Edizione n.35 di mercoledì 9 ottobre 2024
Mendrisio
Rancate (Mendrisio), Dal Risorgimento all’esotismo nell’arte di Carlo Bossoli
Artista ticinese di origine, italiano di adozione e giramondo per vocazione. È il ritratto di “Carlo Bossoli, Pittore giramondo tra le corti reali e il magico Oriente” al centro della mostra in programma in Cantone Ticino, dal 20 ottobre 2024 fino al 23 febbraio 2025, nella Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate (Mendrisio) a cura di Sergio Rebora con il coordinamento scientifico di Mariangela Agliati Ruggia e Alessandra Brambilla.
Tra gli artisti più apprezzati e contesi in Europa, Bossoli fu il “Nostro pittore di storia” per i Savoia e artista gradito alla regina Vittoria. Le sue vedute, i suoi quadri evocativi di vicende storiche, i suoi ritratti erano ricercati non solo da re e principi, ma anche dalla migliore nobiltà e dalla borghesia più sofisticata.
Nato a Lugano nel 1815, muore a Torino nel 1884, ma, per sua esplicita richiesta, viene seppellito nel Cimitero di Lugano, la patria che, nonostante la vita cosmopolita, non aveva mai smesso di frequentare e di amare.
Pittore “girovago”, si allontana ancora bambino, al seguito della famiglia, da Lugano a Odessa, dove il governatore, conte Michail Voroncov, e sua moglie Elizaveta, gli affidano lavori di grande prestigio per abbellire la città. Tornato nel 1840 in Italia, documenta a Milano gli avvenimenti delle Cinque Giornate del marzo 1848.
Il suo eccletismo lo porta in Ighilterra, Irlanda, Russia, Spagna, Marocco e altri Paesi ancora. Dal 1853 risiede a Torino con la sorella Giovanna e il nipote Francesco Edoardo (Odessa, 1830 – Torino, 1912), anch’egli artista, a cui è dedicata una sezione in mostra. Qui costruisce un’affascinante dimora in stile orientaleggiante, a ricordo dei suoi viaggi.
La mostra riunisce più di cento opere dell’artista e di suo nipote, a documentare tutti i molteplici aspetti d'arte. Sono prestiti concessi da istituzioni pubbliche italiane e svizzere e da importanti collezioni private. Molte sono esposte per la prima volta. Accompagna la rassegna un catalogo interamente illustrato, curato da Sergio Rebora affiancato da un gruppo di studiosi svizzeri e italiani.
Nelle foto (Studio Esseci): Ritratto di Carlo Bossoli di Domenico Scattola; Luigi Torelli colloca il tricolore sulla statua della Madonnina; Veduta di Lugano Piazza Grande; Notturno al Colosseo.
Mendrisio, lo spazio urbano nella lente di studenti e abitanti
Un altro passo nella riflessione aperta e condivisa sugli Interspazi nel nostro ambiente, in noi stessi e nel nostro corpo attraverso video, performance, installazioni, giochi e discussioni. È l’asse della mostra In Ter Spa Zi, che si terrà dall'8 al 27 ottobre 2024 in Canton Ticino.
Si tratta del terzo laboratorio Transversal Territory sui temi dell'urbanistica, dell'ecologia, del corpo, della salute e dell'arte, avviato nel 2022 dall'Accademia di architettura dell’Università della Svizzera Italiana in collaborazione con la Città di Mendrisio.
Il progetto, creato e curato dai docenti Antoine de Perrot, architetto e artista visivo, e Mansoureh Aalaii, medico-coreografa e scrittrice, si propone di «approfondire, espandere e trascendere i paradigmi convenzionali della percezione e della comprensione dello spazio urbano».
Sono stati finora indagati i quartieri di abitazione di Mendrisio-Nord e Rancate in un processo partecipativo tra studenti dell’Accademia di architettura e della Cisa (Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive) Accademia di Cinema di Locarno con gli abitanti. «L’approccio - spiega Antoine de Perrot - è transdisciplinare, collegando la conoscenza del corpo, l’architettura, l’urbanismo e l’arte come base al progetto della città, e quindi anche nel senso più ampio della convivenza nella società».
Il lavoro svolto a Mendrisio potrà essere utilizzato come modello e caso di studio in altre località della Svizzera e a livello internazionale.
Lo sguardo su un luogo, e quindi la percezione e la visione che se ne ha, possono essere cambiati. «La sua particolarità - aggiunge de Perrot - sta nel mettere in atto esperienze e riflessioni diverse sul rapporto tra noi, il nostro corpo, la nostra salute, l’ambiente costruito e quello naturale attraverso performance e installazioni artistiche site-specific».
Nelle foto (Accademia di architettura, Mendrisio): locandina e momenti dei laboratori.