Edizione n.4 di mercoledì 15 febbraio 2025

Boschi

Dai muschi al materiale combustibile al suolo tra Monte Sangiano, Monti della Valcuvia e Val Veddasca

Dal 17 gennaio 2025 a Rancio Valcuvia prima tappa di un progetto della Comunità Montana Valli del Verbano su monitoraggio e tutela degli habitat forestali
Bosco, Valli del Verbano (foto CmVdV)
Valli del Verbano, bosco (foto CmVdV)

Con il corso per il riconoscimento dei muschi inizia il 17 gennaio 2025 la prima fase del progetto BoscoBIO della Comunità Montana Valli del Verbano, orientato al monitoraggio e alla tutela degli habitat forestali all’interno delle tre Zone speciali di conservazione (Zsc) Monte Sangiano, Monti della Valcuvia e Val Veddasca.
Il successo di oltre settanta adesioni attesta, come ha dichiarato il presidente Eligio Castoldi, che «la nostra proposta ha saputo intercettare un’esigenza diffusa che interessa anche le pubbliche amministrazioni che gestiscono aree di interesse naturalistico». Il progetto, presentato nel febbraio 2024, ha ricevuto un finanziamento di 84.000 euro da fondi europei del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
CORSO MUSCHI
Il corso per il riconoscimento dei muschi è scandito in sei lezioni teoriche dal 17 gennaio al 21 febbraio, condotte a Rancio Valcuvia dal botanico varesino Guido Brusa, e in quattro uscite l‘8 e 22 marzo, 5 aprile e 7 giugno 2025.
Le lezioni teoriche verranno registrate e caricate sul canale Youtube della Comunità Montana a vantaggio degli iscritti provenienti non solo dal territorio della Comunità Montana ma dall’intera Lombardia e anche da Piemonte, Val d’Aosta e Canton Ticino. «L’elevata adesione - ha dichiarato l’assessora all’ambiente Valeria Squitieri - dimostra che l’interesse verso l’ambiente naturale è oggi molto diffuso, anche per le sue forme meno conosciute, come possono essere, in questo caso, i muschi».
FASI SUCCESSIVE
Le informazioni che verranno raccolte con il progetto BoscoBio non interesseranno solo i muschi, ma anche gli uccelli con un corso che partirà entro la fine dell’inverno, e il monitoraggio del materiale combustibile al suolo, che vede coinvolti i volontari del Coordinamento Antincendio boschivo della Comunità Montana Valli del Verbano.
Nelle foto (Comunità Montana Valli del Verbano): muschi nei boschi.

Boschi e foreste in Lombardia, in un secolo 45 per cento in più

Su oltre 618.000 ettari quelli di proprietà regionale sono 16.500 - Oltre l’Ersaf con 100 operai, attive 325 imprese boschive con oltre 1.600 addetti e 28 Consorzi forestali
boschi e foreste Lombardia (foto LNews)

È costituito da 145 milioni di metri cubi di legname, aumenta di 3 milioni di metri cubi l’anno ed è in grado di trattenere 103,4 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Questo l’identikit del patrimonio forestale della Lombardia, cresciuto in un secolo di quasi il 45%.
A occuparsene è l’Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste (Ersaf), che con poco più di cento operai gestisce 16.500 ettari di boschi di proprietà regionale e si occupa degli oltre 618.000 ettari di tutta la Lombardia. Lo stato di questa ricchezza naturale è stato fotografato nella sua diciassettesima edizione del “Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia 2023”.

DISTRIBUZIONE E SPECIE
La provincia con la maggiore superficie boscata è Brescia con 171.000 ettari di bosco, mentre Como e Lecco sono quelle con il maggiore tasso di boscosità con il 47% del territorio coperto da foreste, seguite da Bergamo (43%), Varese (41%) e Sondrio (39%). Le 'famiglie' più rappresentate sono i castagneti (11,7%), carpini/frassini (11,4%), abeti rossi (11,1%), e faggete (10,8%).
Il 21,6% delle foreste si trova all’interno della Rete Natura 2000 e il 21,6% è contenuto in ventitré parchi regionali e un parco nazionale (Stelvio), a testimonianza dell’impegno per la tutela degli habitat più sensibili. Inoltre, l’84,2% del bosco regionale è soggetto a vincolo idrogeologico e il 12% a vincolo paesaggistico.
Il bosco non è solo paesaggio e ambiente, ma anche fattore di crescita economica, Le imprese boschive sono 325 (+70% rispetto al 2009) con oltre 1.600 addetti. Rilevante anche il ruolo dei 28 consorzi forestali, che gestiscono circa 88.000 ettari di bosco.
Nella foto (LNews): boschi e foreste Lombardia.

Piemonte, la regione più verde d’Italia

A Torino illustrati in un convegno i dati della Carta forestale regionale

È il Piemonte la regione con la più ampia superficie forestale in Italia. In quindici anni, dal 2000 al 2015, i boschi si sono incrementati di oltre 57 mila ettari, occupando il 38% del territorio. Sono alcuni dei dati emersi il 7 giugno 2017 a Torino dal convegno su “Piano forestale regionale, carta forestale, trasformazione del bosco e ‘non bosco’”, organizzato dalla Regione Piemonte.
Il convegno ha chiuso una serie di incontri  svoltisi in tutta la regione sul tema del “bosco e non bosco”. Fra i temi affrontati, la tutela e gestione attiva e sostenibile del bosco, la conservazione della biodiversità delle piante, il riconoscimento del valore delle attività forestali per il presidio e la conservazione dell’identità del territorio.
SUL PODIO CUNEO, TORINO E ALESSANDRIA
Con un totale di circa un milione di ettari, il Piemonte risulta la regione italiana con la più ampia superficie forestale arborea. Le province che hanno registrato un incremento maggiore sono Torino e Alessandria, anche se Cuneo rimane la provincia con più boschi.
I dati sulla superficie dei boschi sono emersi dalla Carta forestale del Piemonte, aggiornata da Ipla nel 2016 e pubblicata nel 2017, insieme ai dati complementari relativi ad arboricoltura da legno, formazioni lineari e superfici forestali con copertura inferiore al 20%.  

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