Edizione n.44 di mercoledì 11 dicembre 2024
Mostra
Travedona Monate, omaggio a Enrico Somaré
A Travedona Monate (Varese), sabato 23 settembre 2017 (ore 18), l’amministrazione comunale intitolerà a Enrico Somaré, critico d’arte, traduttore e poeta nato a Travedona Monate nel 1889 e morto a Milano nel 1953, la Palazzina Culturale di via Verdi e inaugurerà la mostra “Enrico Somaré, la vita e le opere”. Nei giorni 23 e 24 settembre e 1,7 e 8 ottobre (ore 11-13/15-18) il pubblico potrà visitare una esclusiva esposizione di libri, opere e fotografie forniti dalla famiglia Somaré e curata da Marco Tamborini
Nella serata (ore 21) di sabato 23 settembre a Monate la Sala Don Luigi Ponti (via Binda 2) ospiterà il concerto per pianoforte e fischio melodico “Il fischio magico” con la nipote di Enrico Somaré, fotografa, artista e filmmaker Elena Somarè e Gianluca Massetti. Eseguiranno la musica amata dai Somaré: canzoni napoletane e jazz anni ‘40. Ingresso libero.
Chi era Enrico Somarè
Enrico Somaré nasce a Travedona Monate il 19 ottobre 1889 da Francesco e Luisa Tomasina, di origine contadina. Frequenta le scuole tecniche e poi va a Milano alla ricerca dell’indipendenza economica, lavorando come fattorino.
Coltiva la lettura di poesia e lo studio di saggi d’arte, che gli forniscono una cultura autodidatta di buon livello. La prima raccolta di poesia è del 1911, seguono durante la guerra altre pubblicazioni, soprattutto traduzioni.
Nel 1919 si sposa con Teresa Tallone, figlia del pittore e docente a Brera Cesare Tallone. Nel 1922 fonda a Milano L’Esame-rivista mensile di coltura e arte, che ha eco per la pubblicazione di testi di Baudelaire, Proust, Mann e anche saggi dello stesso Somaré sull’arte di Masaccio e di altri pittori dell’Ottocento. Sua opera maggiore, “Storia dei pittori italiani dell’Ottocento”
Nel 1926 apre in via Chiesa Rossa 6 una libreria-galleria d’arte e continua a pubblicare L’Esame per tutti gli anni Trenta. Nel 1949 organizza una mostra al Metropolitan Museum di New York sui “Pittori Italiani dell’Ottocento”. Muore a Milano il 5 febbraio 1953. Viene sepolto nel cimitero di Travedona Monate.
Cannobio, Lo specchio del lago con Baj
Le sale espositive di Palazzo Parasi di Cannobio ospitano fino al 29 ottobre una raccolta di opere di Enrico Baj. Sono installate venti lavori incentrati sulla serie degli Specchi. Nelle sale il visitatore trova collage di specchi su materiali eterogenei, come tavola, tappezzeria, stoffa, tela, che creano spesso dei personaggi e dei mostri, come gli indimenticabili ultracorpi “Personaggio”, “A magic”, “Ultracorpo allo specchio”, insieme al “Grande Attrattore” del 1980, composto da ventisette pannelli specchianti. Alle opere si lega idealmente l'immagine dello specchio d'acqua del Lago Maggiore, sul quale si affaccia Cannobio. Compoaiono così le celebri “Modificazioni”, “Au bord du lac”, figure popolari e kitsch , oppure “Lo scoppio è alto nel cielo” del 1953, esempio della pittura nucleare. Completano l'esposizione “Bagnanti a Gavirate” del 1947, un piccolo dipinto ad olio, e il libro d'artista “Sull'Acqua” del 2003 con tredici testi inediti di Giovanni Raboni.
Oropa (Biella), immagini e documenti sui profughi della Grande Guerra
A Oropa (Biella), domenica 8 gennaio, è stata inaugurata la mostra “Qui siete amati e prediletti”, dedicata ai profughi della Prima Guerra Mondiale ospitati nel locale santuario. Documenti e immagini ripercorrono l’arrivo, già dalla fine di giugno del 1915, di centinaia di profughi in fuga dalle zone di combattimento in Trentino Alto Adige, Gorizia, Veneto e Pola.
La ricerca è stata svolta dal curatore Danilo Craveia attraverso L’Eco del Santuario di Oropa e l’archivio storico. La mostra, come osservano gli organizzatori, é «un'occasione per riflettere sull'attualità e sul ruolo di "rifugio" svolto nei secoli dal Santuario di Oropa». Apertura tutti i giorni (dalle 10 alle 17) nelle sale della dottrina del Santuario fino al 26 febbraio.
Laveno, Presepi e Natività in ceramica
Sul Lago Maggiore, il Midec - Museo internazionale design ceramico - di Laveno Mombello espone, dal 30 novembre 2024 fino al 6 gennaio 2025, una raffinata raccolta di presepi in ceramica realizzati già nella seconda metà del secolo scorso e prestito di un collezionista.
La selezione è stata curata da Anty Pansera e Giacinta Cavagna nella mostra “Un uomo, una donna e un bambino… Icone ceramiche della natività: una tradizione occidentale e cattolica”. Si tratta di composizioni tradizionali, ma progettate e realizzate da designer e artisti contemporanei.
Autori sono autori di varia provenienza e scuola, da quella ligure a quella faentina a quella. varesina. Primattore il presepe firmato da Antonia Campi, per anni art director della Società Ceramica Italiana di Laveno.
Nella nutrita schiera di stile e progetti figurano due formelle in maiolica smaltata e un piccolo bassorilievo del faentino Angelo Biancini (1911-1988), presente a Laveno negli anni Trenta, e numerose Natività del designer varesino Ambrogio Pozzi (193-2012), formatosi a Faenza e operante poi a Gallarate.
Non poteva mancare la firma del ceramista lavenese Albino Reggiori (1933-2006), figura nota anche perché, tra il resto, dal 1983 al 1995, fu direttore e presidente della Civica Raccolta di Terraglia del Museo della Ceramica di Cerro, oggi MIDeC. Particolare rilievo assume poi una testimonianza anonima dalla Ceramica di Ghirla, storica fabbrica di maiolica e ceramica, attiva dagli ultimi anni del XVIII secolo.
Dalla scuola varesina e faentina si passa a quella ligure con il savonese Giovanni Battista De Salvo, detto Gibba (1903-1964), e a quella vicentina di Giulia Filippi–Lineasette (Marostica) con una “Sacra Famiglia” in tre pezzi in grès porcellanato.
Tra gli esemplari contemporanei un posto a sé occupa il colorato e “ludico” presepe di Massimo Giacon, celebre fumettista, che rivisita la tradizione delle popolari statuine in porcellana consuete nelle fabbriche europee del XVIII secolo. A questo gruppo si può ascrivere un presepe di Ottaedro di Laveno, denominazione di un gruppo costituitosi negli anni Ottanta per sperimentare e realizzare ceramiche recuperando la tradizione manifatturiera locale e iniziando a rivisitare proprio il tema della Natività di cui propose numerose varianti.
Completano la rassegna due piccoli, curiosi presepi, di fattura popolare il primo, più dal tocco contemporaneo il secondo.
Sede mostra: MIDeC, Museo Internazionale Design Ceramico, Laveno Mombello (Varese). Biglietti: intero 6 euro, ridotto 3 euro. Informazioni: segreteria@midec.org; tel. +39.0332.625551.
Nella foto: locandina Midec.
Laveno Mombello, progetti per l’ex Società Ceramica Italiana
A Cerro di Laveno Mombello (Varese), dal 18 giugno al 2 luglio 2017, saranno esposte a Palazzo Perabò le proposte di riqualificazione dello stabilimento ex Società Ceramica Italiana di Laveno Mombello, che fu progettato dall’architetto Piero Portaluppi fra il 1924 e il 1926. Gli elaborati sono opera del Laboratorio di progettazione dell’Architettura degli interni corso di laurea in Progettazione dell’Architettura | Scuola AUIC | Politecnico di Milano.
La mostra “Un Landmark per Laveno Mombello. Progetti per l’ex Società Ceramica Italiana” è promossa da Comune di Laveno Mombello, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (Dastu) del Politecnico di Milano, Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni (Auic) del Politecnico di Milano, Museo Internazionale Design Ceramico (MIDeC) di Cerro di Laveno Mombello, Interior Reuse Lab. Inaugurazione sabato 17 giugno alle ore 17.30.
PROPOSTE DI 40 STUDENTI
I progetti sono stati elaborati da quaranta studenti del Laboratorio di Progettazione dell’Architettura degli Interni “Interior Reuse Lab” (Scuola AUIC, Politecnico di Milano) diretto dalle professoresse Imma Forino e Francesca Rapisarda, con gli architetti Marcella Camponogara, Biagio Cofini, Jacopo Leveratto ed Eleonora Riccioni (Dastu).
Tre le ipotesi di recupero e riuso proposte per la palazzina uffici e gli edifici di ingresso e di servizio della fabbrica: 1) Creative Hub (per startup e coworking per giovani professionisti e fab lab per piccole produzioni ceramiche); 2) Cultural Basin (aperto a eventi culturali, congressuali ed espositivi); 3) Kid Learning Center (destinato al tempo libero e ad attività formative dei bambini nel doposcuola).
Spiega la Conservatrice del Midec, architetto Maria Grazia Spirito: «A partire da questi spunti e da quelli offerti dalla Municipalità, che da tempo prospetta un Museo del Sanitario, i giovani progettisti hanno sviluppato un programma funzionale per l’insieme portaluppiano, riprogettato gli interni degli edifici, gli arredi, i sistemi allestitivi, i servizi al pubblico e, al contempo, riqualificato l’area esterna nell’ottica di valorizzare un importante simbolo della città. Nel rispetto e nella valorizzazione delle strutture e delle decorazioni originari sono emersi nuovi habitat contemporanei, affinché lo straordinario complesso di Piero Portaluppi non sia abbandonato a una sorte fatale, ma ritorni a essere un espressivo landmark per Laveno Mombello».
APERTURA MOSTRA: 18 giugno-2 luglio 2017: martedì 10–12.30; da mercoledì a venerdì 10-12.30 e 14.30–17.30; sabato e domenica 10-12.30 e 15–18; chiuso il lunedì. INFO: 0332/625551.
Venti Stagioni a San Bernardino Grigioni
Galleria spazio28 arte contemporanea, strada cantonale 28, San Bernardino, Grigioni, in Svizzera. È l'indirizzo, e luogo prediletto, di un progetto artistico che, avviatosi nel 2002, si è subito tradotto in realtà e ha tessuto uno stretto rapporto sia con i territori della Confederazione sia con quelli della confinante Italia. Ora, a vent'anni da quell'inizio, spazio28 si volta indietro e riepiloga. Lo fa secondo il proprio linguaggio - le mostre - organizzando per sabato 30 luglio l'esposizione “Stagioni”, a cura di Mariella Filippi.
Riuniti in sintesi i contenuti di venti anni di operatività dedicata alla tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale (illustrazioni di Annafilippi, Nilla Six, Danila Denti, Gianantonio Ossani), allo scambio culturale (con calcografie che rappresentano racconti dei Grigioni nel "Calendario d'artista 2022), alla capacità di trasmettere arte (con Paolo Blendinger, Ettore Antonini, Renato Giananti, Andy Wildi, Vincenzino Vanetti e Mirella Gerosa). In mostra inoltre sculture di Penelope Soler e Monica Maffei, le grandi ciotole di Petra Weiss, opere di Umberto Faini, Gabriela Spector, insieme ai lavori di artisti rappresentativi della galleria come Gillo Dorfles, Federica Galli, Walter Valentini, Carlo Nangeroni.
Inaugurazione sabato 30 luglio 2022, alle 18, con Paolo Blendinger. Fino al 27 agosto 2022. Orari: dal lunedì al venerdì 15- 18, sabato e festivi 10 -13 e 15- 18.
Info +41.91.8320130; +39.3388454952 spazio28@yahoo.it
Luino, i teatrini di carta con il Teatro dei Burattini di Varese
A Luino, dal 30 novembre 2024 al 7 gennaio 2025, il Teatro dei Burattini di Varese presenterà a Palazzo Verbania la mostra di Chicco Colombo “Butai”, i teatrini di carta del Kamishibai (da Kami, carta; Shibai, dramma, teatro), un‘antica arte giapponese dei monaci buddisti del XII secolo per raccontare storie con immagini e parole.
In venticinque Butai, tutti realizzati da Colombo e usabili per il teatro e raccontare storie, verranno sviluppate diverse linee di ricerca espressiva, da quella architettonica sulla forma e l’uso-funzionamento del Butai a una proposta pittorica di Colombo trasportata come decorazione direttamente sui Butai.
Una serie di Butai è dedicata alla artista ceca Kveta Pakovska, scomparsa quest’anno, e altri due a Enrico Baj e Gianni Rodari nel centenario della nascita. Ci sono pure Butai interpretati in modo materico, dove la materia diventa già narrazione e immagine, e altri Butai oggi in uso per proporre storie nei festival, nelle scuole, nelle biblioteche dove Chicco Colombo porta la sua esperienza con il Teatro Kamishibai.
IL TEATRO KAMISHIBAI
«il Kamishibai - spiega Colombo - é una esperienza espressiva che a volte viene confusa con la lettura. Si tratta invece di una vera e propria esperienza teatrale che vive secondo le regole della messa in scena e della rappresentazione». Le immagini si muovono dentro il Butai (il teatrino), le parole le dice il narratore.
Colombo usa il Kamishibai per raccontare storie ai bambini e a un pubblico misto e nella attività di formazione di docenti, educatori, bibliotecari e lettori. «La mia ricerca artistica - prosegue - verte sul coniugare la mia attività di attore-burattinaio con la mia pittura. in particolare mi interessa indagare il linguaggio della narrazione con il Kamishibai per scoprire e conoscere la sua grammatica e le sue possibilità espressive».
Non vengono dimenticati altri linguaggi, come la musica, il teatro delle ombre, la poesia, la voce e altro ancora. «Sono elementi - aggiunge - sui quali la mia ricerca si sviluppa allo scopo di dare nuove strade contemporanee al Kamishibai con lo scopo di diffondere in ambito artistico e popolare le sue storie. In particolare mi affascina la relazione tra il Kamishibai e il Teatro d’ombra. Alcune storie che rappresento sono scritte ed illustrate da me, altre le ricerco nella produzione internazionale di autori di qualità».
ORARI MOSTRA
Inaugurazione, sabato 30 novembre, ore 17; da: mercoledì - domenica ore 10-13 e 15-18.
Aperta dal 27 al 29 dicembre 2024 e dal 2 al 5 gennaio 2025; chiusa il 24, 25, 26 e 31 dicembre 2024 e il 1° gennaio 2025.
Spettacoli ore 16-17.30 nei giorni 1 dicembre 2024 - 5 gennaio 2025. Su prenotazione allo 393.3315016.
Canottieri Lario, tra architettura razionalista comasca, sport e naturalismo nell'arte
Molti rimandi letterari oltre quelli sportivi sulle rive del Lario, in questi giorni di settembre. Occasione tra le tante che il lago di Como, da sempre celebrato per le rigogliose bellezze, offre l'esposizione “Natura: luci e riflessi” cui partecipano gli artisti dell’Associazione Contemporary Arte&Ambiente APS. L'evento, a cura di Fabrizia Buzio Negri, è stato inaugurato il 10 settembre ed è ospitato alla Canottieri Lario di viale Puecher 6. «Il prestigioso edificio della Canottieri Lario (datato 1931) parla di storia e di agonismo sportivo – scrive in presentazione l'organizzazione -. Un vero gioiello dell’architettura razionalista comasca. La sede storica della Canottieri Lario vive nella sua variegata struttura non solo sportiva, in un contesto naturalistico unico e nella magica cornice della piscina pensile e della terrazza panoramica sull’incanto del lago». Il progetto è stato promosso dall’artista Donatella Stolz con la sorella Angela: loro il dono della imbarcazione Lucia all'istituzione lariana.
Esposte le opere di: 3RE Trezza/Regidore, Angelo Ariti, Ilaria Battiston, Pierangela Cattini, Franca Cerri Maria Enrica Ciceri, Gladys Colmenares, Marina Comerio, Laura Fasano, Flora Fumei, Francesca Genghini, Martina Goetze Vinci, GuerraepaolO, Franco Mancuso, Raffaela Merlo, Sonia Naccache, Carlo Pezzana, Elisabetta Pieroni, Idillio Pozzi, Elio Rimoldi, Elena Rizzardi, Daniela Rombo, Donatella Stolz, Roberto Villa, Annamaria Vitale, Flor Voicu.
Fino 18 settembre 2022. Orari da lunedì a venerdì dalle 15 alle 17. Sabato e domenica 10-12.30 e 15.- 17. Info www.contemporaryarteambiente.com
Ibis Cunardo, lo SpazioLuce di Emery
Alle Fornaci Ibis di Cunardo si inaugura sabato 23 giugno Amleto Emery - Spazio Luce. La mostra sarà presentata da Massimo Conconi alle 17.30. A seguire concerto con Barbara Kruger (violino) e Claudio Giacomazzi (violoncello). A cura di Associazione Amici delle Fornaci Ibis e Comitato culturale JRC Ispra.
Fino al 15 luglio dal mercoledì al sabato ( 9-12 e 15-18; domenica 15-18). Per appuntamenti 3287551267.
Monteviasco di Curiglia, mostra fotografica
A Monteviasco di Curiglia (Varese) sabato 22 luglio è stata inaugurata nell'ex asilo del paese la mostra fotografica “Fotografando la natura” di Stefano Pedrazzi. La galleria di immagini di flora e fauna della zona sarà aperta in tutti i weekend fino al 30 settembre 2017 (dalle 10 alle 17).
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