Edizione n.13 di mercoledì 17 aprile 2024

Rfi

Linea Zenna-Luino-Gallarate-Sesto Calende, gli scenari del prossimo traffico ferroviario

Vertice nella prefettura di Varese tra RFI, sindaci e Provincia sulla sicurezza

Le gallerie non saranno solo adeguate nella sagoma, ma verranno anche equipaggiate con infrastrutture di sicurezza, dai marciapiedi agli impianti antincendio, dall'illuminazione di emergenza alla messa a terra degli impianti elettrici.
Non inferiore nemmeno l’attenzione all'efficienza del materiale rotabile, già sottoposta ad avanzati sistemi di controllo. Verrà affinato il sistema RTB per verificare la temperatura delle boccole dei treni. Questo sistema, già presente a Luino e Parabiago, consente di fermare automaticamente i treni laddove la temperatura delle boccole sia più elevata dei limiti previsti. Sono queste alcune delle misure di sicurezza che verranno potenziate sulla linea Zenna-Gallarate-Sesto Calende.
Gli interventi di Rete Ferroviaria Italiana sono stati illustrati dall'Ingegner Vincenzo Macello, presente a Varese all'incontro organizzato il 28 aprile 2017 dal prefetto Giorgio Zanzi su sollecitazione dei sindaci. Oltre a quasi tutti i sindaci della tratta ferroviaria, c’erano anche il vicepresidente della Provincia Marco Magrini e il comando provinciale dei vigili del fuoco. «È solo una tappa del percorso, ma è stata una giornata importante» è stato il commento del primo cittadino luinese Andrea Pellicini.
SISTEMI DI SICUREZZA A GALLARATE, LAVENO E LUINO
«Per la prima volta, grazie all'intervento del prefetto, RFI ha rappresentato in maniera organica gli interventi che andrà ad eseguire sulla linea e le misure di sicurezza che verranno potenziate» ha dichiarato Pellicini.
«Verrà inoltre messo in funzione in Luino entro l'anno l'impianto per la misurazione dei carichi verticali, una sorta di pesa complessa. Detto sistema sarà installato anche a Gallarate. Sarà inoltre inaugurato entro l'anno il nuovo sistema ETCS livello 1 tra Luino e il confine con la Svizzera, finalizzato ad implementare la sicurezza per il mantenimento della distanza tra i treni. Inoltre, RFI ha affermato che intende promuovere anche sulla linea di Luino la fornitura di un mezzo bimodale (in grado di procedere su strada e su gomma) per lo spegnimento degli incendi. A Laveno e Luino verrà anche installato un moderno e sofisticato sistema di movimentazione dei treni nel sedime delle stazioni. Il prefetto ha dato ulteriore dimostrazione di sensibilità, impegnandosi a correlare lo sviluppo dell'infrastruttura ferroviaria con la realizzazione della nuova caserma dei vigili del fuoco a Luino».
ESERCITAZIONI E INFORMAZIONE
C’è da aggiungere che RFI, dietro richiesta dell’assessora luinese Alessandra Miglio, si è anche impegnata a effettuare nella stazione di Luino entro il 2017 un'esercitazione su emergenza da incidente ferroviario.
«Nel prossimo futuro – ha aggiunto Pellicini - sono previsti ulteriori incontri sul territorio al fine di agevolare una migliore conoscenza di queste tematiche da parte delle popolazioni interessate. Ulteriori garanzie sono state afferite in ordine al contenimento del rischio idrogeologico».  

Galleria Monte Ceneri, verso il traguardo anche il terzo cantiere di Alptransit

Sopralluogo della delegazione Ue Commissione Coter – Adeguamento delle linee ferroviarie italiane di Luino, Chiasso e Domodossola
Monte Ceneri veduta aerea
Monte Ceneri, Cattaneo (al centro) con la delegazione Coter e il console svizzero Baumann nella galleria del Monte Ceneri

Prima Lotschberg (34,6 chilometri) nel 2007, poi San Gottardo (57,1 chilometri) l’11 dicembre 2016 e, ora, Monte Ceneri (15,4 chilometri) dal 2020. Sono le tre gallerie del progetto Alptransit realizzato con tipica puntualità dalla Svizzera. Obiettivi: trasferire il maggior volume di traffico dalla strada alla rotaia, agganciare la rete ferroviaria europea ad alta velocità, collegarsi direttamente con l'asse Rotterdam-Anversa-Genova.
Il costo complessivo di Alptransit ammonta a circa 22 miliardi e mezzo di euro. A questa montagna di soldi vanno poi aggiunti altri 42 miliardi e 300 milioni di euro, investiti nei grossi ampliamenti previsti da Ferrovia 2000, nello sviluppo di 130 progetti dell'infrastruttura ferroviaria SIF, nel raccordo diretto con la rete ferroviaria europea ad alta velocità e nei collegamenti lungo l'asse Rotterdam-Anversa-Genova,

LAVORI A LUINO, CHIASSO E DOMODOSSOLA…
La colossale opera non solo risponde a un preciso mandato politico del popolo rossocrociato (1994), ma ha inevitabili e benefiche ricadute anche sul fronte italiano.
L’inaugurazione e la messa in servizio della Galleria di base del Ceneri sono previste per il 2020. La sua realizzazione comporterà un miglioramento delle interconnessioni con la Lombardia e l'istituzione di nuove linee ferroviarie da parte della TiLo (la società mista Ticino Lombardia).
Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha in corso interventi di potenziamento tecnologico e infrastrutturale per circa 500 milioni di euro lungo i tre valichi transfrontalieri di Luino, Chiasso e Domodossola, tra cui adeguamenti per consentire il transito di carichi alti fino a quattro metri, l’adeguamento del modulo dei binari allo standard europeo di 750 metri  e l’installazione di tecnologie di ultima generazione per incrementare la capacità di traffico merci e viaggiatori.
…E PROSSIMO TRAFFICO MERCI
Con il completamento del Ceneri, unitamente a quella del San Gottardo, si potrà ottenere un’unica linea ferroviaria quasi completamente pianeggiante, in grado di accogliere sul suo percorso treni merci dal peso complessivo di 2mila tonnellate.
A lavori completati, la capacità di traffico merci sarà di 390 treni al giorno a fronte dei 285 di oggi, di cui 170 al valico di Chiasso, 90 al valico di Luino e 130 al valico di Domodossola. Entro fine anno, con un investimento complessivo di 260 milioni di euro, è infine prevista l’attivazione anche della linea Arcisate–Stabio, che grazie all’interscambio di Gallarate consentirà di collegare facilmente l’aeroporto di Malpensa con le principali città della Svizzera centrale e meridionale.
SOPRALLUOGO EUROPEO
Ai cantieri della Galleria Monte Ceneri ha fatto visita, l’8 giugno 2017, la Commissione europea per le politiche di Coesione territoriale (Coter) a margine di un seminario sul tema della cooperazione transfrontaliera organizzato il giorno precedente al Joint Research Centre di Ispra (VA).
Il presidente Raffaele Cattaneo e la delegazione sono stati accolti a Sigirino dal presidente della Direzione generale di AlpTransit San Gottardo Renzo Simoni, il presidente del Consiglio di Stato del Ticino Manuele Bertoli, il presidente del Consiglio Cantonale ticinese Walter Gianora e il responsabile della comunicazione dell'Ufficio federale svizzero dei Trasporti Gregor Saladin. «I lavori procedono nel rispetto dei tempi previsti - ha sottolineato Cattaneo - ed entro il 2020 il sistema Alptransit sarà pienamente operativo. Sul fronte italiano dobbiamo adoperarci per rispettare i tempi di realizzazione per le opere complementari, dall'Arcisate-Stabio a quelle in programma in prossimità dei valichi di Luino, Chiasso e Domodossola, e sono fiducioso che ci riusciremo in modo puntuale».
GALLERIA DEL MONTECENERI
I cantieri del tunnel del Monte Ceneri sono stati illustrati dal direttore dei lavori Alberto De Col. Con i suoi 15,4 chilometri di lunghezza, la Galleria di base del Monte Ceneri rappresenta, dopo l’apertura della Galleria di base del San Gottardo, il secondo maggiore progetto di galleria della Svizzera.
Analogamente alla Galleria di base del San Gottardo, anche quella del Ceneri è costituita da due canne a binario unico, distanziate tra loro di circa 40 metri e collegate l’una all’altra ogni 325 metri attraverso cunicoli trasversali. Vista la sua lunghezza, non sono necessari cambi di corsia né stazioni multifunzionali. Su richiesta del Cantone Ticino è in corso di realizzazione la bretella Locarno–Lugano, che servirà anche a smaltire il traffico regionale ticinese, riducendo i tempi di percorrenza del tratto tra le due località dagli odierni 59 minuti a 31 minuti.
Per collegare la Galleria di base del Ceneri alla linea ferroviaria esistente sono in fase di costruzione altre opere al nodo di Camorino: tra di esse spiccano soprattutto il ponte a quattro binari sovrastante l’autostrada A2 e i due viadotti ferroviari.
Nelle foto: Il presidente Cattaneo (al centro) con la delegazione Coter e il console svizzero Baumann nella galleria del Monte Ceneri; veduta aerea del cantiere Alptransit 

Linea ferroviaria di Luino e Alptransit, il punto sui lavori di ammodernamento

A Palazzo Serbelloni sindaco Andrea Pellicini e assessora Alessandra Miglio si sono incontrati con i tecnici di Rete ferroviaria italiana

Cronoprogramma finora rispettato, fine dei lavori prevista per il 9 dicembre 2017, impegno a contenere i rumori. I lavori però, iniziati l’11 giugno 2017, non finiranno del tutto entro quest'anno. Ci saranno ulteriori chiusure di 8 ore al giorno, coordinate con la ferrovia svizzera, che si sta ammodernando anch'essa a nord di Luino.
Sono questi, in sintesi, i punti essenziali sullo stato di ammodernamento della linea ferroviaria Cadenazzo-Luino-Laveno emersi, il 9 luglio 2017, da un incontro a Palazzo Serbelloni del sindaco Andrea Pellicini e dell'assessora Alessandra Miglio con il direttore di produzione Rete ferroviaria italiana (Rfi) Lombardia, Vincenzo Macello, accompagnato dal suo staff.
LAVORI E RUMORI
Il colloquio, definito «chiarificatore», rispecchia l’attenzione «alta» dell’amministrazione luinese su diverse questioni legate ai lavori in stazione e sulla linea.
L'ing. Macello ha dichiarato di aver raccomandato la massima attenzione ai tempi e ai livelli di emissione sonora per creare il minor disturbo possibile alla popolazione. Inoltre ha riferito che nelle gallerie, rinnovate con nuovi impianti di sicurezza e cassonetti strutturati ribassati, è stato introdotto l'uso di speciali frese per contenere il rumore rispetto ai deframmentatori tradizionali.
STAZIONI DI LAVENO
Meno buone le notizie riguardo alla possibilità di collegare a breve le due stazioni (FS e Trenord) di Laveno. Per settembre non sarà possibile, come auspicato. Motivo: difficoltà burocratiche legate al dialogo complesso tra due enti come Rfi e l'autorità di certificazione.
Rfi, tuttavia, starebbe lavorando per risolvere la questione il prima possibile e, inoltre, la fine lavori sulla strada che porta a Laveno dovrebbe agevolare l'arrivo degli autobus alla stazione FS rispetto ad oggi.
CHIESA DI COLMEGNA E SCARPATE
Non è stato dimenticato il tema della chiesa di Colmegna e delle fessurazioni che preoccupano gli abitanti della frazione.
L'ingegnere Macello si è impegnato a chiedere l'intervento del laboratorio indipendente di certificazione, che poi valuterà come procedere per avere dati certi sugli effetti delle eventuali vibrazioni provocate dal passaggio dei treni. Quanto ai ripari fonici, ha ribadito che «al momento» non sono finanziati. «Vedremo - ha aggiunto - se sarà percorribile l'ipotesi di uno stralcio per venire incontro alla soluzione di una incresciosa situazione che si presenta spesso durante le messe»: un rumore assordante costringe l'officiante ad interrompere la funzione.
Per quanto riguarda l'attenzione alle scarpate ferroviarie è stata garantita la manutenzione accurata degli scolatoi e del verde, oltre ad alcune opere di messa in sicurezza dei versanti, per esempio a Pino Tronzano.
SOTTOPASSO VIA CAIROLI
Si è poi appreso che a Luino la travatura del nuovo sottopasso di via Cairoli dovrebbe essere installata in settembre con il contestuale abbassamento del piano di calpestio. Infine è emerso che i lavori alla linea non finiranno del tutto quest'anno. «Ci saranno ulteriori chiusure di 8 ore al giorno, coordinate con la ferrovia svizzera che si sta ammodernando anch'essa a nord di Luino».
A questo incontro ne seguirà, su richiesta di Pellicini su mandato dei sindaci, un altro con le amministrazioni dei comuni della linea. In quell’occasione tutti saranno aggiornati sullo stato dei lavori e su quello che si sta facendo per la sicurezza.  

Alptransit e linea Bellinzona-Luino-Gallarate, a Palazzo Lombardia raccordo tra territorio, Rfi e Governo

Una cabina di regia, presieduta dal commissario della Provincia di Varese Dario Galli, raccoglierà le richieste dei sindaci della sponda varesina da sottoporre poi a Governo e Rete Ferroviaria Italiana
Stazione Luino, interno

Finalmente! Il futuro della ferrovia Bellinzona-Luino-Gallarate non calerà più dall'alto, ma la voce del territorio arriverà fino nei palazzi romani e sul tavolo di Rete Ferroviaria Italiana. A Milano, il 13 febbraio, una delegazione di sindaci della sponda varesina del lago Maggiore ha trovato accoglienza a Palazzo Lombardia.
La Regione Lombardia farà da raccordo tra le loro proposte e segnalazioni, da una parte, e le decisioni di Governo e Rfi, dall'altra. Il governatore Roberto Maroni ha ascoltato le preoccupazioni manifestate sui progetti Alptransit e sul Corridoio europeo Genova-Rotterdam per il trasporto delle merci e ha annunciato la costituzione di una cabina di regia. Un tavolo permanente, coordinato dal commissario della Provincia di Varese Dario Galli, farà da ponte tra i comuni e i centri decisionali di Governo e Rfi sul potenziamento e adeguamento della tratta. La consigliera regionale Francesca Brianza raccoglierà le richieste del territorio e poi la Regione Lombardia tratterà le misure necessarie ai livelli superiori.
L'Alptransit avanza e i tempi si stringono. Mentre la Svizzera marcia con pieno rispetto di programmi e tempi, da parte italiana i ritardi cominciano a pesare, come testimonia il caso della bretella ferroviaria Arcisate-Stabio. Sindaci e cabina di regia hanno perciò deciso di rivedersi a breve. 

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