Edizione n.13 di mercoledì 17 aprile 2024

Ambiente

Chiasso, più silenzio lungo la ferrovia

Entro maggio 2015 sarà installato oltre mezzo chilometro di pareti fonoisolanti – Spesa, 3 milioni di franchi

A Chiasso, nel Canton Ticino, il 23 giugno è iniziata la posa di pareti fonoisolanti lungo la linea ferroviaria. Entro maggio 2015 le Ferrovie federali svizzere installeranno, su mandato della Confederazione, 573 metri di pannelli antirumore su via Soldini, dal sottopasso di via Dunant fino al cavalcavia di via Interlenghi. Spesa, 3 milioni di franchi.
Le pareti permetteranno di ridurre sensibilmente il rumore causato dai convogli in transito a beneficio dei residenti. Per garantire la percorribilità della linea e la sicurezza del personale, una parte dei lavori sarà effettuata anche durante le ore notturne o in giorni festivi, in particolare nei mesi da dicembre 2014 a gennaio 2015.
Chiasso fa parte dei comuni ticinesi inseriti nel programma di risanamento fonico ferroviario nelle vicinanze dei centri abitati. In tutto il Ticino, a partire dal 2004, pareti fonoassorbenti, finestre fonoisolanti e risanamento del materiale rotabile garantiscono una ferrovia più silenziosa in molti comuni situati lungo le linee più esposte. 

Giù due cedri del Libano in zona municipio

Sono le due piante ai lati del monumento ai Carabinieri
danni a due palazzi

(gi) Una tromba d'aria il 26 agosto 2006. Violentissime raffiche di vento la notte di domenica 10 novembre 2013. La mano dell'uomo nel pomeriggio di martedì 12 novembre 2013.
Così a Luino, nell'area antistante al municipio, sono caduti giù come birilli tre cedri del Libano. Il primo era il maestoso patriarca che fronteggiava la facciata di Palazzo Serbelloni, gli altri due erano i custodi del monumento ai carabinieri eretto in via Generale Galvaligi.
Domenica 10 novembre, verso le 21,30, il vento ha sradicato il cedro del Libano posto nell'angolo tra via Galvaligi e via Sereni. Il gigante di 88 anni - tanti i cerchi contati poi nel suo tronco - si è piegato verso via Sereni, infilandosi tra due palazzi e piombando su quattro vetture parcheggiate lungo la strada. I rami hanno sfondato parte dei tetti e alcune finestre degli edifici, rompendo serramenti, caloriferi e poltrone. Per fortuna, in quel frangente non si trovavano a passare persone e pertanto non ci sono state vittime.
Non appena ricevuta la segnalazione, verso le 22,40, è intervenuta la polizia locale con vigili del fuoco e carabinieri. L'indomani, lunedì 11 novembre, l'albero, alto una ventina di metri e pesante sui 50 quintali, è stato sezionato e rimosso.
Il cedro del Libano è una pianta dall'apparato radicale esteso ma poco profondo. Secondo i tecnici, la scomparsa della pianta del municipio nel 2006 ha fatto venire meno quella barriera frangivento che proteggeva le piante sul via Galvaligi. Così, domenica 10 novembre 2013, la forte tramontana non ha trovato ostacolo e si è abbattuta sul cedro piò esposto, facendolo schiantare. Il nuovo vuoto ha aumentato il rischio di una eguale sorte per l'altro cedro del Libano su via Comi e l'abbattimento è stato giudicato l'unico rimedio possibile.  

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