Edizione n.30 di mercoledì 4 settembre 2024
Creva
Luino, attese e ferite dell’universo giovanile
L’eco di domande, attese, ferite e desideri dell’universo giovanile e la documentazione di alcuni tentativi di ascoltare e rispondere alle tensioni che lo abitano. È il percorso della mostra "Da solo non basto”, aperta, dal 5 all'8 settembre 2024, a Luino dal Centro Culturale San Carlo Borromeo e la Comunità pastorale Madonna del Carmine nell'oratorio di Creva in occasione della locale festa.
L'incontro inaugurale si terrà giovedì 5 settembre alle ore 20.45 nella chiesa di Creva. Interverranno padre Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, e Albertino Bonfanti, fondatore e presidente Portofranco Milano e Portofranco Italia.
L'esposizione, già presentata al Meeting di Rimini 2023, parte dalla narrazione delle storie di un ragazzo e di una ragazza e raccontano di infanzie difficili, fallimenti scolastici, cadute e tentativi di ripartenza, disillusione di fronte a un mondo adulto che sembra incapace di cogliere le domande che salgono dal cuore dei giovani.
VICENDA E MESSA IN SCENA
La loro vicenda è stata resa in forma poetica dallo scrittore Daniele Mencarelli e messa in scena in dieci grandi quadri. L’incontro con alcune realtà educative – Kayròs, Portofranco e Piazza dei Mestieri – apre spiragli di luce e fa intravedere una strada in cui l’umano, con tutte le sue contraddizioni e i suoi desideri, possa venire abbracciato e valorizzato, in cui ragazzi e adulti si accompagnino nel cammino di (ri)scoperta del proprio valore e dei propri talenti.
«Un video -spiega Natale Bevacqua, presidente del Centro Culturale San Carlo Borromeo - riprende le considerazioni di alcuni giovani che in queste tre realtà hanno trovato la possibilità di una rinascita umana, scolastica, professionale. Hanno trovato dei luoghi in cui ci si può sentire finalmente “a casa”. Nasce un cambiamento nello sguardo quando si arriva a percepire che l’uno è importante per l’altro, che “da solo non basto”, come recita il titolo della mostra».
ORARI VISITE
*Giovedì 5 settembre, dalle ore 16 alle 20;
*Venerdì 6 settembre, dalle ore 16 alle 22;
*Sabato 7 settembre e domenica 8 settembre, dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 16 alle 18.
Sarà possibile prenotare visite guidate telefonando al numero 3406862546.
Tesori religiosi delle chiese di Luino, in porto la catalogazione
«Il lavoro, oltre alle finalità di conservazione, è stato in grado di rivelare non poche sorprese anche in relazione a un patrimonio, quello delle chiese luinesi, in parte meglio studiato rispetto ad altre realtà di valle. Ovunque, infatti, sono stati recuperati beni di notevole interesse sotto il profilo della storia luinese, con risvolti utili a precisare il proficuo e continuo scambio, fatto di donazioni, lasciti e testimonianze di fede, tra la società civile e la chiesa. In più, e non di rado, sono emersi anche preziosi tasselli in grado di allargare gli orizzonti di un percorso artistico locale ben oltre gli ambiti ristretti dell’area, come, forse, sinora non era stato possibile verificare».
Così Federico Crimi, Francesco Isabella e Maurizio Isabella hanno commentato la conclusione della catalogazione dei tesori d'arte e di fede presenti nelle chiese delle parrocchie di Luino, Colmegna, Creva, Motte e Voldomino.
CENSITE QUINDICI CHIESE E CINQUE CASE PARROCCHIALI
Le operazioni, iniziate a febbraio 2017, hanno interessato 15 chiese, 5 case parrocchiali, oltre tutti i possibili vani annessi, soffitti e cantine compresi. «In tutto – hanno precisato i tre professionisti incaricati - sono state compilate oltre 1000 schede, ciascuna corredata di una o più foto, grazie alle quali, da oggi, il patrimonio delle chiese luinesi esce dall’ombra».
Il censimento nelle chiese di Luino è stato coordinato dall’Università Popolare di Luino e sostenuto da: Comune di Luino; Comunità Montana Valli del Verbano; parrocchie; Fondazione del Varesotto-Onlus; Fondazione Unione Banche Italiane per Varese-Onlus; UBI-Banca Popolare di Bergamo. La sua realizzazione segna un secondo momento di quel progetto di tutela dei tesori religiosi della zona del Luinese, avviato nel 2012 dalla Comunità Montana con la catalogazione del patrimonio di Maccagno e valli.
NOTEVOLE VARIETÀ DI BENI
Il censimento nelle chiese di Luino ha riguardato una notevole varietà di beni: dai dipinti agli ex voto, alle statue fino ai candelieri, reliquiari, stendardi, calici, ostensori, turiboli, paramenti rituali in tessuti preziosi. Le operazioni di catalogazione, basate su un sistema di raccolta dati informatico a carattere scientifico, sono parte del piano generale d’inventariazione dell’immenso patrimonio d’arte e fede promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana e coordinato dal suo ufficio Beni Culturali e dai corrispettivi uffici delle singole diocesi.
«La continuità nel tempo e l’aggregazione di diverse forze amministrative, politiche, sociali e finanziare attorno alle finalità del censimento dei beni culturali ecclesiastici evidenziano - ha dichiarato l’assessora alla cultura della Comunità Montana Simona Ronchi - la consapevolezza condivisa che il patrimonio d’arte e di fede stratificato nei secoli nelle chiese del territorio rappresenta un patrimonio collettivo dal valore inestimabile, origine e motivo per un saldo riconoscimento identitario. La qualità e la quantità di beni presenti nelle nostre chiese, inoltre, ci deve stimolare verso l’avvio di forme di valorizzazione culturale ad ampio raggio come ulteriore richiamo in appoggio alle bellezze del paesaggio e alle tradizionali modalità d’approccio turistico ai nostri luoghi».
Nelle foto alcune delle opere catalogate
Creva, a pieno regime “l’autostrada dei pesci” nel fiume Tresa
A Creva funziona la “scala” alla centrale idroelettrica sul fiume Tresa, ribattezzata “l’autostrada dei pesci più alta d’Italia”. Con la fine dei lavori è già possibile, in questi giorni, osservare i primi risultati e, soprattutto, il passaggio delle specie ittiche che popolano i laghi Maggiore e Ceresio e utilizzano questo corridoio ecologico per gli spostamenti.
L’opera per il passaggio dei pesci della diga di Creva è tecnicamente una “scala” di risalita a bacini successivi ed è la più alta d'Italia, visto che copre un salto di 24 metri, che permette la riconnessione ecologica dei laghi Ceresio e Verbano. Sostenuta dalla Provincia di Varese, è stata costruita con Enel, Canton Ticino e Regione Lombardia con un notevole contributo di Fondazione Cariplo. La sua entrata in azione a regime è stata lo spunto di un convegno tenutosi qualche giorno fa a Luino.
La presenza di una camera di monitoraggio, dotata di telecamere che si attivano automaticamente al passaggio dei pesci, ha consentito di verificare il transito, sino ad ora, di ben 11 specie ittiche, tutti migratori a corto raggio che si spostano in salita dal Verbano al Ceresio.
Si tratta di un risultato insperato, in quanto, dal momento della attivazione della scala di risalita, agosto 2014, non si è ancora giunti al momento di massima mobilità dei pesci, che coincide con la stagione primaverile. Barbi, trote, vaironi, anguille e cavedani stanno per così dire "scaldando i motori" e collaudando con successo questo piccolo, ma efficiente corridoio ecologico artificiale giunto ormai alla sua fase operativa.
Per il futuro sarà possibile visitare la camera di monitoraggio anche da parte delle scuole della zona, come già succede per l'analoga struttura collocata sulla traversa di Ponte Tresa.
Francesco Carnisi, finalmente Luino rende omaggio al grande organaro
«Dopo quarant'anni di insistenze e tentativi di sensibilizzazione sono riuscito a ricordare con un certo decoro la figura dell'organaro luinese Francesco Carnisi».
Così Mario Manzin, già responsabile della Commissione per la tutela degli organi artistici presso la Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici, organizzatore delle Stagioni musicali nella Canonica di Brezzo di Bedero, pilastro della Rassegna della Provincia di Varese “Antichi organi-Un patrimonio da salvare”, autore di numerose pubblicazioni storico-musicali e instancabile promotore del restauro dei preziosi strumenti presenti anche nelle valli luinesi, commenta l’intitolazione del rondò di Creva (via Turati) alla memoria di “Francesco Carnisi - Fabbricatore d’organi (Luino 1803-1861)”.
La cerimonia, promossa da Comune di Luino e Lions Club, si svolgerà nel pomeriggio di sabato 21 marzo tra Creva e il santuario del Carmine. Si comincerà con l’incontro e lo scoprimento della targa-ricordo al rondò (ore 15,45) e poi (ore 17) si continuerà alla Madonna del Carmine con la celebrazione della messa prefestiva in suffragio dell’artista.
Al termine (ore 17,45), l’organista Irene De Ruvo eseguirà sull’organo del Carmine, realizzato da Francesco Carnisi nel 1857, brani di Georg Böhm, Dietrich Buxtehude, Johann Sebastian Bach, Domenico Zipoli e, in particolare, anche di Giosuè Tagliabue (Introduzione e Polonese composta e dedicata al signor Francesco Cornisio, egregio fabbricatore di organi’. Como, 25 agosto 1850). Nella circostanza sarà presentato e offerto ai presenti il saggio di Mario Manzin “Francesco Carnisi, Fabbricatore d’organi di bella rinomanza” (Luino 1803-1861) dopo l’introduzione di Pierangelo Frigerio “La Confraternita luinese del Carmine fra XVI e XX secolo”.
CHI ERA CARNISI
Francesco Carnisi nacque a Luino nel 1803 da Emanuele e Maria Caterina Primi e a Luino, oltre un secolo e mezzo fa, tenne bottega. Ancora non si sa da chi apprese l'arte di costruire organi, ma sta di fatto che la sua produzione fu assai abbondante e fu richiesta soprattutto nel Comasco, in Valtellina, nell'Alto Verbano e nelle chiese del lago di Lugano.
«Sono pochi gli organi intatti che gli sopravvivono. Ricordiamo quello di Ardena (santuario della Madonna del Campaccio, 1847), Germignaga (1852, il primo a essere restaurato e a fornire agli studiosi dati completi per un giudizio sulla sua tecnica costruttiva) e quello del Carmine, donato nel 1857 come omaggio al borgo natio». Così ammonì Manzin il 24 marzo 1993 sulle colonne del Corriere del Verbano, annunciando il restauro dello strumento, smontato dalla famiglia V. Mascioni di Cuvio, «grazie a un gesto generoso e sensibile, che vede questa volta protagonista la vedova di Piero Chiara (signora Mimma)».
Per anni, dalle pagine del Corriere del Verbano, Manzin ha fatto appello a Palazzo Serbelloni perché a Carnisi si rendesse il debito riconoscimento. «Carnisi è un grande organaro luinese, per troppo tempo dimenticato. Contribuì all'affermazione della tradizione organaria nel territorio varesino» continuava, senza fortuna, a ricordare. Ora la sua voce – e quella di un’intera e riconoscente comunità – è stata raccolta e la memoria dell’artista liberata dalla polvere del tempo.
LA CONCERTISTA IRENE DE RUVO
Irene De Ruvo, diplomata in organo, clavicembalo e pianoforte e specializzata a Basilea nel repertorio barocco, ha seguito corsi di direzione d’orchestra e tenuto concerti in Italia e all’estero. É organista titolare dell’organo meccanico Livio Tornaghi (1850) della chiesa di S. Maria in Carrobiolo di Monza. Nel 2011 ha pubblicato un cd con i Concerti Grossi di Georg Muffat eseguiti, in qualità di direttore al clavicembalo, insieme con l’ensemble strumentale La Concordanza da lei fondato.
Rinomata ricercatrice e musicologa, nel 2004 ha tratteggiato la figura di Carlo Donato Cossoni e la sua attività di maestro di cappella del Duomo di Milano in un convegno internazionale di studi sulla Milano Spagnola, organizzato dal Conservatorio di Como, e, nel 2009, ha partecipato al convegno di studi sull’arte organaria dei Lingiardi pavesi organizzato dall’Università di Pavia. Nel 2013 ha scritto a quattro mani con Mario Manzin il volume “La tradizione organaria nel territorio monzese. Studi e ricerche in occasione del restauro dell’organo Livio Tornaghi 1859 della chiesa parrocchiale di S. Bartolomeo in Brugherio”.
Creva, le immagini del corridoio ittico tra i laghi Ceresio e Verbano
Alcuni scatti fotografici sulla diga di Creva dove lunedì 5 maggio è stato inaugurato il passaggio artificiale per la rotta migratoria dei pesci più in alto d'Europa. La realizzazione del passaggio per la fauna ittica, oltre ad aprire un vitale corridoio tra il lago di Lugano e il lago Maggiore attraverso il fiume Tresa, si inserisce nel progetto Life.Con.Flu.Po, che riaprirà il corridoio fluviale Ceresio-Tresa-Verbano-Ticino-Po-mare Adriatico-Oceano Atlantico. Articolo e dettagli cliccando in Sezione Cronaca di Luino.