Edizione n.8 di mercoledì 12 marzo 2025
Frontalieri
Porto Ceresio, battello speciale per i frontalieri fino a Morcote e Capolago
Dopo la frana nella zona di Al Sasso e la chiusura della Cantonale S102, dal 21 febbraio 2025 un battello speciale per i frontalieri collega Porto Ceresio con Morcote sulla sponda svizzera fino a Capolago. Dall'altra parte del lago, un pullman trasporta poi i lavoratori a Lugano.
Il servizio navetta è stato avviato dall'Autorità di Bacino del Ceresio per garantire i collegamenti fino alla riapertura della strada cantonale S102, bloccata dal Dipartimento del Territorio del Canton Ticino nel tratto tra Brusino Arsizio e Riva San Vitale.
Per facilitare gli spostamenti, il parcheggio nei pressi dell'imbarcadero di Porto Ceresio sarà gratuito per la durata della chiusura stradale per i frontalieri che usufruiranno del servizio via lago.
Già in altre occasioni l’Autorità di Bacino del Ceresio è intervenuta per assicurare la mobilità transfrontaliera. Il presidente Massimo Mastromarino ha ricordato i precedenti in Valsolda verso Gandria per la strada che portava al valico e, più recentemente, a Brusimpiano, dove l’ente lacuale ha garantito collegamenti alternativi a seguito dell'interruzione della strada tra Lavena Ponte Tresa e Porto Ceresio.
Info orari: https://www.lakelugano.ch/it
Nella foto (Autorità Bacino del Ceresio): battello.
Lombardia, incontro tra Maroni e Manuele Bertoli (Canton Ticino)
Rapporti bilaterali, questione frontalieri, linea Arcisate-Stabio, riunione del 1° e 2 dicembre prossimi di tutti i presidenti delle 48 Regioni che costituiranno la Macroregione delle Alpi. Questi alcuni temi trattati da Regione Lombardia e Canton Ticino nell’incontro del 5 novembre a Palazzo Lombardia.
Il governatore Roberto Maroni era accompagnato dall'assessore alle Infrastrutture e Mobilità Alberto Cavalli e dal sottosegretario Ugo Parolo. Da Bellinzona il presidente del Consiglio di Stato del Canton Ticino, Manuele Bertoli, è arrivato insieme con il delegato di Stato per i Rapporti transfrontalieri e internazionali, Francesco Quattrini.
In foto: il presidente della Regione Roberto Maroni e il presidente del Consiglio di Stato del Canton Ticino Manuele Bertoli a Palazzo Lombardia
Campagna svizzera contro i frontalieri, Roma assicura
«Il governo continuerà a seguire le vicende degli Italiani in Svizzera con la massima attenzione». Così il vice ministro degli Affari Esteri del governo Letta, Staffan de Mistura, ha risposto in forma scritta all'interrogazione avanzata nei giorni scorsi dal deputato Enrico Borghi (Pd) che, all'indomani della campagna mediatica contro i lavoratori italiani in Canton Ticino, si era rivolto alla Farnesina chiedendo un intervento.
Per Borghi, la risposta del viceministro conferma «l'esigenza di mantenere una grande attenzione sulla vicenda, da un lato, e di riprendere un'iniziativa diplomatica nei confronti della Confederazione Elvetica, dall'altro». Bisogna, a suo avviso, «assicurare che nei negoziati attualmente in corso tra Svizzera e UE si segnino passi in avanti e non regressioni. L'attenzione mostrata dalla Farnesina è sicuramente un segnale positivo in tal senso».
Ecco di seguito la risposta integrale fornita dal rappresentante del Governo italiano al parlamentare democratico.
UN POSTO DI LAVORO SU QUATTRO
«Con riferimento alle iniziative del Governo tese a interrompere una retorica discriminatoria ed offensiva nei confronti dei lavoratori italiani occupati in Canton Ticino, si premette che la questione investirebbe, secondo dati del 2012 dell'Ufficio Federale di statistica svizzero, 55.554 connazionali (ovvero un posto di lavoro su quattro in Ticino). Ai frontalieri, poi, si aggiungono gli artigiani che in virtù degli accordi bilaterali di libera circolazione varcano la frontiera e lavorano a fattura insieme ai propri dipendenti a costi più competitivi di quelli presenti sul mercato ticinese.
CAMPAGNE ELETTORALI
La campagna contro i frontalieri è da inquadrare nel contesto pre-elettorale delle elezioni comunali del 14 aprile a Lugano, Mendrisio e Terre di Pedemonte. L'Unione Democratica di Centro del Ticino, che ha posto il tema dell'afflusso in Ticino di lavoratori frontalieri provenienti dall'Italia al centro della propria campagna politica, ha inteso cavalcare sia il disagio percepito dalla popolazione ticinese per il numero crescente di questa categoria di lavoratori (in aumento nel 2012 del 5,9% rispetto al 2011) e per i loro presunti effetti distorsivi sui salari e sull'economia locale, sia l'ondata di cordoglio provocata dalla recente scomparsa, il 7 marzo 2013., di Giuliano Bignasca, leader e fondatore della Lega dei Ticinesi. Un'analoga campagna, aggressiva e discriminatoria, se possibile di livello ancora più aspro, era stata condotta nel 2010-2011.
Nell'informare che non sono giunte né all'Ambasciata d'Italia a Berna, né al Consolato Generale d'Italia a Lugano - che da sempre mantengono un'elevata vigilanza sulla questione - comunicazioni da parte della collettività residente o da associazioni o patronati, giova sottolineare che il tema si riallaccia a una questione più ampia che riguarda tutti i cittadini della UE.
CONTINGENTAMENTO PERMESSI
Lo scorso 1° maggio, il Consiglio Federale ha infatti reintrodotto il contingentamento dei permessi di soggiorno nei confronti dei cittadini di otto Stati della UE (Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria), ricorrendo alla "clausola di salvaguardia" prevista dall'Accordo CE-Svizzera sulla libera circolazione di persone. Stando a una recente intervista rilasciata dallo stesso Consigliere Federale Svizzero Burkhalter, è attualmente in corso di valutazione l'ipotesi di estendere la "clausola di salvaguardia", fino al limite massimo del 31 maggio 2014, ai cittadini di tutti i Paesi della UE, per far cadere le rimostranze mosse da Bruxelles circa la discriminazione tra i Paesi membri.
REFERENDUM CONTRO IMMIGRAZIONE
Nel giugno 2014 sarà inoltre sottoposta a referendum l'iniziativa popolare "Contro l'immigrazione di massa", promossa dall'UDC, che punta ad un ritorno sic et simpliciter al contingentamento dei permessi di soggiorno. Un anno più tardi, l'elettorato svizzero sarà chiamato alle urne per decidere dell'estensione della libera circolazione delle persone, alla Croazia, prossimo membro della UE. Tali temi sono al centro di negoziati attualmente in corso tra la Confederazione Svizzera e l'Unione Europea.
Il Ministero degli Affari Esteri continuerà a seguire, tramite l'Autorità diplomatica e consolare in Svizzera, le suddette questioni con la massima attenzione. Nel quadro della sua complessiva azione volta a tutelare, anche nel più ampio contesto europeo, i diritti e le aspirazioni dei lavoratori frontalieri e degli altri cittadini italiani residenti in Svizzera, la Farnesina manterrà uno stretto contatto con le Autorità svizzere, acquisendo ogni ulteriore utile informazione. Parallelamente, sarà anche cura delle nostre Autorità diplomatiche e consolari continuare a mantenere al corrente le competenti istanze italiane.
Staffan de Mistura - Vice Ministro degli Affari Esteri »
