Edizione n.17 di mercoledì 21 maggio 2025
Prima pagina
Fiume Olona, nuova vasca di laminazione tra San Vittore Olona, Canegrate e Parabiago
Una nuova vasca di laminazione tra Malnate, nel Varesotto, e Milano concorrerà a domare le esondazioni del fiume Olona nel suo tragitto di cinquanta chilometri dalla località Rasa di Varese fino alla confluenza nel Lambro. A Canegrate, alle porte della città ambrosiana, il 15 maggio 2025 è stato inaugurato un nuovo serbatoio progettato per immagazzinare temporaneamente le sue piene nei comuni di San Vittore Olona, Canegrate e Parabiago.
Le esondazioni dell’Olona sono tutt’altro che una rarità. Buone testimoni, tra le più recenti, sono quelle del 15 luglio 2009 e dell’aprile 2025 tra Induno Olona e Varese, senza poi parlare di quelle abbastanza frequenti lungo il suo percorso verso la pianura.
NUOVO IMPIANTO
Il nuovo impianto potrà contenere fino a un milione di metri cubi d’acqua e fa parte dell’assetto di progetto dell’Olona disegnato nella pianificazione di bacino. Si tratta di una serie di particolari “ammortizzatori”, funzionali alla sicurezza idraulica sia del territorio attraversato sia della città di Milano, dove il corso d’acqua scorre sotterraneo.
L’area di laminazione inaugurata si compone di due invasi posti in sinistra idraulica, collegati fra loro, e di quattro aree golenali in sponda destra e sinistra, ottenendo complessivamente un invaso di circa 1 milione di metri cubi. La sua realizzazione è stata resa possibile da un finanziamento regionale di 18 milioni di euro, oltre altri 400.000 euro messi a disposizione per il recupero degli ambiti perifluviali e il rispetto della vocazione agricola della zona.
Nei periodi di non utilizzo 'idraulico', i terreni di fondo dell’area di laminazione potranno continuare ad essere coltivati, grazie alla realizzazione non solo di una rete di canali interni, ma anche di una nuova presa irrigua che, insieme al manufatto di collegamento della roggia Bellona, li alimentano. La restituzione delle acque al fiume Olona al termine dell’evento avviene in maniera naturale, per gravità.
SICUREZZA IDRAULICA
Fra le opere previste per la sicurezza idraulica lungo l’asta dell’Olona è già operativa a monte, dal 2004, l’area di laminazione di Malnate (Varese), dove la diga di Ponte Gurone, gestita da Aipo, consente un invaso di 1,5 milioni di metri cubi, mentre, a valle, prima dell’ingresso a Milano, è da tempo in funzione il Canale Scolmatore di Nord Ovest (Csno), anch’esso gestito da Aipo, che intercetta l’Olona a monte e a valle dell’abitato di Rho, con due opere di presa che derivano rispettivamente 25 metri cubi al secondo e 15 metri cubi al secondo.
Missione Lapponia, Alessandro Pozzi e Rudolph ce l’hanno fatta
Missione compiuta. Babbo Natale ha ricevuto le quasi cento letterine scritte dai bambini ricoverati nell’ospedale Filippo Del Ponte di Varese e ha rassicurato che le leggerà tutte. «Mancano 130 giorni a Natale, bambini. Ci vedremo presto» ha garantito.
Alessandro Pozzi e “Rudolph” ce l’hanno, dunque, fatta. E nei tempi previsti. La vecchia Vespa-renna ha risentito di qualche acciacco dell’età e ha avuto alcuni problemi, ma i meccanici di Stoccolma li hanno prontamente risolti. In più, una volta saputo quale fosse il compito di Alessandro per i bambini in ospedale, non hanno voluto essere pagati.
Dopo un percorso di settemila chilometri iniziato lunedì 7 agosto, Rudolph mercoledì 16 agosto è arrivata a Rovaniemi e Alessandro Pozzi ha potuto incontrare Babbo Natale.
Alessandro ha voluto raggiungere la Lapponia con la sua vecchia vespa con lo scopo di sensibilizzare amici, conoscenti e simpatizzanti a sostenere la fondazione Il Ponte del Sorriso. «La nostra fondazione – spiega la presidente Emanuela Crivellaro - è ogni giorno accanto ai bambini ammalati per aiutarli a guarire giocando, ma anche per migliorare l’assistenza sanitaria pediatrica acquistando attrezzature e apparecchiature innovative».
Chi volesse aderire all’appello di Alessandro può effettuare una donazione IBAN IT23 H 05034 10800 000000021266 intestato a Il Ponte del Sorriso Onlus, causale Il Viaggio del Sorriso.
Castelveccana e Portovaltravaglia, conclusi i restauri su edifici ecclesiastici
Si sono conclusi i restauri su edifici ecclesiastici di alcune delle parrocchie della Valtravaglia, nell’alto Varesotto. Le opere riguardano il rifacimento dei tetti della chiesa di Sant’Antonio in Monte e della chiesa di San Genesio a Sarigo di Castelveccana, dove sono stati restaurati anche l’affresco e l’altare. Analogo restauro ha interessato l’affresco nella chiesa di San Rocco a Porto Valtravaglia.
I lavori saranno presentati sabato 24 maggio 2025 (alle 10,30) durante un incontro organizzato nel salone parrocchiale di Porto Valtravaglia. Interverranno, oltre al parroco don Luca Ciotti, gli architetti Roberto Nessi della Soprintendenza di Milano e Laura Lazzaroni dell’Ufficio Beni Culturali della Curia, il presidente della Società dei Verbanisti Vittorio Grassi, le restauratrici Alessandra Caccia, Francesca Bazan, Sara Garagiola, oltre alla progettista e direttrice dei lavori Carolina Sangermani e a Maurizio Isabella (rilievi, contabilità, sicurezza).
PROGETTI E LAVORI
I progetti hanno ottenuto le autorizzazioni di legge da parte della Soprintendenza, della Curia di Milano e del comune di Castelveccana. I fondi necessari sono derivati anche da un finanziamento regionale, assegnato alle parrocchie di Domo Valtravaglia e di Nasca attraverso un bando dell’Unione Europea.
Le opere inerenti alle coperture sono state realizzate dalla ditta Fini di Mesenzana, mentre i restauri sono stati condotti dal Laboratorio di restauro di Bazan e Caccia di Milano di Francesca Bazan e Alessandra Caccia con la collaborazione di Sara Garagiola.
Oltre gli aspetti tecnici e artistici, due funzionari delegati alla tutela inquadreranno le opere sia sotto gli aspetti normativi sia sotto il profilo della corretta tutela di un patrimonio artistico sempre più importante. I restauri non solo permettono di salvaguardarli e di renderli fruibili da tutti, ma contribuiscono pure alla valorizzazione dell’intero territorio.
SORPRESE
I rifacimenti delle coperture hanno permesso di mettere in sicurezza i due edifici per le pessime condizioni di conservazione. Il tetto di Sant’Antonio è stato realizzato con copertura in lastre di serizzo della Val d’Ossola, mentre per quello di San Genesio si sono conservati i coppi antichi.
Il restauro dell’affresco di San Genesio ha riservato più di una sorpresa. Oltre alla conservazione quasi completa delle superfici pittoriche, sono emersi soggetti dei quali si ignorava la presenza. Si sono inoltre recuperati, almeno in parte, i nomi dei committenti, la data e l’autore: quel Guglielmo da Montegrino molto noto in zona e del quale si conservano parecchie opere alcune delle quali datate e firmate.
L’altare secentesco è stato invece ripulito in ogni sua parte, sottoposto ad un trattamento antitarlo mediante sigillatura ermetica per oltre un mese. Il restauro è stato completato con ritocchi e integrazioni finali.
Sono state risarcite le lacune e le parti in foglia d’oro sono state reintegrate mediante pigmentazione senza impiego di nuovo oro seguendo le dirette indicazioni espresse dalla Soprintendenza di Milano nel corso dei sopralluoghi.
Il confronto durante le operazioni di restauro ha portato a constatare come le decorazioni scolpite presentino le stesse dimensioni e la medesima conformazione di quelle esistenti sull’altare della parrocchiale di Domo. È pertanto assai probabile l’impiego delle stesse maestranze e artisti nelle due chiese e nel medesimo periodo.
AFFRESCO SAN ROCCO
Mediante un contributo lasciato da don Gabriele Crenna è stato possibile restaurare l’affresco cinquecentesco presente nella chiesa di San Rocco a Porto Valtravaglia. Di autore ignoto, è uscito da una stessa bottega del Luinese alla quale risalgono alcune opere ancora presenti sul territorio e assai simili tra loro.
Dal restauro è uscita anche una cornice occultata nel corso di precedenti interventi. L’andamento di questo contorno corrisponde ad alcune tracce emergenti dalla muratura soprastante e fornisce rilevanti informazioni sulle vicende architettoniche e artistiche apportate all’originaria cappella ampliata nel Seicento e poi ancora modificata in epoche a noi più vicine.
Maurizio Isabella
Nelle foto (Maurizio Isabella): chiese di Sant'Antonio e San Genesio (Castelveccana) e di San Rocco a Porto Valtravaglia.
Varese, apre nuovo luogo di culto dei Testimoni di Geova
Crescono in territorio varesino i Testimoni di Geova e, a ruota, i loro luoghi di culto. Inizialmente i Testimoni erano una trentina e si riunivano a Varese in un piccolo locale preso in affitto in via Piave, ora si contano quasi 5 mila evangelizzatori di porta in porta e circa 4 mila simpatizzanti, raccolti in sessanta congregazioni (o comunità) che vi si riuniscono a turno in quindici Sale del regno disseminate da un capo all’altro della provincia.
L’ultimo luogo di culto è stato costruito a Varese (via Leopoldo Giampaolo n.13, traversa di via René Vanetti) e sarà inaugurato sabato 2 settembre 2017 da Marco Francioli, ministro in visita alle comunità locali dal centro organizzativo di Roma.
Il centro sarà utilizzato dalle comunità di Varese oltre che di Barasso, Brinzio, Casciago, Castello Cabiaglio, Comerio, Induno Olona, Lozza e Luvinate. In totale circa mille fra Testimoni e simpatizzanti, che vi si raduneranno a turno due volte la settimana e potranno anche celebrarvi matrimoni validi a tutti gli effetti civili. I ministri di culto sono autorizzati a questo ufficio in virtù del riconoscimento statale dei Testimoni di Geova come confessione religiosa.
AUTOFINANZIATA E AUTOCOSTRUITA
La nuova opera è stata costruita e interamente finanziata con offerte dai Testimoni. Il progetto si basava su una convenzione con l’amministrazione comunale, che prevedeva la realizzazione di alcune opere da cedere alla collettività, compreso un parcheggio a uso pubblico in via Leopoldo Giampaolo.
Per diciannove mesi oltre 1.200 volontari - uomini e donne, giovani e anziani, lavoratori specializzati e no - hanno donato il loro tempo nei fine settimana e nei periodi di ferie. In alcuni giorni si sono trovati a lavorare insieme oltre centocinquanta Testimoni d’ogni età. Il risultato finale è una struttura che si estende su tre livelli (uno interrato per l'impiantistica) e ha una capienza complessiva di circa trecento posti. Vi sono tre sale conferenze principali, ognuna utilizzabile in modo indipendente, alcune sale secondarie, il locale che ospita la biblioteca, una sala riunioni e un piccolo appartamento per dei ministri itineranti.
A livello nazionale, nel 2016 oltre 438.000 persone hanno partecipato a incontri organizzati in Sale del Regno come quella di Varese. Nel mondo i Testimoni sono oltre 8 milioni e circa 12 milioni i simpatizzanti.
Alptransit, entra in esercizio il nuovo Gottardo
Giornata storica, domenica 11 dicembre, per la Svizzera. Entra in vigore il nuovo orario ferroviario ed entra ufficialmente in esercizio la Galleria di base del San Gottardo, lunga 57 chilometri, che collega Pollegio ed Erstfeld.
In attesa – sarà per il 2020 – della Galleria di base del Monte Ceneri, la distanza tra Svizzera italiana e Svizzera tedesca si accorcia: il tragitto Lugano-Zurigo si percorre in due ore e 10 minuti. Le principali stazioni ferroviarie diventano il fulcro di una nuova mobilità sostenibile e così, sempre domenica 11 dicembre, verranno ufficialmente inaugurate anche la nuova stazione delle Ferrovie Federali Svizzere di Lugano e la nuova Funicolare, che collega la stazione con il cuore del centro cittadino.
NOVITÀ TRA TICINO E MILANO
Il cambio orario dell’11 dicembre 2016 è all’insegna della Galleria di base del San Gottardo, che ridurrà di 30 minuti il tempo di viaggio tra il Ticino e la Svizzera interna. Importanti novità anche per il traffico regionale in Ticino.
Da domenica 11 dicembre sulla tratta panoramica del San Gottardo circoleranno i treni delle linea TILO RE10 tra Bellinzona ed Erstfeld. Ogni due ore i collegamenti circoleranno direttamente da e per Lugano e quattro volte al giorno da e per Milano Centrale.
A Bellinzona i TILO RE10 avranno coincidenze immediate con i treni a lunga percorrenza che attraverseranno la galleria di base del San Gottardo. Ad Erstfeld le coincidenze da e per Zurigo e Lucerna-Basilea saranno immediate e sullo stesso marciapiede.
NOVITÀ PER MALPENSA
Novità anche per le altre linee TILO. I collegamenti TILO S30 che circoleranno fino a Malpensa Aeroporto arriveranno fino al Terminal 2, grazie al nuovo collegamento ferroviario tra i due Terminal.
Tra Locarno e Lugano vi saranno inoltre nuovi collegamenti diretti. Da parte sua la linea TILO RE80 circolerà ora con due collegamenti tra Locarno e Lugano (uno al mattino e uno la sera) e con tre collegamenti serali tra Lugano e Locarno.
CANTIERI E LINEA CADENAZZO-LUINO
Anche durante il 2017 e fino all’apertura della galleria di base del Monte Ceneri (dicembre 2020) l’esercizio ferroviario in Ticino sarà interessato da numerosi cantieri per l’ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria e le conseguenti limitazioni.
Per i lavori a nord della stazione di Bellinzona tutti i collegamenti TILO S10 nell’orario 2017 termineranno la loro corsa a Bellinzona.
I lavori necessari per il rinnovamento della stazione di Lugano-Paradiso, opera importante e di grande vantaggio per la clientela, causerà la soppressione della fermata di Lugano-Paradiso dall’11 dicembre 2016 al 9 dicembre 2017. Da Paradiso in direzione della Stazione FFS di Lugano e ritorno ci sarà un’offerta transitoria su gomma con l’adeguamento degli orari e delle destinazioni delle corse bus ordinarie della linea numero 2 mentre da e per Melide ci saranno corse di bus sostitutivi, in particolare nelle fasce orarie dei pendolari.
Fino a giugno 2017 i collegamenti TILO S30 verranno sostituiti da un servizio bus tra Cadenazzo e Luino tra le ore 9 alle ore 13, mentre da giugno 2017 tutti i collegamenti TILO S30 verranno sostituiti da un servizio bus. La misura è necessaria per lavori in corso su tutta la linea.
Duno (Varese), rievocazione della Battaglia del S. Martino
Sabato, 1° novembre 2014, sono state piantate 200 rune celtiche a lato della chiesetta di San Martino in culmine, sopra Duno, nell’area che fa parte del sacrario dove giacciono le spoglie di quei valorosi che hanno sacrificato la loro vita per un ideale di giustizia e di libertà. Questa vetta fu, infatti, teatro della battaglia svoltasi il 13-14-15 novembre 1943.
Furono proprio gli uomini della formazione “Cinque Giornate” agli ordini del colonnello Carlo Croce che, primi in Italia, si ribellarono all'occupazione nazi-fascista. Un luogo sacro dunque dove militanti neofascisti si sono persino fatti fotografare accanto alle rune in legno, alla svastica e al fascio littorio, simboli dei regimi dittatoriali del secolo scorso. Sono stati inoltre ritrovati diversi volantini in cui si equiparano le vittime partigiane a quelle del nazismo e uno striscione che inneggia ai “guerrieri d'Europa”.
La “rivendicazione” del gesto è arrivata da una pagina Facebook.
SFIDA ALLA COSTITUZIONE
E’ la seconda volta che si ripete una manifestazione del genere, ma quest’anno i responsabili del gesto hanno alzato il tiro: non più solo striscioni, ma l’utilizzo di una simbologia che di certo non può passare inosservata.
Il vergognoso atto rivendicato dalla comunità militante dei Dodici Raggi rappresenta un’oltraggiosa e ignobile sfida che si pone in aperto contrasto con i principi su cui si fonda la Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza e dal sacrificio di migliaia di uomini vittime di un regime liberticida.
Di fronte a questa grave istigazione di chiara matrice neo-fascista, le istituzioni pubbliche (comuni, comunità montane, provincia, regione, ecc.) hanno il dovere di levare alta la loro voce. Alcune l’hanno già fatto, altre lo faranno.
DAL SAN MARTINO ALLA GERA
Non possiamo dimenticare che il fascismo-nazismo ha causato una guerra mondiale disastrosa con un bilancio, secondo alcuni studiosi, di 60 milioni di morti e lo sterminio di 6 milioni di ebrei e che il nazismo nacque dal tronco del fascismo e si modellò sui principi autoritari propugnati da Mussolini. Il fascismo peraltro non si sottrasse alla logica delle vergognose leggi razziali contro gli ebrei, promulgate in Italia nel 1938.
Anche il Varesotto ha offerto un tributo di sangue alla riconquista della libertà perduta. Ne sono un fulgido esempio i martiri della Gera che abbiamo appena commemorato.
COMMEMORAZIONE 16 NOVEMBRE
Domenica 16 novembre occorre pertanto un sussulto di indignazione, che deve tradursi nella partecipazione sul Monte S. Martino alla cerimonia commemorativa in ricordo degli eroi che hanno combattuto per la difesa del suolo italiano di fronte all’invasione tedesca, fonte di tanti lutti, di tragedie e di massacri.
Sono passati nemmeno 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale in Italia e alcuni partigiani sono ancora in vita. Persone che hanno vissuto il dramma della dittatura, che hanno subito anni di carcere, di torture e di guerra, nella quale hanno visto amici e familiari morire per mano fascista e nazista sono oggi costretti ad assistere ad un simile scempio.
Eppure la legge n. 645/1952 (la cosiddetta legge Scelba) sanziona chiunque promuova od organizzi, sotto qualsiasi forma, la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi propri del fascismo, o le sue finalità antidemocratiche o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista, denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista.
Perché allora ad un anno di distanza queste provocazioni si ripetono? A fine novembre una grande manifestazione a Varese richiamerà l’attenzione su questi gravi fatti, nella speranza che si giunga finalmente a porre la parola fine a questo doloroso capitolo della nostra storia recente.
Emilio Rossi
Luino, attività e progetti della Croce Rossa
Bilancio consuntivo 2024, stipulazione di nuove convenzioni e progetti finanziati per il 2025 sono stati il filo conduttore dell’annuale assemblea dei soci della Croce Rossa Italiana–Comitato di Luino e Valli, che si è svolta il 9 maggio 2025 a Porto Valtravaglia. In apertura dei lavori c’è stato il collegamento in diretta con il presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, che ha voluto salutare personalmente i presenti.
Il presidente Luca Gentilini ha illustrato la situazione economica dell’ente e sottolineato come l’incremento delle attività – tra cui servizi secondari, sportivi e corsi – abbia contribuito a mitigare gli effetti del disavanzo presente nel consuntivo 2024.
Ampio spazio è stato riservato anche alla presentazione delle nuove convenzioni stipulate e dei progetti finanziati per il 2025. Tra questi: la prosecuzione della convenzione con Areu e l’avvio di nuove collaborazioni con Asst, comuni, fondazioni ed enti locali, il progetto “Pacchi di Bontà” sostenuto dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto, l’acquisto di un nuovo automezzo grazie a un bando vinto con Banca d’Italia e Comune di Luino, il finanziamento di 23.000 euro del fondo Cri per lo sviluppo comitati, utile per estinguere un prestito pregresso, i progetti formativi rivolti a comuni e aziende per la creazione di “Comuni Cardioprotetti” e il progetto sociale “Un ponte verso l’inclusione” in collaborazione con ASST Sette Laghi, dedicato al contrasto delle solitudini involontarie.
In chiusura, il delegato alla valorizzazione del volontariato Fabio Tortosa e la sua collaboratrice Morena Seminati hanno illustrato i momenti associativi in programma. In agenda la partecipazione alla fiaccolata di Solferino il 21 giugno e la visita al Museo della Croce Rossa di Ginevra in settembre.
Nella foto (alessandro fazio@cri)): Cri Luino e valli.
Varese e Castellanza, alleanza formativa tra Università e Fiamme gialle
Sviluppare, negli studenti universitari, le capacità di affrontare le responsabilità di gestione nei sistemi pubblici complessi e, negli appartenenti alle Fiamme gialle, il patrimonio tecnico–professionale acquisito nel tempo. Questo l’obiettivo delle due intese sottoscritte, il 1° agosto 2017, dal Comandante regionale Lombardia della Guardia di finanza, generale di Divisione Piero Burla, con i due rettori dell’Università degli studi dell’Insubria di Varese, Alberto Coen Porisini, e della LIUC-Università Cattaneo di Castellanza, Federico Visconti.
Le intese si inseriscono in un più ampio quadro strategico della Guardia di finanza e mirano all’individuazione e organizzazione di iniziative didattiche a livello locale. Entreranno in vigore dall’anno accademico 2017-2018 e si applicheranno nei confronti di tutti i militari della Guardia di finanza, in servizio e in congedo e ai loro figli, residenti in Lombardia.
Attraverso lo scambio formativo, la Guardia di finanza avrà la possibilità di diffondere, tra i giovani, la cultura della legalità in campo economico-finanziario. In base alle due convenzioni, poi, le Fiamme gialle potranno partecipare ad attività di alta formazione, come la frequenza di master universitari, e, di contro, assicureranno, secondo modalità concordate di volta in volta, la partecipazione di suoi qualificati ufficiali a interventi seminariali.
Varese, teleriscaldamento a energia solare
A Varese il gruppo A2A, la più grande multiutility italiana, costruirà - attraverso la società Varese Risorse - il primo impianto solare termico per teleriscaldamento del sud Europa. Produrrà un’energia termica pari al fabbisogno di acqua calda sanitaria di 150 appartamenti (450 MWh), evitando la combustione di 43 tonnellate equivalenti di petrolio e l’emissione di 108 tonnellate di anidride carbonica nell’aria. L’investimento previsto è di 400 mila euro.
L’impianto, realizzato dalla SDH Energy srl di Verona, sarà composto di 73 collettori solari termici (ciascuno della superficie di 13,57 metri quadri) e sostituirà gli altri impianti “storici” del teleriscaldamento. La sua integrazione con la rete cittadina consentirà lo stoccaggio di acqua, prima della distribuzione, in serbatoi della capacità di 430 metri cubi.
Il teleriscaldamento solare è una tecnologia diffusa e oramai consolidata in Danimarca. Alcuni esempi si possono trovare anche in Svezia, Germania e Austria, mentre non ne esiste ancora alcuno nelle nazioni del sud Europa, quelle favorite da maggiore soleggiamento.
La struttura sorgerà in via Rossi, nell’area antistante alla sede della centrale di Varese Risorse. L’Amministrazione comunale ha deliberato il progetto unitario per la costruzione del magazzino e dell’impianto solare termico e l’Università dell’Insubria ha controfirmato i progetti.
Nelle foto: impianto prima e dopo la costruzione
Proprietà intellettuale, gli assalti alle frontiere UE
Da 103 milioni nel 2010 (valore 1,1 miliardi di euro) a quasi 115 milioni nel 2011 (valore 1,3 miliardi). Tanti sono i prodotti contraffatti sequestrati dalle dogane alle frontiere esterne dell'Unione Europea. Sono alcuni dati divulgati il 24 luglio dalla Commissione sulle azioni delle dogane per il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale (DPI)
Tra i Paesi con il maggior numero di procedimenti e di pezzi sequestrati complessivamente c’è l’Italia insieme a Belgio, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito. In Italia tra il 2010 e il 2011 i procedimenti (circa 1.535) sono rimasti pressoché invariati, mentre sono notevolmente aumentati gli articoli sequestrati (da 16 a 30 milioni).
Prodotti contraffatti
Le principali categorie di articoli bloccati erano farmaci (24%), materiale di imballaggio (21%) e sigarette (18%). I prodotti di uso quotidiano e i prodotti potenzialmente pericolosi per la salute e la sicurezza dei consumatori rappresentavano complessivamente il 28,6% del totale degli articoli bloccati, a fronte del 14,5% del 2010. Anche nel 2011 si è riscontrato un aumento del numero di pacchi postali sequestrati, con un 36% costituito da farmaci.
Provenienza
Quanto ai Paesi di provenienza, il principale continua ad essere la Cina, da cui origina in totale il 73 per cento degli articoli non in regola con i DPI. Ma per alcune categorie di prodotti predominano altri Paesi d’origine, ad esempio la Turchia per i prodotti alimentari, Panama per le bevande alcoliche, la Thailandia per le bibite analcoliche e Hong Kong per i telefoni cellulari. Circa il 90% di tutte le merci bloccate è stato distrutto o è stato oggetto di un procedimento giudiziario per accertare la violazione.
