarlo Albini.
Tra gli ospiti anche Gian Paolo Barbetta, di Evaluation Lab di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, che ha guidato il gruppo di ricerca, Cinzia Di Stasio, segretario generale dell’Istituto italiano della donazione, Stefano Malfatti, esperto in lasciti testamentari, Anna Tripepi, direttrice della Fondazione della Comunità della Provincia di Pavia, Felice Scalvini, presidente onorario di Assifero, e Mario Cera, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lombardia.
SINTESI DELLA RICERCA
In Italia, secondo la stima dell’Evaluation Lab, i patrimoni di persone senza eredi che potrebbero passare di mano sarebbero complessivamente pari a 90 miliardi, rispettivamente 20,8 nel 2030 e 88,1 miliardi nel 2040.
Se tutte queste persone decidessero di devolvere interamente il proprio patrimonio a istituzioni di beneficenza, si tratterebbe di un ammontare davvero considerevole. Dalla stima rimane esclusa la componente di quelle famiglie con eredi che potrebbero decidere comunque di devolvere una quota per il bene delle comunità.
In base poi a una nuova simulazione dei curatori del rapporto, se al momento di redigere testamento una parte della ricchezza disponibile (esclusa la quota legittima) venisse devoluta al terzo settore (50% per singoli e famiglie senza eredi, 5% per le altre), i lasciti stimati potrebbero essere di 8,4 nel 2030 e 35,7 miliardi di euro nel 2040.
La differenza fra le due stime mette in evidenza che i valori dei lasciti al terzo settore dipendono fortemente dalla propensione a fare testamento da parte delle persone.
NOVITÀ RISPETTO AL 2009 E 2016
A distanza dai precedenti lavori del 2009 e 2016, sono state aggiornate le stime sul valore potenziale dei lasciti testamentari destinati al terzo settore, a organizzazioni benefiche o ad altri enti con il fine del bene comune. L’aggiornamento riguarda sia i dati di partenza (le indagini sui bilanci e sulla ricchezza delle famiglie della Banca d’Italia e i dati sulle aspettative di vita dell’Istat), sia la metodologia utilizzata per le stime.
Nel nostro Paese si sono registrati un significativo aumento della percentuale di anziani sul totale della popolazione e l’incremento progressivo delle famiglie senza figli. Il cambiamento demografico porta con sé la crescita dei "patrimoni senza eredi”, che potrebbero rappresentare una possibile fonte di ricchezza e nuovi fondi per l’attività delle organizzazioni del terzo settore.
Rispetto alle edizioni precedenti, lo studio si arricchisce di un ulteriore elemento di concretezza. Grazie ai risultati dell’indagine “Mille Voci per Comprendere” condotta annualmente dall’Evaluation Lab per Fondazione Cariplo, è stato possibile analizzare il differenziale attualmente esistente fra il valore potenziale dei lasciti stimati secondo i differenti modelli e la effettiva capacità di attrazione di lasciti testamentari da parte del terzo settore lombardo.
Patrimoni senza eredi (foto Fondazione Cariplo) 

Palazzo Verbania, 27.11.2014, acquisizione fatta

Cessione Verbania

Da giovedì 27 novembre 2014 Palazzo Verbania è proprietà del Comune di Luino. La cessione è gratuita e il passaggio formale dallo stato all’amministrazione civica è avvenuto a Palazzo Serbelloni. L’atto, ricevuto dal segretario generale Francesco Tramontana, è stato sottoscritto dal direttore regionale dell'Agenzia del Demanio, ingegner Luca Michele Terzaghi, e dal dirigente del settore Sviluppo sostenibile e promozione del territorio, architetto Stefano Introini.
L'amministrazione comunale inizierà la ristrutturazione nella prossima primavera. I lavori – 1 milione e 800mila euro - saranno finanziati da Fondazione Cariplo (un milione), Regione Lombardia (500.000) e fondi comunali (300mila). Soddisfatto del traguardo Andrea Pellicini: «L'acquisizione e il finanziamento della ristrutturazione del Verbania costituiscono il mantenimento di un impegno di mandato, assunto con i cittadini, nel programma elettorale. Una soddisfazione enorme che mi ripaga di tutto l'impegno che ho profuso come sindaco».
Alla cerimonia erano presenti (da sinistra nella foto): Luca Michele Terzaghi, Stefano Introini, Simona Corbellini (funzionaria comunale), gli assessori Alessandro Barozzi e Dario Sgarbi, Silvia Festinante (Agenzia Demanio), Francesco Tramontana, Daniela Elisa Roero (Agenzia Demanio) e Romano Nicolodi (funzionario comunale). «Dario Sgarbi – ha precisato Pellicini - meritava questo momento, in quanto, è stato l'asse portante di questi anni dell'Amministrazione, il punto di riferimento di tutti sulle questioni di bilancio e di patrimonio». 

Cassano Valcuvia, inaugurato il Centro Documentale “Linea Cadorna”

In occasione dell’annuale commemorazione della battaglia del S. Martino

Giornata memorabile quella di domenica, 18 novembre, nella quale si è posta una pietra miliare sul percorso, spesso faticoso, del recupero della memoria storica del nostro territorio.
L’occasione la celebrazione della commemorazione della battaglia del S. Martino, che quest’anno si è tenuta a Cassano Valcuvia (Varese), dove è stato inaugurato il Centro Documentale Frontiera Nord “Linea Cadorna”, fortemente voluto dal sindaco Marco Magrini e dalla Comunità Montana Valli del Verbano di cui è presidente. Un’opera realizzata anche con il contributo della Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo.
Sei sale espositive raccontano la storia della linea di difesa Cadorna, della cruenta battaglia partigiana del S. Martino, evidenziando nel contempo, in modo dettagliato, la geologia, la geomorfologia, la fauna, la flora e gli aspetti naturalistici della nostra zona. Un lavoro che si è avvalso della preziosa consulenza di Francesca Boldrini, Gianfranco Giannantoni e Federico Pianezza, coadiuvati da numerosi collaboratori cassanesi.

Istituzione unica nel Varesotto
Le sale multimediali espositive sono dotate di strumentazioni audio-visive, di pannelli iconografici, di punti interattivi e di documenti ed oggetti pertinenti alle varie tematiche trattate. Il fabbricato che accoglie il Centro è stato donato al comune dalla famiglia Giani in memoria del partigiano Marco Giani.
Un’istituzione unica nella nostra provincia, destinata a diventare un polo di riferimento per le scuole, per i ricercatori, per la promozione di un’articolata offerta culturale e didattica. Questo l’auspicio espresso più volte durante la mattinata dal presidente Magrini e dalle varie personalità intervenute. Una cerimonia che ha visto la presenza di una folta rappresentanza dei comuni della provincia, insieme ai sindaci o ai loro delegati.

Reduci del S. Martino
Un gran numero di gonfaloni, gli uni accanto agli altri, hanno sfilato, al termine della messa nella chiesa parrocchiale, lungo le vie del paese per convergere nella piazza dove sorge il monumento ai Caduti. Momenti di intensa commozione soprattutto quando Pietro Somaini, uno dei reduci del S. Martino, ha rievocato i drammatici avvenimenti di cui è stato testimone e protagonista. Sul palco d’onore anche Carlo Alini, classe 1916, lui pure scampato al massacro. Presenti inoltre il prefetto di Varese, Giorgio Franco Zanzi, Luca Marsico, vicepresidente della Provincia, il senatore Giuseppe Zamberletti, l’ex assessore regionale Raffaele Cattaneo, il presidente provinciale dell’ANPI, Angelo Chiesa. Da parte di tutti gli oratori è stato ribadito l’invito, in un momento di generale sconforto come quello che stiamo attraversando, a dare concreta attuazione agli ideali di libertà, di impegno politico e sociale, per i quali i partigiani del S. Martino hanno combattuto mettendo a repentaglio la loro vita. (Altre immagini sulla manifestazione in Prima pagina)
Emilio Rossi 

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