Edizione n.9 di mercoledì 19 marzo 2025

San Martino

Duno (Varese), rievocazione della Battaglia del S. Martino

La cerimonia di domenica 16 novembre sarà una prima risposta alle provocazioni neofasciste – A fine mese seguirà una grande manifestazione a Varese
LA STELE RICORDO SUL S. MARTINO
IL SACRARIO DEL S. MARTINO

Sabato, 1° novembre 2014, sono state piantate 200 rune celtiche a lato della chiesetta di San Martino in culmine, sopra Duno, nell’area che fa parte del sacrario dove giacciono le spoglie di quei valorosi che hanno sacrificato la loro vita per un ideale di giustizia e di libertà. Questa vetta fu, infatti, teatro della battaglia svoltasi il 13-14-15 novembre 1943.
Furono proprio gli uomini della formazione “Cinque Giornate” agli ordini del colonnello Carlo Croce che, primi in Italia, si ribellarono all'occupazione nazi-fascista. Un luogo sacro dunque dove militanti neofascisti si sono persino fatti fotografare accanto alle rune in legno, alla svastica e al fascio littorio, simboli dei regimi dittatoriali del secolo scorso. Sono stati inoltre ritrovati diversi volantini in cui si equiparano le vittime partigiane a quelle del nazismo e uno striscione che inneggia ai “guerrieri d'Europa”.
La “rivendicazione” del gesto è arrivata da una pagina Facebook.

SFIDA ALLA COSTITUZIONE
E’ la seconda volta che si ripete una manifestazione del genere, ma quest’anno i responsabili del gesto hanno alzato il tiro: non più solo striscioni, ma l’utilizzo di una simbologia che di certo non può passare inosservata.
Il vergognoso atto rivendicato dalla comunità militante dei Dodici Raggi rappresenta un’oltraggiosa e ignobile sfida che si pone in aperto contrasto con i principi su cui si fonda la Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza e dal sacrificio di migliaia di uomini vittime di un regime liberticida.
Di fronte a questa grave istigazione di chiara matrice neo-fascista, le istituzioni pubbliche (comuni, comunità montane, provincia, regione, ecc.) hanno il dovere di levare alta la loro voce. Alcune l’hanno già fatto, altre lo faranno.
DAL SAN MARTINO ALLA GERA
Non possiamo dimenticare che il fascismo-nazismo ha causato una guerra mondiale disastrosa con un bilancio, secondo alcuni studiosi, di 60 milioni di morti e lo sterminio di 6 milioni di ebrei e che il nazismo nacque dal tronco del fascismo e si modellò sui principi autoritari propugnati da Mussolini. Il fascismo peraltro non si sottrasse alla logica delle vergognose leggi razziali contro gli ebrei, promulgate in Italia nel 1938. 

Anche il Varesotto ha offerto un tributo di sangue alla riconquista della libertà perduta. Ne sono un fulgido esempio i martiri della Gera che abbiamo appena commemorato.
COMMEMORAZIONE 16 NOVEMBRE
Domenica 16 novembre occorre pertanto un sussulto di indignazione, che deve tradursi nella partecipazione sul Monte S. Martino alla cerimonia commemorativa in ricordo degli eroi che hanno combattuto per la difesa del suolo italiano di fronte all’invasione tedesca, fonte di tanti lutti, di tragedie e di massacri.
Sono passati nemmeno 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale in Italia e alcuni partigiani sono ancora in vita. Persone che hanno vissuto il dramma della dittatura, che hanno subito anni di carcere, di torture e di guerra, nella quale hanno visto amici e familiari morire per mano fascista e nazista sono oggi costretti ad assistere ad un simile scempio.
Eppure la legge n. 645/1952 (la cosiddetta legge Scelba) sanziona chiunque promuova od organizzi, sotto qualsiasi forma, la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi propri del fascismo, o le sue finalità antidemocratiche o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista, denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista.
Perché allora ad un anno di distanza queste provocazioni si ripetono? A fine novembre una grande manifestazione a Varese richiamerà l’attenzione su questi gravi fatti, nella speranza che si giunga finalmente a porre la parola fine a questo doloroso capitolo della nostra storia recente.
Emilio Rossi  

Voldomino e San Martino, visita di antifascisti croati

A Luino, sabato 8 giugno, è giunta in visita al Sacrario dei Partigiani alla Gera di Voldomino una delegazione della Federazione dei Combattenti Antifascisti e degli Antifascisti di Zagabria (Croazia), gemellata dal 1967 con la Sezione Anpi di Varese per impulso di Angelo Chiesa. Era accompagnata da alcuni membri dell'Anpi provinciale guidata dal presidente Angelo Chiesa.
Ad accoglierla c'erano Rosetta Merini Garibaldi, la nipote Maria Rosa Castoldi, suo marito e un gruppo di iscritti della sezione Anpi di Luino, guidata da Remo Passera.
Angelo Chiesa ha raccontato brevemente agli ospiti croati i tristi fatti dell'"Ottobre di sangue varesino" (ottobre 1944) e ha presentato la figura di Rosetta Garibaldi e del suo ruolo durante la Resistenza. Rosetta Garibaldi ha ringraziato gli ospiti della visita e li ha invitati a casa sua per un breve rinfresco.
Il giorno seguente, domenica 9 giugno, la delegazione dell'Associazione Sabah-A C'rnomerec e dell'Associazione "Josip Broz-Tito" di Zagabria. ha partecipato alla commemorazione del San Martino. Al loro fianco la rappresentanza varesina Anpi con Angelo Chiesa, il "bandierone" Anpi dell'ATM di Milano, l'assessore luinese Marcello Castelli e i due gonfaloni di Luino e Varese.
gp per Anpi Luino

Corteo storico San Martino

Si è ripetuto anche quest’anno il corteo storico di San Martino organizzato dalla Pro Loco. Nel pomeriggio di sabato 8 novembre bambini delle scuole elementari, famiglie e associazioni varie sono partiti da Piazza Libertà e hanno raggiunto il sagrato della chiesa del Carmine. Ha quindi preso il via la rappresentazione della storia del santo accompagnata da piccoli laboratori per bambini e alla fine la festa si è conclusa con castagne, vino, trippa del povero e salamelle.

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